Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 23


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BIBBIA MARTINILA SACRA BIBBIA
1 E mirato fissamente il sinedrio, disse Paolo: uomini fratelli, io con tutta buona coscienza mi son portato dinanzi a Dio fino a questo giorno.1 Con lo sguardo fisso al sinedrio, Paolo disse: "Fratelli, io mi sono comportato davanti a Dio in perfetta buona coscienza fino a questo giorno".
2 Ma il principe de' sacerdoti Anania ordinò a' circostanti, che lo percuotessero nella bocca.2 Ma il sommo sacerdote Anania diede ordine agli assistenti di percuoterlo sulla bocca.
3 Allora Paolo gli disse; percuoterà te Iddio, muraglia imbiancata. E tu siedi a giudicarmi secondo la legge, e contro la legge ordini, che io sia percosso?3 Allora Paolo gli disse: "Dio sta per percuotere te, muro imbiancato! Tu sei assiso per giudicarmi secondo la legge e violi la legge ordinando di percuotermi?".
4 Ma i circostanti dissero: tu oltraggi il sommo sacerdote di Dio?4 Ma gli assistenti dissero: "Tu insulti il sommo sacerdote di Dio?".
5 E Paolo disse: fratelli, io non sapeva che egli è il Principe de' sacerdoti. Imperocché sta scritto: non oltraggiare il principe del popolo tuo.5 Paolo rispose: "Non sapevo, fratelli, che è sommo sacerdote. E' scritto infatti: Non parlerai male di un capo del tuo popolo".
6 E sapendo Paolo, come una parte erano Sadducei, e l'altra Farisei, disse ad alta voce nel sinedrio: uomini fratelli, io son Fariseo, figliuolo di Farisei, sono chiamato in giudizio a cagione della speranza della risurrezione de' morti.6 Paolo sapeva che una parte dell'assemblea era composta di sadducei e un'altra di farisei, e gridò nel sinedrio: "Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei: io sono sotto giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti".
7 E detto ch'egli ebbe questo nacque disparere tra i Farisei, e i Sadducei, e la moltitudine fu divisa.7 Appena dette queste parole scoppiò un tafferuglio tra farisei e sadducei, e l'assemblea si divise.
8 Imperocché i Sadducei dicono non esservi risurrezione, né Angelo, né Spirito: i Farisei poi confessano ambedue queste cose.8 I sadducei infatti dicono che non c'è risurrezione né angelo né spirito, mentre i farisei ammettono tutte queste cose.
9 E vi furon de' clamori grandi. E alzatisi alcuni de' Farisei contendevano, dicendo: non troviamo male alcuno in quest'uomo: Chi sa, se uno spirito, o un Angelo gli abbia parlato?9 Vi fu un gran gridare. Alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono a battagliare dicendo: "Non troviamo alcun male in quest'uomo: e se uno spirito gli avesse parlato, oppure un angelo?".
10 E suscitatasi una gran dissensione, temendo il tribuno, che Paolo non fosse da essi fatto in pezzi, ordinò, che scendesser i soldati, e lo traesser di mezzo a coloro, e lo conducessero agli alloggiamenti.10 Aggravandosi il tumulto, il tribuno, temendo che Paolo fosse da quelli fatto a pezzi, comandò alla truppa di scendere e portarlo via di mezzo a loro e ricondurlo in caserma.
11 E la notte seguente gli apparve il Signore, e disse: fatti animo: imperocché siccome hai renduto per me testimonianza in Gerusalemme, cosi fa d'uopo, che tu la renda anche in Roma.11 La notte seguente il Signore gli si avvicinò e gli disse: "Coraggio! Come hai reso testimonianza alla mia causa in Gerusalemme, così devi testimoniare anche a Roma".
12 E fattosi giorno si unirono alcuni de' Giudei, e anatematizzarono se stessi, dicendo: che non avrebber mangiato, nè bevuto, finché non avessero ucciso Paolo.12 Fattosi giorno, i Giudei fecero una congiura e si obbligarono con giuramento a non mangiare né bere fino a che non avessero ucciso Paolo.
13 Ed erano più di quaranta quelli, che aveano fatta questa congiura:13 Erano più di quaranta quelli che avevano fatto questa congiura.
14 I quali andaron dai principi de' sacerdoti, e dai seniori, e dissero: ci siam obbligati con anatema a non prender cibo, finché non ammazziamo Paolo.14 Essi si presentarono ai sommi sacerdoti e agli anziani e dissero: "Con giuramento ci siamo obbligati a non prendere più alcun cibo, finché non abbiamo ucciso Paolo.
15 Ora dunque voi col sinedrio fate sapere al tribuno, che lo conduca alla vostra presenza, come se foste per iscoprir il qualche cosa di più sicuro intorno a lui. E noi prima che egli vi si accosti, siamo pronti a ucciderlo.15 Or dunque, voi comparite di fronte al tribuno col sinedrio, affinché lo conduca da voi, come per voler esaminare più accuratamente il suo caso. E noi, prima che si avvicini, ci teniamo pronti a ucciderlo".
16 Ma avendo un figliuolo della sorella di Paolo avuta notizia di queste insidie, andò, ed entrò negli alloggiamenti, e ne diede parte a Paolo.16 Ma il figlio della sorella di Paolo venne a sapere dell'insidia e, andato alla caserma, vi entrò e ne diede notizia a Paolo.
17 E Paolo chiamalo a se uno de' centurioni, disse: conduci questo giovinetto al tribuno, perché ha qualche cosa a fargli sapere.17 Paolo, fatto chiamare uno dei centurioni, disse: "Conduci questo giovane dal tribuno, perché ha qualcosa da comunicargli".
18 E quegli lo prese, e lo condusse al tribuno, e disse: quel Paolo, che è in catene, mi ha pregato di condurre a te questo giovinetto, il quale ha da dirti qualche cosa.18 Quegli lo prese e lo condusse dal tribuno e disse: "Il prigioniero Paolo mi ha fatto chiamare e ha pregato che questo giovane ti fosse condotto, perché ha qualcosa da dirti".
19 Allora il tribuno presolo per mano, si tirò con esso in disparte, e lo interrogò: che è quello, che tu hai a farmi sapere?19 Presolo per la mano, il tribuno lo condusse in disparte e lo interrogò: "Che cos'hai da comunicarmi?".
20 E quegli disse: i Giudei si sono accordati a pregarti, che domane tu conduca Paolo al sinedrio, come per esaminarlo più diligentemente;20 Egli disse che i Giudei si erano accordati per domandargli che il giorno appresso conducesse Paolo nel sinedrio, col pretesto di una interrogazione più accurata sul suo caso.
21 Ma tu non fare a modo loro: imperocché tendono insidie a lui più di quaranta uomini dei loro, i quali hanno anatematizzato se stessi, che non mangieranno, né berranno, sino a tanto che non l'abbiano ucciso: e adesso stanno preparati, aspettandosi, che tu loro il prometta.21 "Tu dunque non fidarti di essi: infatti più di quaranta uomini dei loro gli tendono insidie e si sono obbligati con giuramento a non mangiare né bere, finché non l'abbiano ucciso. Ora si tengono pronti, in attesa che tu dica di sì".
22 Il tribuno adunque rimandò il giovinetto, ordinandogli di non dire ad alcuno di avergli notificato tali cose.22 Il tribuno congedò il giovane ordinandogli: "Non dire a nessuno che mi hai rivelato queste cose".
23 E chiamati due centurioni, disse loro: mettete all'ordine dugento soldati, che vadano fino a Cesarea, e settanta cavalli, e dugento uomini armati di lancia per la terza ora della notte:23 Chiamati poi due dei centurioni, disse: "Preparatemi duecento soldati perché vadano fino a Cesarea, e settanta cavalieri e duecento lancieri pronti a partire tre ore dopo il tramonto.
24 E preparate le cavalcature sulle quali salvo conducessero Paolo al preside Felice:24 Preparate anche delle cavalcature per farvi salire Paolo e condurlo in salvo presso il governatore Felice".
25 (Imperocché ebbe timore, che forse i Giudei non lo involassero, e lo uccidessero, ed egli poi fosse calunniato, quasi avesse tirato al denaro),25 Scrisse anche una lettera di questo tenore:
26 E scrisse lettera di tal tenore Claudio Lisia a Felice ottimo preside, salute.26 "Claudio Lisia a sua eccellenza il governatore Felice, salute.
27 Quest'uomo preso da' Giudei, e vicino ad essere ucciso da essi, sopraggiunto io co' soldati lo liberai, avendo inteso com'egli è Romano:27 Quest'uomo era stato preso dai Giudei. Stavano per ucciderlo quando sopraggiunsi con la truppa e lo liberai, avendo saputo che era cittadino romano.
28 E volendo sapere di qual delitto lo accusassero, lo condussi al loro sinedrio.28 Volendo poi sapere la ragione per cui lo accusavano, lo condussi nel loro sinedrio,
29 Ma trovai, die egli era accusato per conto di questioni della loro legge, senza però avere delitto alcuno degno di morte, o di catene.29 e vidi che lo accusavano per questioni controverse della loro legge, ma che non c'era alcuna imputazione a suo carico che comportasse la morte o le catene.
30 Ed essendo io stato avvertito delle insidie ordite contro di lui, lo ho mandato a te, intimando anche agli accusatori, che la discorrano innanzi a te. Stà sano.30 Essendo poi stato avvertito che si stava tramando una congiura contro quest'uomo, subito te l'ho mandato, facendo insieme sapere agli accusatori di deporre contro di lui davanti a te. Sta' bene!".
31 I soldati adunque secondo l'ordine dato ad essi, preser seco Paolo, e lo condusser la notte ad Antipatride.31 I soldati, secondo l'ordine ricevuto, presero in consegna Paolo e lo condussero di notte ad Antipàtride.
32 E il dì seguente lasciando i cavalieri, che andasser con lui, ritornarono agli alloggiamenti.32 Il giorno dopo se ne ritornarono alla caserma, lasciando che i cavalieri proseguissero con lui.
33 E quegli entrati in Cesarea, e data la lettera al preside, gli presentarono eziandio Paolo.33 Entrati a Cesarea consegnarono la lettera al governatore e gli presentarono Paolo.
34 E lettala il preside, e interrogatolo, di qual paese egli fosse, e sentito, che era di Cilicia,34 Avendola letta, lo interrogò di quale provincia fosse. Saputo che era della Cilicia,
35 Ti ascolterò, disse, arrivati, che siano i tuoi accusatori. E ordinò, che fosse custodito nel pretorio di Erode.35 gli disse: "Ti ascolterò quando saranno giunti anche i tuoi accusatori". E ordinò che fosse custodito nel pretorio di Erode.