Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 9


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Mirabil conversione di Saulo persecutore. Il Signore apparisce a lui per viaggio, ed è mandato a lui Anania, e batezzato principia a sostenere arditamente in Damasco, che Gesù è il Cristo. I discepoli per timor delle insidie de' Giudei lo calano dalle mura. In Gerusalemme Barnaba lo mena agli Apostoli. Essendogli quivi tese insidie, egli è mandato a Tarso. Pietro in Lidda risana Enea paralitico, e in Joppe risuscita Tabita.

1Ma Saulo tuttora spirante minacce, e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al principe de' Sacerdoti.2E gli domandò lettere per Damasco alle sinagoghe: affine di menar legati a Gerusalemme quanti avesse trovati di quella professione, uomini, e donne.3E nell'andare successe, che avvicinandosi egli a Damasco, di repente una luce del cielo gli folgoreggiò d'intorno.4E caduto per terra udì una voce,che gli disse: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?5Ed egli rispose: Chi se' tu Signore? Ed egli: Io sono Gesù, cui tu perseguiti: dura cosa è per te il ricalcitrare contro il pungolo.6Ed egli tremante, e attonito, disse: Signore che vuoi tu, ch'io faccia?7Ed il Signore a lui: Levati su, ed entra in città, e ivi ti sarà detto quel, che tu debba fare. E quei, che le accompagnavano, se ne stavano stupefatti, udendo la voce, ma non vedendo alcuno.8E Saulo si alzò da terra, e avendo gli occhi aperti, non vedeva niente. Ma menandolo a mano, lo condussero in Damasco.9E quivi tre giorni stette senza vedere, e non mangiò, né bevve.10Ed era in Damasco un certo discepolo per nome Anania: cui in visione il Signore disse: Anania. Ed egli rispose: Eccomi, Signore.11E il Signore a lui: Alzati, e va nella contrada chiamata la Diritta: e cerca in casa di Giuda uno di Tarso, che si chiama Saulo: imperocché ei già fa orazione.12(E ha veduto in visione un uomo di nome Anania, andare a imporgli le mani, affinchè ricuperi la vista).13E Anania rispose: Signore, da molti ho sentito dir di quest' uomo, quanti mali abbia fatti a' tuoi Santi in Gerusalemme:14E qui egli ha autorità da' principi de' sacerdoti di legare tutti quelli, che invocano il tuo nome.15Ma il Signore gli disse: Va' che costui è uno strumento eletto da me a portare il nome mio dinanzi alle genti, e ai re, e a' figliuoli d'Israele.16Imperocché io gli farò vedere, quanto debba egli patire per il nome mio.17Andò Anania, ed entrò nella casa: e impostegli le mani, disse: Fratello Saulo, mi ha mandato il Signore Gesù, che ti appari nella strada, per cui venivi, affinchè ricuperi la vista, e sii ripieno di Spirito santo.18E subito caddero dagli occhi di lui certe come scaglie, o ricuperò la vista: e alzatosi fu battezzato.19E cibatosi ripigliò le forze. E li stette alcuni dì co' discepoli, che erano a Damasco.20E immediatamente nelle sinagoghe predicava Gesù, dicendo: Questi è il Figliuolo di Dio.21E restavano stupefatti tutti que' che l'udivano, e dicevano: Non è egli colui, che in Gerusalemme dispergeva quelli, che invocano questo nome, ed è qua venuto a questo fine di condurli legati ai principi de' sacerdoti?22Ma Saulo sempre più si faceva forte, e confondeva i Giudei abitanti in Damasco, dimostrando, che quello, è il Cristo.23Passato poi lungo spazio di tempo, fecero risoluzione gli Ebrei di ucciderlo.24E Saulo riseppe le loro insidie. Ed eglino facevan guardia alle porte di, e notte per ammazzarlo.25Ma i discepoli lo preser di notte tempo, e lo miser giù dalla muraglia, calandolo in una sporta.26Ed essendo egli andato a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevan paura di lui, non credendo, ch'ei fosse discepolo.27Ma Barnaba presolo seco lo menò agli Apostoli: ed espose loro, come egli avesse veduto per istrada il Signore, il quale gli avea parlato, e come in Damasco predicato avesse con libertà nel nome di Gesù.28E andava, e stava con essi in Gerusalemme, predicando liberamente nel nome del Signore.29E parlava anche co' Gentili, e disputava co' Greci: ma quelli cercavano d'ucciderlo.30Lo che risaputosi da' fratelli, lo accompagnarono a Cesarea, e indi lo inviarono a Tarso.31La Chiesa adunque per tutta la Giudea, e Galilea, e Samaria avendo pace, si edificava, e camminava nel timor del Signore, ed era ricolma della consolazione dello Spirito santo.32Or avvenne, che Pietro visitandole tutte, giunse ai Santi, che abitavano in Lidda.33Ed ivi trovò un uomo per nome Enea, che da otto anni giaceva in letto, essendo paralitico.34Cui disse Pietro: Enea, ti risana il Signor Gesù Cristo: levati su, e aggiustati il letto. E quegli subito si rizzò.35E lo viddero tutti gli abitatori di Lidda, e della Sarona: i quali si convertirono al Signore.36In Joppe poi vi era una certa discepola, per nome Tabita, che interpretato vuol dir Dorcade. Ella era piena di buone opere, e di limosine, che faceva.37Ed avvenne, che in que' dì ammalatasi mori. E lavata che l'ebbero, la posero nel cenacolo.38Ed essendo Lidda vicino a Joppe, i discepoli avendo sentito, che quivi Pietro si ritrovava, gli mandaron due uomini, che lo pregassero: Non ti paia greve di venir sino a noi.39E Pietro si alzò, e andò con essi. E arrivalo che fu lo condussero al cenacolo: e gli furono intorno tutte le vedove piangenti, le quali gli mostravano le tonache, e le vesti, che Dorcade faceva per esse.40Ma Pietro, fatti uscir tutti fuora, piegate le ginocchia orò: e rivoltosi al corpo, disse: Tabita, levati su. Ed ella apri i suoi occhi, e veduto che ebbe Pietro, si mise a sedere.41E datale mano la fece alzare. E chiamati i Santi, e le vedove la presentò loro viva.42E si seppe ciò per tutta Joppe: e molti credettero nel Signore.43E ne avvenne, che si fermò molti giorni in Joppe in casa di un certo Simone cuoiaio.

Note:

9,1:Ma Saulo tuttora ec. Non contento della morte di Stefano, e degli altri, che diedero la vita per Gesù Cristo nella persecuzione mentovata di sopra, cap. VIII. I

9,2:Gli domandò lettere ec. I Romani avean lasciato al sinedrio la facoltà di fare imprigionare, e battere i Giudei non solo nella Palestina, ma anche negli altri paesi, dove erano sinagoghe, le quali sinagoghe in tutto ciò, che riguardava la religione, rispettavano l'autorità del sinedrio di Gerusalemme. I Giudei erano in grandissimo numero a Damasco.
Affine di menar legati a Gerusalemme ec. Quasi non fidandosi, che le sinagoghe di Damasco li trattassero così rigorosamente, com'egli desiderava, e come credeva, che meritassero.

9,3:Una luce del cielo gli folgoreggio d'intorno. Questo seguì sul mezzo giorno; lo che fa vedere, che questo splendore celeste fu straordinariamente grande, mentre superò la piena luce del sole. Questo splendore, simbolo della luce interiore, che dovea illuminare gli occhi della mente, e del cuore di Saulo, è simbolo ancora della luce di santità, e di dottrina, che doveva spargere per ogni parte, dopo la sua conversione: questa luce secondo alcuni Interpreti era tramandata dal corpo glorioso di Gesù Cristo che apparì a Saulo.

9,4:Saulo, Saulo. Questa doppia chiamata è indizio e della durezza del cuore di Saulo, e dell'amore, e della compassione di Cristo verso di lui.
Perchè mi perseguiti? Gesù Cristo, e la Chiesa sono un solo corpo, e perciò gli dice perchè perseguiti me, cioè a dire me, che ti amo, e che tanto ho fatto e pn tito per te?

9,5:Dura cosa è per te il ricalcitrare ec. Proverbio assai noto, che si dice di chi con la propria ostinazione offende se stesso. E un tal rimprovero quadrava in Saulo, il quale per odio contro il nome cristiano correva da cieco alla sua perdizione.

9,6:Signore, che vuoi tu, ch'io faccia? Queste parole dimostrano un animo già ammollito, che si abbandona in tutto, e per tutto alla volontà del Signore.

9,7:Udendo la voce, ec. Udivano i compagni la voce di Saulo, ma senza sapere a chi egli indirizzasse le sue parole, e senza sapere, perchè egli parlasse così; mentre di colui, col quale egli parlava, non udiron essi la voce, come si ha nel capo XXII. 9.

9,8:Non vedeva niente ec. Questo stato di Saulo, che ad ocehi aperti non vede nulla, rappresentava quello, che egli si era avanti la sua conversione. Compariva agli altrui sguardi come uomo zelante, erudito nella scienza della legge; ma non era infatti se non un cieco, che niente vedeva, nè intendeva delle cose di Dio, e della religione.

9,9:E' quivi tre giorni stette ec. In questi tre giorni, che egli passò nell'esercizio dell'orazione, e della penitenza, osservando un rigoroso digiuno, gli fu insegnato per im mediata rivelazione da Gesù Cristo il Vangelo, il qual Vangelo cominciò immediatamente a predicare con tanto fervore.

9,10:Anania. Quest' Anania era celebre trai fedeli di Damasco. Non sappiamo di certo, s'ei fosse sacerdote, o diacono, e molto meno se del numero dei settantadue discepoli, come alcuni hanno detto. Vedi Act. XXII. 12.
Ed egli rispose: Eccomi, ec. Dicendosi apertamente, che Gesù appari non in sogno, ma in visione ad Anania, la risposta, che egli da, sembra dimostrare, che riconobbe subito Gesù Cristo, e che non era nuovo per lui un tal favore.

9,11:Cerca in casa di Giuda ec. È credibile, che Saulo avesse di lunga mano ospizio in casa di questo Giuda e che ivi fosse solito di abitare, quando andava a Damasco.
Già fa orazione. Ei non è più quel persecutore, che era prima, non temere di lui; egli sta orando per impetrare misericordia, e prepararsi al Battesimo.

9,12:(E ha veduto... un uomo ec.). Anche queste parole sono del Signore, il quale con esse fa animo ad Anania, perchè non tema di andar a trovar colui, che era prima un lupo rapace, ma è oramai divenuto un agnello della greggia del Signore, e amato e favorito da Dio con visioni, ed estasi meravigliose.

9,14:E qui egli ha autorità da' principi de' sacerdoti ec. Dal sinedrio, di cui questi erano parte principalissima.

9,15:Dinanzi alle genti ec. Delle quali si gloriava egli poi di essere Apostolo specialmente mandato ad esse, come Pietro a' Giudei. Si allude qui a quel luogo di Isaia, cap. XLIX. 6.

9,17:E' impostegli le mani, ec. Questa cerimonia non ebbe altro fine, che di rendere a Saulo la vista. Ricuperata la vista Saulo fu battezzato, e ricevè lo Spirito santo; ed effetto del Battesimo fu la pienezza dello stesso Spirito a lui conferita per formarlo in un tratto non sol perfetto Cristiano, ma ferventissimo Predicator del Vangelo.

9,18:Certe come scaglie, ec. O sia, come squame di pesci, le quali coprendo semplicemente gli occhi, non avevano offeso l'organo della vista.

9,19:E si stette alcuni di co' discepoli, ec. Con i Cristiani, de' quali non piccol numero dovea essersi ritirato a Da masco nel bollore della persecuzione dopo la morte di Stefano.

9,23:Passato poi lungo spazio di tempo, ec. Comunemente si crede tre anni dopo la sua conversione. Imperocchè dopo essere stato alcuni giorni co' discepoli, come si dice nel versetto 19., se ne andò nell'Arabia, chi dice per predicarvi il Vangelo, e chi per prepararsi alla predicazione. Dall'Arabia tornò in Damasco, dove si fermò sino alla fine del terzo anno dopo la sua conversione, e allora gli accadde quello, che si descrive in questo luogo. Vedi l'epistola a' Galati.

9,24:Facevan guardia alle porte ec. Avevano essi in loro favore il re Areta, come si vede da quello, che dice lo stesso Apostolo, II. Corint. XI. 32.

9,26:Avevan paura di lui, non credendo, ec. La distanza considerabile da Damasco a Gerusalemme, e i rumori della guerra, che si preparava tra Areta, ed Erode, e finalmente la persecuzione non ancora calmata nella Giudea potevano esser causa, che da Damasco non fosse ancora pervenuta a Gerusalemme la nuova della conversione di Saulo.

9,27:Ma Barnaba ec. Barnaba conosceva di lunga mano Saulo per essere stati, come dicesi, ambidue scolari di Gamaliele, e conoscendo il carattere di lui alieno dalla finzione, e dalla menzogna, più facilmente, che niun altro gli prestò fede.

9,29:E parlava anche co' Gentili, e disputava co' Greci; ec. Il Siro, e l'Arabo, e anche gli antichi esemplari della versione Latina leggono, come nel Greco: E parlava anche, e disputava co' Greci; e quella giunta de' Gentili non può star con la storia; perchè non era ancora stata aperta a' Gentili la porta del Vangelo, onde si crede in trusa quella parola da qualche ignorante copista. I Greci poi sono i Giudei forestieri in Gerusalemme, che non altra lingua parlavano, che la Greca. Vedi Act. VI. I.
Ma quelli cercavano di ucciderlo. Gli Ebrei, de' quali è parlato vers. 23. 24., erano quelli, che volevano uccider Saulo, come ben avvertì il Grisostomo.

9,30:Lo accompagnarono a Cesarea. Non si sa, se qui si parli di Cesarea città marittima detta anche Torre di Siratone, o di Cesarea di Filippo vicina al monte Libano.
L'inviarono a Tarso. Dove tra molti parenti, e amici poteva essere meno esposto alle insidie degli Ebrei, ben chè di questi ne fossero anche in Tarso.

9,31:La Chiesa.... avendo pace. Calmata già la persecuzione.
Si edificava, ec. La voce greca propriamente significa quello che si fa intorno a una casa, la quale dopo che si è fabbricata, si orna, e si abbellisce; e con questo s. Luca viene a significare, che le Chiese, restituita la pace, si andavan perfezionando, ponendo gli Apostoli le cose tutte in buon ordine, e aumentandosi ogni dì il numero de' fedeli, e crescendo questi nella cognizione della verità, nella pietà, e nella mutua dilezione.

9,32:Pietro visitandole tutte. Intende le Chiese fondate da' discepoli sparsi per ogni parte nel tempo della persecuzione. Pietro come capo di tutta la Chiesa va a visitarle, affine di confermarle nella fede, di provvedere alle loro occorrenze, e sopra tutto per ordinare de' pastori secondo il bisogno di ciascheduna.
Giunse ai Santi, che abitavano in Lidda. Il nome di Santi fu dato fino da que' primi tempi a' Cristiani,perchè chiamati alla santità, santificati nel Battesimo, e viventi con una singolare purità di costumi. Lidda, dice Giuseppe, Antiq. xx. 5., che era una terra poco inferiore a una città, ebbe dipoi il nome di Diospoli, ed era poco più di venti miglia lontana da Gerusalemme, non lungi dal mare mediterraneo.

9,33:Un uomo per nome Enea. Benchè il nome di quest'uomo sia greco, contuttociò egli era Giudeo, perchè molti Giudei abitanti trai Greci avevano doppio nome, uno Ebreo, l'altro Greco; della qual cosa abbiamo altri esempi in questa storia.

9,34:Aggiustati il letto. In prova del vigore di sanità restituito alle tue membra.

9,35:Gli abitatori...... della Sarona. È questo un tratto di paese tral monte Tabor, e il lago di Tiberiade da Cesarea della Palestina sino a Joppe.

9,36:Tabitn, che interpretato vuol dire Dorcade. S. Luca rende con la parola greca la significazione del nome siriaco. Dorcade vuol dir capra. Così Tommaso fu detto Didimo in greco, e Cepha fu detto Pietro.

9,37:E lavata che l'ebbero, ec. Questo rito di lavare i corpi dei defunti fu molto in uso presso tutte le nazioni, e passò anche tra' cristiani, come racconta Tertulliano, Apologet. cap. XXII., e può riguardarsi come un segno della comune speranza della futura risurrezione.
La posero nel cenacolo. Nella parte superiore della casa, che era a guisa di terrazzo scoperto, come altrove si è detto.

9,39:Gli mostravano le tonache, e le vesti, ec. La tonaca è la veste interiore, la veste è il pallio, che erano i due vestimenti comuni in quei tempi all'uno, e all'altro sesso.

9,43:In casa di un certo Simone quoiaio.O sia conciatore di quoia.