Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 11


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Pietro, essendo malcontenti i fratelli, perche egli si era accostato ai Gentili, racconta per ordine il fatto. Essendosi convertiti molti in Antiochia per la predicazione de' discepoli, è mandato dalla Chiesa di Gerusalemme Barnaba, il quale convertila molta gente vi conduce anche Saulo da Tarso, e con esso è mandato a Gerusalemme per portare a' fratelli delle limosine nella carestia predetta da Agabo profeta.

1Udirono gli Apostoli, e i fratelli, che erano nella Giudea come anche i gentili ricevuto avevano la parola di Dio.2E allorché Pietro fu tornato a Gerusalemme, contendevano con lui quelli, che erano della circoncisione,3Dicendo: perdio sei tu entrato in casa di uomini non circoncisi, e hai mangiato con essi?4Ma Pietro cominciò a esporre le cose per ordine, dicendo:5Io era nella Città di Joppe, e orava, e ridi in un'estasi questa visione: scendeva un certo arnese come un gran lenzuolo, il quale pei quattro angoli veniva calato dal cielo, e arrivò sino a me.6Io lo considerava guardandolo fissamente, e osservai e quadrupedi della terra, e fiere, e rettili, e uccelli dell'aria.7E udii una voce, che a me diceva: via su, Pietro, uccidi, e mangia.8Io risposi: no certo, o Signore: perché non è entrata mai nella mia bocca cosa comune, o immonda.9Mi replicò la voce per la seconda volta dal cielo: non voler tu chiamare immondo quello, che Dio ha purificato.10E questo accadde per tre volte: e di poi fu ritirata ogni cosa in cielo.11Ed ecco in quel punto tre uomini sopraggiunsero alla casa dove io mi stava, mandati a me da Cesarea.12E dissemi lo Spirito, che andassi con loro senza difficoltà. E meco vennero anche questi sei fratelli, ed entrammo in casa di quell'uomo.13Ed egli ci raccontò, come avea veduto in casa sua farsegli davanti un Angelo il quale gli disse: manda a loppe a chiamar Simone soprannominato Pietro,14Il quale ti annunziera parole, per le quali sarai salvo tu, e tutta la tua casa.15Or avendo io principiato a parlare, discese lo Spirito santo sopra di essi, come sopra di noi a principio.16E ritornommi a memoria la parola del Signore com' ei diceva: Giovanni battezzò coll'acqua, ma voi sarete battezzati nello Spirito santo.17Se adunque eguai grazia ha dato Dio a loro, che a noi, i quali abbialo, creduto nel Signor Gesù Cristo: e chi era io che potessi oppormi a Dio?18Udite tali cose, si acchetarono: e glorificavano il Signore, dicendo: Adunque anche alle genti ha conceduta Dio la penitenza, affinchè abbiano vita:19Quelli pertanto, che erano stati dispersi dalla tribulazione succeduta per causa di Stefano, arrivarono sino alla Fenicia, e in Cipro, e ad Antiochia, non predicando la parola, se non a soli Giudei.20Ed erano tra essi alcuni Cipriotti, e Cirenei, i quali entrali in Antiochia, parlavano anche ai Greci, evangelizzando il Signore Gesù.21E la mano del Signore era con essi: e gran gente avendo creduto, si convertì al Signore.22E venne questa nuova alle orecchie della Chiesa, che era in Gerusalemme? e mandaron Barnaba fino ad Antiochia.23Il quale arrivato che fu, avendo veduto la grazia di Dio, si rallegrò: ed esortava tutti a perseverare nel Signore con cuore risoluto:24Perché egli era uomo dabbene, e pieno di Spirito santo, e di fede. E s'acquistò gran moltitudine di gente al Signore.25E Barnaba si parti per Tarso a cercare di Saulo, e trovatolo, lo condusse ad Antiochia.26E per un anno intero si trattennero in quella Chiesa, e istruirono una gran moltitudine, talmente che in Antiochia fu dato per la prima volta a' discepoli il nome di Cristiani.27Di que' giorni vennero da Gerusalemme ad Antiochia dei profeti:28E alzatosi uno di questi, Agabo di nome, faceva sapere per virtù dello Spirito, come una gran fame doveva essere per tutto il mondo, la quale anche fu sotto Claudio.29E tutti i discepoli secondo la possibiltà di ciascheduno determinarono di mandare soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea:30Come pur fecero, mandandolo a' seniori per le mani di Barnaba, e di Saulo.

Note:

11,2:Contenderano con lui quelli, che erano della circoncisione. Questa maniera di parlare sembra, che dia tutto il fondamento a credere, che gli Apostoli non eb ber parte a questa disputa, ma che ella nacque dalle anime più deboli, le quali penavano sommamente a distaccarsi dai pregiudizi delle tradizioni Giudaiche.

11,4:Ma Pietro cominciò ec. Pietro, il quale avrebbe potuto far uso dell'autorità di capo della Chiesa, vuole piuttosto render ragione del suo operato, e giustificare la sua condotta per calmare l'agitazione de' fedeli.

11,18:La penitenza, affinchè abbiano vita! Ha dato alle genti la grazia, e il frutto della penitenza, il qual frutto è il perdono de' peccati, onde trasferite dal regno delle tenebre nel regno della luce, abbiano vita, e salute in Gesù Cristo. Benefizio sì grande credevano o che dovesse essere privativamente per il solo popolo di Dio, o che ad esso non potessero aver parte i Gentili, se non pas sando per la circoncisione, e per la osservanza della legge di Mosè.

11,19:Non predicando.... se non a' soli Giudei. Il sagro istorico nota questa particolarità, affinchè si sappia, che Pietro fu il primo, e il solo, che fino a quel tempo avesse parlato di Vangelo a' Gentili.

11,20:Parlavano anche a' Greci. Bisogna assolutamente dire, che i Greci, de' quali qui si parla, non erano se non veri Giudei, chiamati Greci, perchè non altra lin gua parlavano se non la Greca, la quale era la lingua comune di Antiochia, e la stessa Scrittura non leggevano se non nella Greca versione dei LXX; imperocchè nel versetto precedente ha detto s. Luca, che i discepoli di spersi (del numero de' quali erano questi Cipriotti, e Cirenei) non predicavano Cristo se non a' soli Giudei. Il testo Greco favorisce questa interpretazione, e quelli, che vogliono, che si intendano o veri Gentili, o prose liti Gentili, non sono assistiti da alcuna buona ragione; perchè quanto a' proseliti per ordinario s. Luca sa distinguerli con dar loro il titolo di religiosi, o di timo rati, e i Gentili sono chiaramente esclusi dalle parole del versetto precedente.

11,21:E la mano del Signore era con essi. Confermando la dottrina, che annunziavano con molti e frequenti miracoli.

11,23:Avendo veduto la grazia di Dio. La grazia diffusa sopra i nuovi fedeli, la fede, la carità e i doni dello Spirito santo comunicati in gran copia a quella nuova Chiesa.

11,26:In Antiochia fu dato.... a' discepoli il nome di Cristiani. Abbiamo veduto, che per l'addietro coloro, che abbracciavano il Vangelo, erano chiamati discepoli, credenti, fratelli; adesso vien dato loro un nuovo nome secondo la predizione di Isaia LXV. 15.; e non è da dubitarsi, che questo nome fosse preso per movimento dello Spirito santo con pubblico consiglio dalla Chiesa di Antiochia diretta allora da' due Apostoli, Paolo, e Barnaba.

11,28:Agabo di nome, ec. Di lui si parla ancora Act. XXI. 10. La fame predetta da questo profeta si crede essere stata quella dell'anno quarto dell'imperio di Claudio, 44. di Gesù Cristo. Giuseppe, Antiquit. 20. cap. II., parla di questa fame, la quale afflisse particolarmente la Giudea.
Per tutto il mondo. Vale a dire per tutto l'impero Romano.

11,29:Ai fratelli abitanti nella Giudea. I Cristiani della Giudea erano tutti poveri, avendo venduti tutti i loro beni, come ha già raccontato s. Luca. Per questo la Chiesa di Antiochia mossa dallo spirito di fraterna carità pensò a soccorrerli quanto mai si poteva, in tempo di una calamita, della quale sentiva ella pure la sua parte.

11,30:Mandandolo a' seniori ec. Questi seniori secondo la significazione della parola Greca sono quelli, che noi chiamiamo sacerdoti, o sia preti, de' quali si fa ora per la prima volta menzione. E che fino da quel tempo vi fossero de' sacerdoti ordinati dagli Apostoli pel servizio della Chiesa, mi pare così evidente dalle lettere di s. Paolo, e da altri monumenti de' tempi Apostolici, che io per me non so vedere, come possa sostenersi l'opinione d'alcuni Interpreti, i quali hanno asserito, che la Chiesa cristiana non ebbe ne'suoi principii altri ministri, che de' vescovi, e de' diaconi. Veggasi I. Tim. III. 2. 8., ad Tit. I. 5., I. Tim. V. I. 17. 19. Le limosine adunque della Chiesa di Antiochia portate a Gerusalemme per le mani di Saulo, e di Barnaba furono rimesse a' sacerdoti della Chiesa di Gerusalemme, i quali, che avessero fin d'allora parte al governo della Chiesa sotto gli Apostoli, e i respettivi vescovi, apparisce da questo stesso libro, cap. XV. 2., cap. XXI. 18. Non sappiamo di certo, se s. Giacomo il minore, vescovo di Gerusalemme, fosse anch'egli partito come gli altri Apostoli, ovvero ivi risedesse. Se egli vi si trovava, non è da dubitarsi, che a lui rimettessero i due Apostoli le limosine dei cristiani Antiocheni secondo l'antichissima regola Ecclesiastica, che tutti i beni della Chiesa fossero a disposizione del vescovo, e da lui passasser le dette limosine nelle mani de' sacerdoti, e de' diaconi per esser distribuite a' poveri; ma il non farsi menzione alcuna in questo luogo di detto Apostolo, può dar motivo di credere, che egli ancora fosse occupato nella fondazione di altre Chiese, e che quella di Gerusalemme fosse governata dal ceto del suoi sacerdoti.