Seconda lettera ai Corinzi 11
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BIBBIA CEI 2008 | BIBBIA MARTINI |
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1 Se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. | 1 Dio volesse, che sopportaste per un pocolino la mia stoltezza, ma pur sopportatemi: |
2 Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. | 2 Imperocché io son geloso di voi per izelo di Dio. Dappoiché vi ho sposati per presentarvi, qual pura vergine, a un solo uomo, a Cristo. |
3 Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. | 3 Ma io temo, che, siccome il serpente con la sua scaltrezza sedusse Eva, così non siano corrotti i vostri sensi, e decadano dalla semplicità, che è in Cristo. |
4 Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. | 4 Imperocché se chi viene, predica un altro Cristo non predicato da noi; o te un altro Spirito ricevete, cui non avete ricevuto; o altro vangelo, che non avete abbracciato: a ragione lo sopportereste. |
5 Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi superapostoli! | 5 Io però mi penso di nulla aver fatto di meno de' grandi Apostoli. |
6 E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi. | 6 Imperocché quantunque rozzo nel parlare, nol son però nella scienza: ma siamo interamente conosciuti da voi. |
7 O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio? | 7 Peccai forse, quando umiliai me stesso per esaltare voi? Quando vi annunziai il vangelo di Dio gratuitamente? |
8 Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. | 8 Spogliai altre Chiese, tirandone lo stipendio per servire a voi. |
9 E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. | 9 E stando presso di voi, ed essendo in bisogno, non fui di aggravio a nissuno: imperocché a quello, che mi mancava, supplirono i fratelli venuti dalla Macedonia: e onninamente non vi ho recato aggravio, nè vel recherò. |
10 Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia! | 10 La verità di Cristo è in me, come non mi sarà chiusa la bocca su questo vanto ne' paesi dell'Acaia. |
11 Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! | 11 E per qual motivo? Perché non vi amo? Sasselo Dio. |
12 Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. | 12 Ma quello, che io fo, lo farò tuttora, per troncar l'occasione a quegli, i quali un'occasione desiderano di essere (della qual cosa si gloriano) trovati simili a noi. |
13 Questi tali sono falsi apostoli, lavoratori fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. | 13 Imperocché questi tali falsi Apostoli sono operai finti, che si trasfigurano in Apostoli di Cristo. |
14 Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce. | 14 Né ciò è da ammirarsi: mentre anche satana si trasforma in angelo della luce: |
15 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere. | 15 Non è adunque gran cosa, che anche i ministri di lui si trasfigurino in ministri della giustizia: la fine de' quali sarà conforme alle opere loro. |
16 Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri un pazzo. Se no, ritenetemi pure come un pazzo, perché anch’io possa vantarmi un poco. | 16 Vel dico di nuovo (nissuno mi creda stolto, che se no, prendetemi anche per istolto, affinchè mi glorii anch'io un tantino) |
17 Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. | 17 Quello, che dico, non lo dico secondo Dio, ma come per istoltezza, in questa materia di vantamento. |
18 Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io. | 18 Dappoiché molti si gloriano secondo la carne: io pare mi glorierò. |
19 Infatti voi, che pure siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. | 19 Conciossiachè volentieri tollerate voi gli stolti, essendo voi saggi. |
20 In realtà sopportate chi vi rende schiavi, chi vi divora, chi vi deruba, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. | 20 Imperocché sopportate chi vi pone in ischiavitù, chi vi divora, chi vi roba, chi fa il grande, chi vi percuote nella faccia. |
21 Lo dico con vergogna, come se fossimo stati deboli! Tuttavia, in quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io. | 21 Dico ciò quanto al disonore, quasi noi siamo stati da poco per questo lato. Ma per qualsivoglia cosa, che alcuno prenda ardimento (parlo da stolto) lo prendo ancor io: |
22 Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! | 22 Sono Ebrei, ancor io: sono Israeliti, ancor io: discendenti d'Abramo, ancor io: |
23 Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. | 23 Son ministri di Cristo, (parlo di stolto) più io: da più ne' travagli, da più nelle prigionie, oltre modo nelle battiture, frequentemente in mezzo alle morti. |
24 Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; | 24 Da' Giudei cinque volte ricevei quaranta colpi, meno uno. |
25 tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. | 25 Tre volte fui battuto con le verghe, una volta fui lapidato, tre volte naufragai, una notte, e un giorno stetti nel profondo mare, |
26 Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; | 26 Spesso in viaggi, tra' pericoli delle fiumane, pericoli degli assassini, pericoli da' miei nazionali, pericoli da'gentili, pericoli nelle città, pericoli nella solitudine, pericoli nel mare, pericoli da' falsi fratelli: |
27 disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. | 27 Nella fatica, e nella miseria, nelle molte vigilie, nella fame, e nella sete, nei molti digiuni, nel freddo, e nella nudità: |
28 Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. | 28 Oltre a quello, che viene di fuora, le quotidiane cure, che mi vengono sopra, la sollecitudine di tutte le Chiese. |
29 Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema? | 29 Chi è infermo, che non sia io infermo? Chi è scandalizzato, che io non arda? |
30 Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza. | 30 Se fa di mestieri di gloriarsi, di quelle cose mi glorierò, che riguarda la mia debolezza. |
31 Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. | 31 Iddio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che è benedetto ne' secoli, sa, che io non mentisco. |
32 A Damasco, il governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella città dei Damasceni per catturarmi, | 32 In Damasco colui, che governava la nazione a nome del Re Areta, aveva poste guardie intorno alla città di Damasco per catturarmi: |
33 ma da una finestra fui calato giù in una cesta, lungo il muro, e sfuggii dalle sue mani. | 33 E per una finestra fui calato in una sporta dalla muraglia, e cosi gli fuggii di mano. |