Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 6


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1Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio.2Egli dice infatti:
Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso.
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
3Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il nostro ministero;4ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce,5nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni;6con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero,7con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra;8nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri;9come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi;10come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!
11La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi; il nostro cuore si è tutto aperto per voi.12In noi certo non siete allo stretto; è nei vostri cuori che siete allo stretto.13Io parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, apritevi anche voi!
14Non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre?15Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente?16Quale accordo fra tempio di Dio e idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
17Perciò uscite di mezzo a loro
e separatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d’impuro.
E io vi accoglierò
18e sarò per voi un padre
e voi sarete per me figli e figlie,
dice il Signore onnipotente.

Note:

2Cor 6,2:Tra il tempo della venuta del Cristo (Rm 3,26+) e quello del suo ritorno (1Cor 1,8+) passa un tempo intermedio (Rm 13,11+), che è il «giorno della salvezza». Tempo lasciato alla conversione (At 3,20s), accordato alla salvezza del «resto» (Rm 11,5) e dei pagani (Rm 11,25; Ef 2,12s ; cf. Ap 6,11; Lc 21,24). Benché di durata incerta (1Ts 5,1+), questo tempo di pellegrinaggio (1Pt 1,17) deve essere considerato come breve (1Cor 7,26-31 ; cf. Ap 10,6; Ap 12,12; Ap 20,3), carico di prove (Ef 5,16; Ef 6,13) e di sofferenze che preparano la gloria futura (Rm 8,11). La fine si avvicina (1Pt 4,7 ; cf. Ap 1,3+ e 1Cor 16,22; Fil 4,5; Gc 5,8), così come il giorno della luce piena (Rm 13,11s); bisogna vegliare (1Ts 5,6 ; cf. Mc 13,33) e usar bene del tempo che resta (Col 4,5; Ef 5,16) per salvarsi e per salvare gli altri (Gal 6,10), lasciando a Dio la cura delle ultime vendette (Rm 12,19; 1Cor 4,5).

2Cor 6,11:Alla lettera: «la nostra bocca si è aperta verso (o: per) voi».

2Cor 6,14-7,1:Questo brano mette in guardia contro le infiltrazioni del paganesimo, che scinderebbero la chiesa e romperebbero il legame con il suo fondatore. Rompe un po' il contesto (cf. l'intr. alle lettere di s. Paolo).

2Cor 6,16:Noi siamo: il palinsesto di sant'Efrem e la volg. hanno: «voi siete» (cf. Rm 12,1+; 1Cor 3,16+).