Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 8


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Nella persecuzione sono tutti dispersi, fuor ché gli Apostoli. Saulo devasta la Chiesa. Filippo converte moltissima gente nella Samaria, e tra questi battezza Simon mago. Pietro, e Giovanni mandati dagli Apostoli, con l'orazione, e la imposizione delle mani impetrano lo Spirito Santo ai Samaritani fedeli. Simone volendo comprar con denaro la potestà di dare lo Spirito santo, vien ripreso severamente da Pietro. Filippo è mandato da un Angelo all'Eunuco, e battezzato questo, che diventa fedele, egli rapito dallo Spirito è portato in Azoto.

1E si levò allora una grande persecuzione contro la Chiesa, che era in Gerusalemme, e tutti si dispersero pei paesi della Giudea, e della Samaria, fuori che gli Apostoli.2Ma uomini timorati fecero il funerale di Stefano, e fecero gran pianto sopra di lui.3Saulo poi devastava la Chiesa, entrando per le case, e strascinando via uomini, e donne, li faceva metter in prigione.4Quelli frattanto, che si eran dispersi, andavan da un luogo all'altro annunziando la parola di Dio.5E Filippo arrivato alla città di Samaria predicava loro Cristo.6E la moltitudine concordemente prestava attenzione a quello, che diceva Filippo, ascoltandolo, e vedendo i miracoli, che egli faceva.7Imperocché da molti, che avevano spiriti immondi, uscivan questi, gridando ad alta voce.8E molti paralatici, e zoppi furon sanati.9Per la qual cosa fu grande allegrezza in quella città. Ma un cert'uomo chiamato Simone stava già tempo in quella città, esercitando la magia, e seduceva la gente di Samaria, spacciandosi per qualche cosa di grande:10Cui davano tutti retta dal più piccolo fino al più grande, e dicevano: Questi è quella virtù grande di Dio.11E lo ubbidivano, perché da molto tempo gli avea ammaliati colle sue magie.12Ma quando ebber creduto a Filippo, che evangelizzava loro il regno di Dio, si battezzarono nel nome di Gesù Cristo e uomini, e donne.13Allora Simone anch' egli credette: e battezzatosi era intimo di Filippo. E osservando i segni, e miracoli grandi,che seguivano, andava fuori di se per lo stupore.14Or avendo udito gli Apostoli, che erano in Gerusalemme come Samaria aveva abbracciata la parola di Dio, vi mandaron Pietro, e Giovanni.15I quali arrivati che furono, pregarono per essi, affinchè ricevesser lo Spirito Santo.16(Imperocché non era peranco disceso in alcuno di essi, ma solamente erano stati batezzati nel nome del Signore Gesù).17Allora imponevano ad essi le mani, e ricevevano lo Spirito Santo.18Avendo adunque veduto Simone, come per l'imposizione delle mani degli Apostoli davasi in Spirito Santo, offerse loro del denaro,19Dicendo: Date anche a me questo potere, che a chiunque imporrò le mani, riceva lo Spirito Santo. Ma Pietro gli disse:20Il tuo denaro perisca con te: mentre hai giudicato, che il dono di Dio per denaro si acquisti.21Tu non hai parte, né ragione in queste cose: perché il tuo cuore non è retto dinanzi a Dio.22Fa' adunque penitenza di questa tua malvagità: e raccomandati a Dio, se a sorte ti sia perdonato questo vaneggiamento del tuo cuore.23Imperocché io ti veggo pieno di amarissimo fiele, e trai lacci della iniquità.24Rispose Simone, e disse: Pregate voi per me il Signore, affinchè non cada sopra di me niente di quello, che avete detto.25Ed eglino dopo aver predicato, e renduto testimonianza alla parola di Dio, se ne tornavano a Gerusalemme, e annunziavano il Vangelo a molte terre de' Samaritani.26Ma l'Angelo del Signore parlò a Filippo, e dissegli: Levati su, e va verso mezzo giorno alla strada, che mena da Gerusalemme a Gaza: questa è deserta.27E si alzò, e parti. Ed eccoti un uomo di Etiopia, eunuco, che molto poteva appreso Caudace regina degli Etiopi, e aveva la soprintendenza di tutti i suoi tesori, il quale era stato a Gerusalemme a fare adorazione:28E se ne tornava sedendo sopra il suo cocchio, e leggendo il profeta Isaia.29E lo spirito disse a Filippo: Va' avanti, e accostati a quel cocchio.30E portatovisi di corsa Filippo, lo sentì, che leggeva il profeta Isaia, e disse: Intendi tu quello, che leggi?31E quegli disse: Come lo poss' io, se qualcheduno non m' insegna? E pregò Filippo, che salisse a seder con lui.32Il passo della Scrittura, che egli leggeva, era questo: Come pecorella è stato condotto al macello: e come agnello, che si sta muto dinanzi a colui, che lo tosa, così egli non ha aperto la sua bocca.33Nella sua depressione fu scancellata la sua condannazione. Chi spiegherà la di lui generazione, perché è tolta dal mondo la di lui vita?34Rispose a Filippo l'eunuco, e disse: Ti prego, di chi il Profeta dice egli queste cose? Di se, o di alcun altro?35E Filippo aperta la bocca, e principiando da questa scrittura, gli evangelizzò Gesù.36E seguitando a camminare arrivarono a un'acqua: e l'eunuco disse: Ecco dell'acqua, qual ragione mi vieta d'esser battezzato?37E Filippo disse: Se credi di tutto cuore, ciò è permesso. Ed egli rispose, e disse: Credo che Gesù Cristo è Figliuolo di Dio.38E ordinò, che il cocchio si fermasse: e sceser nell'acqua l'uno, e l'altro, Filippo, e l'eunuco, e lo battezzò.39E usciti che furon dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo, e l'eunuco nol vide più. E se n' andava allegramente al suo viaggio.40E Filippo si trovò in Azoto, e io passando predicava il Vangelo a tutte le città, finché giunse a Cesarea.

Note:

8,1:Una grande persecuzione contro la Chiesa, ec. S. Paolo in questo libro , cap. XXVI. 10., accenna, che questa persecuzione diede non pochi Martiri a Gesù Cristo.
E tutti si dispersero ec. Alcuni Interpreti credono, che per questa parola tutti abbiansi a intendere que' centoventi discepoli di Cristo, dei quali si parla cap. I.15., i quali come più conosciuti, e come ministri della parola, erano esposti a maggior pericolo. Di questo numero i soli Apostoli rimasero in Gerusalemme per consolare, e con fermare la Chiesa, preservandoli Dio miracolosamente dal furore di Saulo, e di tanti altri arrabbiati nemici di Gesù Cristo.

8,2:Fecero il funerale di Stefano, ec. La voce Latina curare significa tutti gli estremi uffizi, che rendevansi al morto, il lavarlo, l'imbalsamarlo, portarlo alla sepoltura. L'originale greco usa una voce, la quale propriamente significa il trasporto, che si fa dei frutti della terra nelle celle a ciò destinate, come se dir volesse: riposero Stefano quasi frutto primaticcio del martirio nella terra, donde poi fosse trasferito mediante la risurrezione nel cielo.
E fecer gran pianto ec. Era questa una specie di onore, che rendevasi al morto tra gli orientali. Ma lo onorò molto più il Signore con gl'innumerabili e stupendi miracoli, operati dalle sue preziose reliquie, sopra di che è da ve dersi s. Agostino de civ. Dei lib. 22. cap. VIII. e nell'epist. 103.

8,3:E strascinando via ec. Si vede da ciò la ragione, per cui egli di poi confessava di essere stato non solamente persecutore, ma anche oltraggiatore violento della Chiesa, 1. Tim. I. 13.
Li faceva metter in prigione. Intendesi per ordine del Sinedrio, il quale anche in questo tempo avea diritto e di imprigionare, e di flagellare gli Ebrei.

8,4:Andavan di un luogo all'altro ec. Dal capo XI. 19. si vede, che non andarono solamente qua e la per le citta della Giudea, e della Samaria, ma si stesero, almeno alcuni, anche a'paesi più lontani. Così la Providenza divina fece, che servisse ad accelerare la propagazione del Vangelo la stessa persecuzione, al qual Vangelo preparavano le vie i cristiani dispersi, portando per tanti paesi la notizia del nome di Gesù Cristo, il dono dei miracoli, e delle lingue, e la semenza della dottrina Cristiana.

8,5:E Filippo arrivato ec. Questo Filippo non è l'Apostolo, ma il Diacono mentovato di sopra, cap. VI. 5., come apparisce evidentemente edall'aver lasciato Gerusalemme, lo che non fecer gli Apostoli, Vers. I., e dal non aver questo l'autorità d'imporre le mani, cioè di dare il sagramento della confermazione,Vers. 14
Alla città di Samaria. Alla capitale de' Samaritani chiamata una volta Samaria, dipoi Sebaste, nome datole da Erode in onore di Augusto, dopo che lo stesso Erode l'ebbe e rimessa in piede, e abbellita, essendo stata poco avanti rovinata interamente da Ircano, come racconta Giuseppe, Antiq. XIII. 18.
Predicava loro Cristo. I Samaritani di quel tempo potevano considerarsi come Ebrei, non solo perchè vi era ancora tra essi qualche numero di Israeliti, ma anche perchè e avevano la circoncisione, e ricevevano le Scritture, e si gloriavano di avere Abramo per padre, quantunque la maggior parte fosser Gentili di origine, e il culto del vero Dio contaminassero con l'idolatria Gesù Cristo medesimo avendo predicato in Sichar, e convertiti molti Samaritani, avea dato motivo di riguardare i Samaritani come compresi nell'alleanza.

8,10:Questi è quella virtù grande di Dio. S. Giustino parlando di Simone, dice, che molti lo adoravano come il sommo Dio. E lo stesso raccontano s. Ireneo, s. Girolamo, e altri Padri. Diceva adunque questo mago, sè essere quel Dio, il quale era sotto vari nomi onorato da tutte le genti, come il primo e più grande di tutti.

8,13:Simone anch' egli credette. Credette in apparenza, finse di credere sì per non restar solo, mentre tutti i suoi discepoli credevano a Filippo, e ricevevano il Battesimo, e sì ancora per la vana speranza di ottenere la podestà di far niracoli; cosi s. Ireneo, s. Girolamo, e altri Padri.

8,15:Pregarono per essi, ec. Da questo e simili esempi si vede, come la Chiesa ha sempre fatto precedere l'orazione all'amministrazione de' sacramenti, per domandare a Dio le disposizioni necessarie e per chi gli amministra, e per chi li riceve.

8,16:Erano stati battezzati nel nome del Signore Gesù. Convien guardarsi dal credere, che queste parole significhino, che a questi Samaritani fosse stato conferito il Battesimo con l'invocazione del solo nome di Gesù Cristo, cioè di una sola delle persone della SS. Trinità. La forma invariabile di questo Sacramento è sempre stata quella insegnata da Gesù Cristo medesimo: Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito santo. Essere adunque battezzato nel nome di Gesù vuol dire essere battezzato nella fede di Gesù Cristo, per divenire membro del corpo mistico di Gesù Cristo.

8,17:Allora imponevano ad essi le mani, e ricevevano lo Spirito santo. Il motivo adunque, per cui andarono a Samaria Pietro, e Giovanni, fu per amministrare a quei neofiti il sacramento della Confermazione, o sia della Cresima, il qual Sacramento non poteva lor conferire s. Filippo, che era semplice diacono. Questo Sacramento ne' primi secoli della Chiesa si dava immediatamente dopo il battesimo, dandosi in esso, come dice s. Cipriano, la perfezione del cristianesimo; ed era in questo tempo ordinariamente accompagnato dai doni de' miracoli, di profezia, delle lingue, ec.

8,18:Avendo adunque veduto Simone, ec. Anche queste parole dimostrano, che l'operazione interiore dello Spirito santo comunicato dagli Apostoli a' neofiti si manifestava con esterni segni sensibili, quali erano la profezia, le lingue, il curare le malattie, ec., quindi ebbe motivo Simone animato dallo spirito di ambizione, e di superbia, e fors'anche di avarizia, di tentare in qualunque maniera di fare acquisto della potestà, che vedeva essere negli Apostoli. Vedi Vers. II.

8,20:Hai giudicato, che il dono di Dio per denaro si acquisti. I doni di Dio sono liberi, e gratuiti; le cose sante non debbono stimarsi a prezzo di denaro, nè vendersi, nè comprarsi, come si fa delle cose terrene. Questo era l'errore gravissimo di Simone, e questo è stato nella Chiesa il principio d'infiniti mali, ogni volta che le cose divine, le dignità Ecclesiastiche, i Sacramenti, ec. sono divenuti materia di traffico; e quindi l'eresia de' Simoniaci, contro de' quali ad imitazione di Pietro hanno fulminato tanti anatemi i Padri, e i Concilii, e i Romani pontefici.

8,21:Tu non hai parte, nè ragione in queste cose: perchè il tuo cuore ec. Da queste parole pare, che possa inferirsi, che Simone si fosse veduto privo di quei doni soprannaturali, che risplendevano o in tutti, o nella maggior parte di coloro, che erano stati confermati nello stesso tempo; onde pieno d'invidia tentò stoltamente di corrompere gli Apostoli, come se fossero questi padroni delle grazie celesti. E sembra ancora, che l'Apostolo attribuisca alla segreta infedeltà di Simone il non averlo Dio arricchito dei doni concessi agli altri,

8,22:Se a sorte ti sia perdonato ec. In questa maniera l'Apostolo lasciando il suo luogo alla speranza fondata nella intinita bontà di Dio, procura di far comprendere a Simone la gravezza dell'ingiuria fatta allo Spirito santo, e la difficoltà del perdono.

8,23:Pieno di amarissimo fiele, ec. Veggo il tuo cuore pregno di mortale veleno per l'ambizione, la superbia, l'invidia, l'ipocrisia, le quali passioni ti hanno precipi tato ne'peccati, da' quali ti trovi avvolto.

8,24:Pregate voi... affinchè non cada ec. Simone temè, che Pietro non lo punisse con repentina morte, come già Anania; e questo timore è quello, che lo induce a dar segni di pentimento. Ma scosso ben presto questo timore, quest' infelice non solamente ritornò ad esercitare il suo primo mestiere di mago, ma si abbandonò eziandio alle più infami dissolutezze, e divenne uno de' più arrabbiati nemici del nome Cristiano. Trovandosi a Roma in tempo, che regnava Nerone, presso del quale era in gran credito la magia, Simone promise all'Imperatore di volare, e di salire al cielo, e portato dai demoni, si alzò effetti vamente in alto; ma s. Pietro, e s. Paolo postisi in ginocchio, e invocato il nome di Gesù, atterrirono in guisa i demoni, che abbandonarono il mago, il quale precipitato per terra miseramente perì.

8,26:Verso mezzogiorno alla strada, che mena da Gerusalemme a Gaza. Filippo era tuttora in Samaria, quando l'Angelo gli ordinò di andare verso mezzodì sulla strada da Gerusalemme a Gaza. Infatti la citta di Gaza resta verso mezzodì riguardo a Samaria. Gaza era stata interamente distrutta da Alessandro il grande; ma era stata di poi riedificata in luogo più vicino al mare.
Questa è deserta. Questo alcuni lo intendono della città, ma sembra più verisimile, che debba intendersi della strada, volendo l'Angelo avvertire Filippo di non prendere la strada comune, e più battuta, che menava da Gerusalemme a Gaza; ma quella, che era abbandonata, e deserta, perchè questa strada facea l'eunuco. D'altra parte non si vede il motivo, per cui fosse necessario di avvertire, che la città di Gaza (quella rovinata da Alessandro) era spopolata.

8,27:Un uomo di Etiopia, ec. La patria di quest'eunuco era l'isola, o penisola di Meroe, la quale faceva parte dell'Etiopia, e dove regnavano le donne, e queste Regine da Augusto sino a Vespasiano portarono tutte (come racconta Strabone) il nome di Candace. È da notarsi, come presso gli Ebrei era in sommo dispregio il nome di Etiope. Così Dio dà a vedere, che nissun genere di uomini è escluso dalla grazia del Salvatore.
A fare adorazione. Benchè alcuni Padri abbian creduto, che questo eunuco fosse Gentile, nondimeno generalmente vien egli creduto proselito; il che può intendersi non solamente dall'essersi portato al tempio per orare, ma molto più dallo studio, che faceva delle divine Scritture.

8,29:E lo Spirito disse a Filippo: ec. Lo Spirito santo con interna ispirazione fece intendere a Filippo di accompagnarsi con l'eunuco.

8,31:Come to poss'io, se qualcheduno ec. Quella specie d'uomini, i quali ardiscono di spacciare che la Scrittura sagra è piana, e intelligibile per tutti, e che non v'è bisogno nè degli insegnamenti de' Padri, nè dello Spirito, che assiste alla Chiesa, per essere guidati a penetrarne i misteri, sono ben lontani dalla modestia, e dalla sincera umiltà di questo eunuco; e mentre in questa difficile na vigazione non solo non cercano di bussola, che li guidi, ma presontuosamente la sprezzano, e la rifiutano, e al proprio spirito si abbandonano, traditi dalla falsa opinione del proprio sapere, con gl'infiniti errori, ne'quali vanno ad urtare, faranno fede in ogni tempo, che la sola autorità lasciata da Dio nella sua Chiesa può e fissare la vera intelligenza della divina parola, e conservarne l'in tegrità.

8,32:Come pecorella ec. Il luogo di Isaia è citato secondo la versione dei LXX.

8,33:Nella sua depressione fu scancellata ec. Dopo l'umiliazione, che egli soffrì volontariamente, è stata rivocata la sentenza di morte portata contro di lui, egli è stato liberato dalla morte, e dal sepolcro, essendo risuscitato con tanta gloria. L'Ebreo legge fu tratto fuora dal chiostro, e dal giudizio; vale a dire dal sepolcro, e dalla morte, alla quale era stato condannato.
Chi spiegherà la di lui generazione, perchè ec. Chi può spiegare la eterna altissima generazione del Verbo di Dio, il quale fatto uomo per ubbidire al Padre ha con sentito, che tolta gli fosse come a malfattore la vita sopra la terra?

8,34:Di sè o di alcun altro? L'eunuco leggendo le Scritture, avea imparato, che Isaia avea sofferto molte persecuzioni, e disastri; quindi non sapeva, se di se stesso potesse avere scritto queste cose il Profeta.

8,35:E' principiando da questa scrittura, ec. Il discorso di Filippo non potè esser breve; imperocchè fece vedere all'eunuco in Gesù Cristo avverate perfettamente le insigni profezie di quel profeta, del quale niuno parlò più alta mente, nè più minutamente di tutto quello, che risguarda no il Messia, e il Salvatore di tutte le genti. E di più lo istrui della necessità, e virtù del battesimo.

8,38:E sceser nell'acqua l'uno, e l'altro, Filippo, e l'eunuco, e lo battezzò. Il battesimo si dava allora, e continuò a darsi per molto tempo per immersione.

8,39:Lo Spirito del Signore rapì Filippo, e l'eunuco ec. Filippo fu trasportato, come gia Habacuc. Vedi Daniel. ult. 35. Quest'eunuco divenne l'Apostolo della sua nazione, e gli Abissini anche oggigiorno si gloriano di aver da lui ricevuto la fede.

8,40:Filippo si trovò in Azoto. Questa città era de' Filistei, lontana dugento settanta stadi da Gaza, secondo Diodoro Siculo. A Cesarea. Detta Cesarea di Strabone, la quale sembra essere stata la patria di Filippo. Vedi Act. XXI. 8.