Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 22


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 «Fratelli e padri, ascoltate ora la mia difesa davanti a voi».1 - «Fratelli e padri, vogliate ascoltare quel che io vi dico a mia difesa».
2 Quando sentirono che parlava loro in lingua ebraica, fecero ancora più silenzio. Ed egli continuò:2 Quando ebbero udito che parlava loro in lingua ebraica, tanto più fecero silenzio.
3 «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi.3 E continuò: «Io sono un Giudeo nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città, istruito ai piedi di Gamaliele nell'esatta osservanza della legge de' nostri padri, zelante della legge come siete voi tutti, oggi;
4 Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne,4 e ho perseguitato a morte questa dottrina, procurando che uomini e donne fossero arrestati e messi in prigione,
5 come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti.
5 della qual cosa mi son testimoni il sommo sacerdote e gli anziani, dai quali ebbi lettere pei fratelli di Damasco; e io mi ci recavo per menare in catene a Gerusalemme quelli di là, perchè fossero puniti.
6 Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me;6 Or mentre io ero in cammino, già vicino a Damasco, sul mezzogiorno, d'un subito mi sfolgorò d'intorno una gran luce dal cielo.
7 caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”.7 Caddi per terra, e udii una voce che mi diceva: - Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti? -
8 Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”.8 Io risposi: - Chi sei, Signore? - Ed egli mi disse: - Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. -
9 Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava.9 E quanti erano meco videro ben la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava.
10 Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”.10 Allora dissi: - Signore, che devo fare? - E il Signore mi rispose: - Lèvati su, va' in Damasco, e qui ti sarà detto tutto quel che devi fare. -
11 E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.
11 E siccome io non ci vedevo per il bagliore di quella luce, giunsi a Damasco guidato a mano da coloro ch'erano meco.
12 Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti,12 Un certo Anania, uomo secondo la legge e del quale tutti i Giudei ivi dimoranti rendevano buona testimonianza,
13 venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi.13 venne da me, e standomi accanto, mi disse: - Saulo fratello, che tu riabbia la vista! - E in quell'istante stesso lo vidi.
14 Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca,14 Allora egli disse: - Il Dio dei nostri padri t'ha preordinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e a udire la voce della bocca di lui;
15 perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito.15 giacchè tu gli sarai, presso tutti gli uomini, testimone delle cose che hai vedute e udite.
16 E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”.
16 E adesso, che aspetti? Lèvati, ricevi il battesimo e làvati dei tuoi peccati, invocando il suo nome. -
17 Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi17 Avvenne poi che, tornato a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi,
18 e vidi lui che mi diceva: “Affréttati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me”.18 e vidi Lui che mi diceva: - Fa' presto, esci subito da Gerusalemme, perchè non accetteranno la tua testimonianza rispetto a me. -
19 E io dissi: “Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nelle sinagoghe quelli che credevano in te;19 E io osservai: - Signore, essi sanno che ero io a metterli in carcere e flagellare nelle sinagoghe quelli che credevano in te;
20 e quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anche io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano”.20 e quando si spandeva il sangue di Stefano, tuo testimone, c'ero anch'io ad approvare, e custodivo le vesti di coloro che l'uccidevano. -
21 Ma egli mi disse: “Va’, perché io ti manderò lontano, alle nazioni”».
21 Allora mi disse: «Va', ch'io ti manderò lontano verso i Gentili -».
22 Fino a queste parole erano stati ad ascoltarlo, ma a questo punto alzarono la voce gridando: «Togli di mezzo costui; non deve più vivere!».22 L'ascoltarono sino a questa parola; ma qui alzarono la voce, dicendo: «Togli dal mondo quest'uomo; non è degno di vivere!».
23 E poiché continuavano a urlare, a gettare via i mantelli e a lanciare polvere in aria,23 E com'essi gridavano e gettavan via le vesti e lanciavan polvere in aria,
24 il comandante lo fece portare nella fortezza, ordinando di interrogarlo a colpi di flagello, per sapere perché mai gli gridassero contro in quel modo.
24 il tribuno comandò che Paolo fosse menato in fortezza, battuto con flagelli e messo alla tortura, a fin di scoprire per qual motivo gridassero così contro di lui.
25 Ma quando l’ebbero disteso per flagellarlo, Paolo disse al centurione che stava lì: «Avete il diritto di flagellare uno che è cittadino romano e non ancora giudicato?».25 E legato che l'ebbero con cinghie, Paolo disse al centurione che era lì presente: «V'è egli lecito di flagellare un uomo Romano, neppur condannato?».
26 Udito ciò, il centurione si recò dal comandante ad avvertirlo: «Che cosa stai per fare? Quell’uomo è un romano!».26 Il centurione, udito questo, corse dal tribuno, dicendo: «Che stai per fare? quest'uomo è cittadino Romano!».
27 Allora il comandante si recò da Paolo e gli domandò: «Dimmi, tu sei romano?». Rispose: «Sì».27 Allora il tribuno venne da Paolo e gli chiese: «Dimmi, sei tu Romano?». Ed egli rispose: «Sì».
28 Replicò il comandante: «Io, questa cittadinanza l’ho acquistata a caro prezzo». Paolo disse: «Io, invece, lo sono di nascita!».28 Il tribuno osservò: «A me questa cittadinanza è costata una gran somma!». E Paolo: «Io, invece, l'ho dalla nascita».
29 E subito si allontanarono da lui quelli che stavano per interrogarlo. Anche il comandante ebbe paura, rendendosi conto che era romano e che lui lo aveva messo in catene.
29 Onde coloro che stavano per torturarlo si ritrassero subito da lui; e il tribuno stesso ebbe paura a saper ch'egli era cittadino Romano, perchè l'aveva fatto legare.
30 Il giorno seguente, volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.30 Il giorno di poi, volendo conoscere esattamente di che cosa lo accusassero i Giudei, il tribuno lo fece sciogliere, e comandò si radunassero i capi dei sacerdoti con tutto il Sinedrio; e, menato fuori Paolo, lo fe' comparire davanti a loro.