Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 15


font
BIBBIA MARTINIDIODATI
1 Or io vi dichiaro, o fratelli, il Vangelo, che vi annunziai, il quale voi pur riceveste, ed in cui voi state saldi,1 ORA, fratelli, io vi dichiaro l’evangelo, il quale io vi ho evangelizzato, il quale ancora avete ricevuto, e nel quale state ritti.
2 Per cui siete anche salvati: se lo ritenete in quella guisa, che io vi predicai, eccettochè indarno abbiate creduto.2 Per lo quale ancora siete salvati, se lo ritenete nella maniera, che io ve l’ho evangelizzato; se non che abbiate creduto in vano.
3 Imperocché io vi ho insegnato in primo luogo quello, che io pur apparai: che Cristo mori pe' nostri peccati secondo le scritture:3 Poichè imprima io vi ho dato ciò che ancora ho ricevuto: che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le scritture.
4 E che fu sepolto, e che risuscitò il terzo di secondo le scritture:4 E ch’egli fu seppellito, e che risuscitò al terzo giorno, secondo le scritture.
5 E che fu veduto da Cefa, e di poi dagli undici:5 E ch’egli apparve a Cefa, e dipoi a’ dodici.
6 E di poi fu veduto da sopra cinquecento fratelli in una volta: de' quali i più vivon fino al di d'oggi, alcuni poi sono morti:6 Appresso apparve ad una volta a più di cinquecento fratelli, dei quali la maggior parte resta infino ad ora; ed alcuni ancora dormono.
7 E poi fu veduto da Giacomo, e poi da tutti gli Apostoli:7 Poi apparve a Giacomo, e poi a tutti gli apostoli insieme.
8 Per ultimo poi di tutti come da un aborto fu veduto anche da me.8 E dopo tutti, è apparito ancora a me, come all’abortivo.
9 Imperocché io sono il minimo degli Apostoli, che non son degno di esser chiamato Apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.9 Perciocchè io sono il minimo degli apostoli, e non son pur degno d’esser chiamato apostolo, perciocchè io ho perseguitata la chiesa di Dio.
10 Ma per la grazia del Signore son quello, che sono, e la grazia di lui, che è in me, non è stata infruttifera, ma ho travagliato più di tutti loro: non io però, ma la grazia di Dio, che è con me;10 Ma, per la grazia di Dio, io son quel che sono; e la grazia sua, ch’è stata verso me, non è stata vana; anzi ho vie più faticato che essi tutti; or non già io, ma la grazia di Dio, la quale è meco.
11 Ed io adunque, e quegli, cosi predichiamo, e così avete creduto.11 Ed io adunque, ed essi, così predichiamo, e così avete creduto
12 Che se si predica Cristo come risuscitato da morte, come mai dicono alcuni tra voi, che non havvi risurrezione de' morti?12 Ora, se si predica che Cristo è risuscitato da’ morti, come dicono alcuni fra voi che non vi è risurrezione de’ morti?
13 Che se non v' ha risurrezione de' morti: neppur Cristo è risuscitato.13 Ora, se non vi è risurrezione de’ morti, Cristo ancora non è risuscitato.
14 Se poi Cristo non è risuscitato, vana è adunque la nostra predicazione, vana è ancora la vostra fede:14 E se Cristo non è risuscitato, vana è adunque la nostra predicazione, vana è ancora la vostra fede.
15 Siamo anche scoperti testimonj falsi di Dio: dappoiché abbiam renduto testimonianza a Dio dell'aver lui risuscitato Cristo, cui non ha risuscitato, se i morti non risorgono.15 E noi ancora siamo trovati falsi testimoni di Dio; poichè abbiamo testimoniato di Dio, ch’egli ha risuscitato Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se pure i morti non risuscitano.
16 Imperocché se non risorgono i morti, neppur Cristo è risuscitato.16 Perciocchè, se i morti non risuscitano, Cristo ancora non è risuscitato.
17 Che se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede, conciossiachè siete tuttora ne' vostri peccati.17 E se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede, voi siete ancora ne’ vostri peccati.
18 Per la qual cosa anche quegli, che in Cristo si addormentarono, sono periti.18 Quelli adunque ancora che dormono in Cristo son periti.
19 Se per questa vita solamente speriamo in Cristo siamo i più miserabili di tutti gli uomini.19 Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini
20 Ora però Cristo è risuscitato da morte primizia de' dormienti:20 Ma ora Cristo è risuscitato da’ morti; egli è stato fatto le primizie di coloro che dormono.
21 Dappoiché da un uomo la morte, e da un uomo la risurrezione da morte.21 Perciocchè, poichè per un uomo è la morte, per un uomo altresì è la risurrezione de’ morti.
22 E siccome in Adamo tutti muojono, cosi pure tutti in Cristo saranno vivificati.22 Imperocchè, siccome in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti saranno vivificati.
23 Ciascheduno però a suo luogo, Cristo primizia: di poi quegli, che sono di Cristo, i quali nella venuta di lui hanno creduto.23 Ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo è le primizie; poi, nel suo avvenimento, saranno vivificati coloro che son di Cristo.
24 Di poi la fine; quando avrà rimesso il regno a Dio, e al Padre, quando avrà abolito ogni principato, e ogni podestà, e virtù.24 Poi sarà la fine, quando egli avrà rimesso il regno in man di Dio Padre; dopo ch’egli avrà ridotta al niente ogni signoria, ed ogni podestà, e potenza.
25 Or è necessario, che egli regni, sino a tanto che (Dio) gli abbia posti sotto dei piedi tutti i nimici.25 Poichè conviene ch’egli regni, finchè egli abbia messi tutti i nemici sotto i suoi piedi.
26 L'ultima poi ad esser distrutta sarà la morte nemica: imperocché tutte le cose ha soggettate a' piedi di lui. Or quando dice:26 Il nemico, che sarà distrutto l’ultimo, è la morte.
27 Tutte le cose sono soggette a lui: senza dubbio si eccetua colui, che ha soggettate a lui tutte le cose.27 Perciocchè Iddio ha posta ogni cosa sotto i piedi di esso; ora, quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è cosa chiara che ciò è detto da colui infuori, che gli ha sottoposta ogni cosa.
28 Allorché poi saranno state soggettate a lui tutte le cose: allora anche lo stesso figlio sarà soggetto a lui, che gli ha assoggettata ogni cosa, onde Dio sia il tutto in tutte le cose.28 Ora, dopo che ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora il Figliuolo sarà anch’egli sottoposto a colui che gli ha sottoposta ogni cosa, acciocchè Iddio sia ogni cosa in tutti.
29 Altrimenti che faranno quegli, i quali si battezzano per li morti, se assolutamente i morti non risorgono? E perché si battezzano per quegli?29 Altrimenti, che faranno coloro che son battezzati per li morti? se del tutto i morti non risuscitano, perchè son eglino ancora battezzati per li morti?
30 E noi pure perché ci esponghiamo ogn' ora ai pericoli?30 Perchè siamo noi ancora ad ogni ora in pericolo?
31 Io muojo ogni giorno, (lo giuro) per la gloria vostra, che è mia in Cristo Gesù Signor nostro.31 Io muoio tuttodì; sì, per la gloria di voi, ch’io ho in Cristo Gesù, nostro Signore.
32 Se (per parlare da uomo) combattei in Efeso con le bestie, che mi giova, se i morti non risorgono? Mangiamo, e beviamo, che doman si muore.32 Se, secondo l’uomo, io ho combattuto con le fiere in Efeso, che utile ne ho io? se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perciocchè domani morremo.
33 Non vi lasciate sedurre: i discorsi cattivi corrompono i buoni costumi.33 Non errate: cattive compagnie corrompono i buoni costumi.
34 Vegliate, o giusti, e non peccate imperocché certuni ignorano Dio, parlo, perché ne abbiate rossore.34 Svegliatevi giustamente, e non peccate; perciocchè alcuni sono ignoranti di Dio; io lo dico per farvi vergogna
35 Ma dirà taluno: come risuscitano i morti? E con qual corpo ritorneranno?35 Ma dirà alcuno: Come risuscitano i morti, e con qual corpo verranno?
36 Stolto, quel, che tu semini, non prende vita, se prima non muore.36 Pazzo! quel che tu semini non è vivificato, se prima non muore.
37 E seminando, non semini il corpo, che dee venire, ma un nudo granello, per esempio, di frumento, o di alcun altra cosa.37 E quant’è a quel che tu semini, tu non semini il corpo che ha da nascere; ma un granello ignudo, secondo che accade, o di frumento, o d’alcun altro seme.
38 Ma Dio gli da corpo nel modo, che a lui piace: e a ciascun seme il suo proprio corpo.38 E Iddio, secondo che ha voluto, gli dà il corpo; a ciascuno de’ semi il suo proprio corpo.
39 Non ogni carne (è) la stessa carne: ma altra è la carne degli uomini, altra poi quella delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella de' pesci.39 Non ogni carne è la stessa carne; anzi, altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra la carne de’ pesci, altra la carne degli uccelli.
40 E (v' ha) de' corpi celesti, e de' corpi terrestri: ma altra la vaghezza de' celesti, e altra de' terrestri,40 Vi sono ancora de’ corpi celesti, e de’ corpi terrestri; ma altra è la gloria de’ celesti, altra quella de’ terrestri.
41 Altra la chiarezza del sole, altra la chiarezza della luna, e altra la chiarezza delle stelle. Imperocché v'ha differenza tra stella, e stella nella chiarezza:41 Altro è lo splendore del sole, ed altro lo splendor della luna, ed altro lo splendor delle stelle; perciocchè un astro è differente dall’altro astro in isplendore.
42 Cosi pure la risurrezione de' morti. Si semina (corpo) corruttibile, sorgerà incorruttibile.42 Così ancora sarà la risurrezione dei morti; il corpo è seminato in corruzione, e risusciterà in incorruttibilità.
43 Si semina ignobile, sorgerà glorioso: si semina inerte, sorgerà robusto.43 Egli è seminato in disonore, e risusciterà in gloria; egli è seminato in debolezza, e risusciterà in forza; egli è seminato corpo animale, e risusciterà corpo spirituale.
44 Si semina un corpo animale, sorgerà un corpo spirituale. Se v'ha un corpo animale, v'ha pure un corpo spirituale, come sta scritto.44 Vi è corpo animale, e vi è corpo spirituale.
45 Il primo uomo Adamo fu fatto anima vivente, l'ultimo Adamo spirito vivificante.45 Così ancora è scritto: Il primo uomo Adamo fu fatto in anima vivente; ma l’ultimo Adamo in ispirito vivificante.
46 Ma non è prima lo spirituale, ma si l'animale: e poi lo spirituale.46 Ma lo spirituale non è prima; ma prima è l’animale, poi lo spirituale.
47 Il primo uomo della terra terrestre: il secondo uomo dal cielo celeste.47 Il primiero uomo, essendo di terra, fu terreno; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo.
48 Quale il terrestre, tali anche i terrestri: quale il celeste, tali anche i celestiali.48 Qual fu il terreno, tali sono ancora i terreni; e quale è il celeste, tali ancora saranno i celesti.
49 Siccome adunque abbiam portato l'immagine del terreno, portiamo anche l'immagine del celeste.49 E come noi abbiam portata l’immagine del terreno, porteremo ancora l’immagine del celeste.
50 Dico questo, o fratelli, perché la carne, e il sangue non possono ereditare il regno di Dio: né la corruzione renderà l'incorruttibilità.50 Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue, non possono eredare il regno di Dio; parimente, la corruzione non ereda l’incorruttibilità
51 Ecco, che io vi dico un mistero: risorgerem veramente tutti, ma non tutti saremo cangiati.51 Ecco, io vi dico un misterio: non già tutti morremo, ma ben tutti saremo mutati; in un momento, in un batter d’occhio, al sonar dell’ultima tromba.
52 In un momento, in un batter d'occhio, all'ultima tromba: imperocché suonerà la tromba, e i morti risorgeranno incorrotti: e noi saremo cangiati.52 Perciocchè la tromba sonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati.
53 Imperocché fa d'uopo, che questo corruttibile dell'incorruttibilità ti rivesta: e questo mortale si rivesta dell'immortalità.53 Poichè conviene che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità.
54 Quando poi questo mortale si sarà rivestito dell'immortalità, allora sarà adempiuta la parola, che sta scritta: è stata tracannata la morte nella vittoria.54 E quando questo corruttibile avrà rivestita incorruttibilità, e che questo mortale avrà rivestita immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata abissata in vittoria.
55 Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov' è, o morte, il tuo pungiglione?55 O morte, ov’è il tuo dardo? o inferno, ov’è la tua vittoria?
56 Il pungiglione poi della morte è il peccato: e la forza del peccato è fa legge.56 Or il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge.
57 Ma grazie a Dio, il quale c'ha dato vittoria per Gesù Cristo Signor nostro.57 Ma ringraziato sia Iddio, il qual ci dà la vittoria per lo Signor nostro Gesù Cristo
58 Per la qual cosa, fratelli miei cari, siate stabili, ed immobili, abbondando sempre nell'opera del Signore, poichè sapete, come il vostro travaglio non è infruttuoso nel Signore.58 Perciò, fratelli miei diletti, state saldi, immobili, abbondanti del continuo nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore