Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


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BIBBIA CEI 2008VULGATA
1 Se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate.1 Utinam sustineretis modicum quid insipientiæ meæ, sed et supportare me :
2 Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta.2 æmulor enim vos Dei æmulatione. Despondi enim vos uni viro, virginem castam exhibere Christo.
3 Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.3 Timeo autem ne sicut serpens Hevam seduxit astutia sua, ita corrumpantur sensus vestri, et excidant a simplicitate, quæ est in Christo.
4 Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo.4 Nam si is qui venit, alium Christum prædicat, quem non prædicavimus, aut alium spiritum accipitis, quem non accepistis : aut aliud Evangelium, quod non recepistis : recte pateremini.
5 Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi superapostoli!5 Existimo enim nihil me minus fecisse a magnis Apostolis.
6 E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi.
6 Nam etsi imperitus sermone, sed non scientia, in omnibus autem manifestati sumus vobis.
7 O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio?7 Aut numquid peccatum feci, meipsum humilians, ut vos exaltemini ? quoniam gratis Evangelium Dei evangelizavi vobis ?
8 Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi.8 Alias ecclesias expoliavi, accipiens stipendium ad ministerium vestrum.
9 E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire.9 Et cum essem apud vos, et egerem, nulli onerosus fui : nam quod mihi deerat, suppleverunt fratres, qui venerunt a Macedonia : et in omnibus sine onere me vobis servavi, et servabo.
10 Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!
10 Est veritas Christi in me, quoniam hæc gloriatio non infringetur in me in regionibus Achaiæ.
11 Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!11 Quare ? quia non diligo vos ? Deus scit.
12 Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano.12 Quod autem facio, et faciam : ut amputem occasionem eorum qui volunt occasionem, ut in quo gloriantur, inveniantur sicut et nos.
13 Questi tali sono falsi apostoli, lavoratori fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo.13 Nam ejusmodi pseudoapostoli sunt operarii subdoli, transfigurantes se in apostolos Christi.
14 Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce.14 Et non mirum : ipse enim Satanas transfigurat se in angelum lucis.
15 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.
15 Non est ergo magnum, si ministri ejus transfigurentur velut ministri justitiæ : quorum finis erit secundum opera ipsorum.
16 Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri un pazzo. Se no, ritenetemi pure come un pazzo, perché anch’io possa vantarmi un poco.16 Iterum dico (ne quis me putet insipientem esse, alioquin velut insipientem accipite me, ut et ego modicum quid glorier),
17 Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare.17 quod loquor, non loquor secundum Deum, sed quasi in insipientia, in hac substantia gloriæ.
18 Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io.18 Quoniam multi gloriantur secundum carnem : et ego gloriabor.
19 Infatti voi, che pure siete saggi, sopportate facilmente gli stolti.19 Libenter enim suffertis insipientes, cum sitis ipsi sapientes.
20 In realtà sopportate chi vi rende schiavi, chi vi divora, chi vi deruba, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia.20 Sustinetis enim si quis vos in servitutem redigit, si quis devorat, si quis accipit, si quis extollitur, si quis in faciem vos cædit.
21 Lo dico con vergogna, come se fossimo stati deboli!
Tuttavia, in quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io.
21 Secundum ignobilitatem dico, quasi nos infirmi fuerimus in hac parte. In quo quis audet (in insipientia dico) audeo et ego :
22 Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io!22 Hebræi sunt, et ego : Israëlitæ sunt, et ego : semen Abrahæ sunt, et ego.
23 Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.23 Ministri Christi sunt (ut minus sapiens dico), plus ego : in laboribus plurimis, in carceribus abundantius, in plagis supra modum, in mortibus frequenter.
24 Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno;24 A Judæis quinquies, quadragenas, una minus, accepi.
25 tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.25 Ter virgis cæsus sum, semel lapidatus sum : ter naufragium feci, nocte et die in profundo maris fui,
26 Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;26 in itineribus sæpe, periculis fluminum, periculis latronum, periculis ex genere, periculis ex gentibus, periculis in civitate, periculis in solitudine, periculis in mari, periculis in falsis fratribus :
27 disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.27 in labore et ærumna, in vigiliis multis, in fame et siti, in jejuniis multis, in frigore et nuditate,
28 Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.28 præter illa quæ extrinsecus sunt, instantia mea quotidiana, sollicitudo omnium ecclesiarum.
29 Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
29 Quis infirmatur, et ego non infirmor ? quis scandalizatur, et ego non uror ?
30 Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.30 Si gloriari oportet, quæ infirmitatis meæ sunt, gloriabor.
31 Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco.31 Deus et Pater Domini nostri Jesu Christi, qui est benedictus in sæcula, scit quod non mentior.
32 A Damasco, il governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella città dei Damasceni per catturarmi,32 Damasci præpositus gentis Aretæ regis custodiebat civitatem Damascenorum ut me comprehenderet :
33 ma da una finestra fui calato giù in una cesta, lungo il muro, e sfuggii dalle sue mani.33 et per fenestram in sporta dimissus sum per murum, et sic effugi manus ejus.