Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 2


font

1Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con tristezza.2Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui che è stato da me rattristato?3Ho scritto proprio queste cose per non dovere poi essere rattristato, alla mia venuta, da quelli che dovrebbero rendermi lieto; sono persuaso, riguardo a voi tutti, che la mia gioia è quella di tutti voi.4Vi ho scritto in un momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, non perché vi rattristiate, ma perché conosciate l’amore che nutro particolarmente verso di voi.
5Se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma, in parte almeno, senza esagerare, tutti voi.6Per quel tale però è già sufficiente il castigo che gli è venuto dalla maggior parte di voi,7cosicché voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte.8Vi esorto quindi a far prevalere nei suoi riguardi la carità;9e anche per questo vi ho scritto, per mettere alla prova il vostro comportamento, se siete obbedienti in tutto.10A chi voi perdonate, perdono anch’io; perché ciò che io ho perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l’ho fatto per voi, davanti a Cristo,11per non cadere sotto il potere di Satana, di cui non ignoriamo le intenzioni.
12Giunto a Tròade per annunciare il vangelo di Cristo, sebbene nel Signore mi fossero aperte le porte,13non ebbi pace nel mio spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; perciò, congedatomi da loro, partii per la Macedonia.
14Siano rese grazie a Dio, il quale sempre ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde ovunque per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza!15Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo per quelli che si salvano e per quelli che si perdono;16per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita.
E chi è mai all’altezza di questi compiti?
17Noi non siamo infatti come quei molti che fanno mercato della parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo.

Note:

2Cor 2,1:Allusione al carattere doloroso della visita di Paolo a Corinto prima di 2Cor (vedi l'intr. alle lettere di s. Paolo).

2Cor 2,3:vi ho scritto: allusione alla «lettera severa» (2Cor 2,3; 2Cor 2,4; 2Cor 2,9; 2Cor 7,8; 2Cor 7,12 ; vedi l'intr.).

2Cor 2,6:per quel tale: colui che aveva offeso Paolo o il suo rappresentante (vedi l'introduzione) .

2Cor 2,13:Tito mio fratello: cristiano di origine pagana, forse convertito da Paolo (Tt 1,4) e che accompagnò l'apostolo nel suo secondo viaggio a Gerusalemme (Gal 2,1). Paolo lo mandò a regolare di persona gli incidenti di Corinto, risolti con successo (2Cor 7,5-7). Poco dopo lo mandò di nuovo a Corinto per seguire l'organizzazione della colletta. Più tardi lo ritroviamo a Creta (63-64), alla guida delle comunità fondate da Paolo dopo la sua cattività romana. Qui gli scrive l'apostolo, invitandolo a raggiungerlo a Nicopoli in Epiro (Tt 3,12). Al tempo della seconda cattività romana di Paolo (66-67), Tito è in Dalmazia (2Tm 4,10). Sembra sia stato per Paolo un collaboratore eccellente, abile, di carattere fermo e ben temprato.

2Cor 2,14:Siano rese grazie a Dio: la rievocazione di questi avvenimenti è interrotta da una digressione sul ministero apostolico (2Cor 2,14-7,4); riprenderà in 2Cor 7,5 . - suo trionfo in Cristo: nella vittoria di Cristo resuscitato Dio manifesta la sua gloria, come un generale romano vittorioso che entra in Roma da trionfatore e sul cui cammino vengono bruciati i profumi (cf. vv 15s). I luogotenenti del vincitore erano associati al trionfo (cf. v 14), mentre i capi vinti erano messi a morte (cf. v 16).

2Cor 2,17:come quei molti che: con B, S, A, C, volg. ecc.; il papiro Chester Beatty e altri mss hanno: «gli altri».