Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Siracide 10


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BIBBIA MARTINILA SACRA BIBBIA
1 Il saggio re renderà la giustizia alsuo popolo, e il principato dell'uomo sensato sarà stabile.1 Il giudice saggio disciplina il suo popolo, il governo d'un saggio sarà ordinato.
2 Quale è il giudice del popolo, tali i suoi ministri; e qual è il governatore della città, tali sono i suoi abitanti.2 Quale il giudice del popolo tali i suoi ministri, gli abitanti della città somigliano a chi la governa.
3 Un re imprudente rovinerà il suo popolo: la prudenza de' grandi popolerà le cittadi.3 Il re sregolato rovina il suo popolo, e la saggezza dei potenti edifica la città.
4 Il dominio della terra è nella mano di Dio, ed egli lo darà a suo tempo a chi la governi utilmente.4 Il governo del mondo è in mano al Signore, ad esso destina, a suo tempo, l'uomo adatto.
5 La felicità dell'uomo è nelle mani di Dio, ed egli alla persona del dottor della legge fa parte della sua gloria.5 Nella mano del Signore è il successo dell'uomo, è lui che dona allo scriba la sua gloria.
6 Non aver memoria di alcuna delle ingiurie ricevute dal prossimo: e non far cosa veruna per nuocere altrui.6 Non sdegnarti col prossimo nei suoi errori, e non agire mai con tracotanza.
7 E odiata da Dio, e dagli uomini la superbia, ed è avuta in esecrazione tutta l'iniquità delle genti.7 L'arroganza spiace a Dio e agli uomini, entrambi odiano l'ingiustizia.
8 Il regno è trasportato da' una ad altra nazione a causa delle ingiustizie,e delle violenze, e degli oltraggi, e delle fraudi di molte maniere.8 L'impero passa da una nazione all'altra con l'inganno, l'ambizione e la cupidigia.
9 Nulla v'ha di più scellerato dell'avaro. Come mai la terra, e la cenere si leva in superbia.9 Perché si esalta chi è terra e cenere? Ancora in vita vomita gli intestini.
10 Nulla v'ha di più iniquo, che colui, che ama il denaro; perocché questi mette in vendita anche l'anima sua; perocché egli ancor vivo si cava le proprie sue viscere.10 La grave malattia si burla del medico, chi oggi è re domani muore.
11 Ogni potentato di corta vita. La lunga malattìa stanca il medico;11 Questa è la sorte dell'uomo che muore: serpenti, bestie feroci e vermi.
12 E fa breve la malattia il medico col troncarla; cosi anche il re, oggi è, e domani morrà.12 Chi s'allontana da Dio è sulla via dell'arroganza, egli distoglie il cuore dal creatore.
13 Or l'uomo alla sua morte avrà per suo retaggio de' sergenti, e delle bestie, e de' vermi.13 Perché l'arroganza comincia col peccato, chi n'è colpito emana cose abominevoli; perciò il Signore li punisce con portenti, li sconvolge fino ad annientarli.
14 La prima superbia dell'uomo è di apostatare da Dio:14 Il Signore abbatte i prìncipi dai troni per farvi sedere gli uomini miti.
15 Mentre il cuor di lui si allontana da colui, che lò creò; onde il primo di tutti i peccati ell'è la superbia: e chi è governato da lei, sarà ricolmo di abbominazioni, ed ella alla fine lo manderà in rovina.15 Il Signore svelle le radici delle nazioni e pianta gli umili al loro posto.
16 Per questo il Signore caricò di ignominie la razza dei malvagi, e li distrasse fino all'esterminio.16 Il Signore devasta le terre dei popoli e le distrugge sino alle fondamenta;
17 Dio gettò a terra i troni de' principi superbi, e in luogo di essi fece sedere i mansueti.17 colpisce certi uomini e li annienta, cancella dalla terra la loro memoria.
18 Dio fe' seccar le radici delle superbe nazioni: e piantò quelli, che tra le genti medesime erano abbietti.18 L'arroganza non fu creata per gli uomini, né l'ira per i nati di donna.
19 Il Signore distrusse le terre delle nazioni, e rovinolle dai fondamenti;19 C'è una specie che merita onore? Gli uomini; c'è una specie che merita onore? Quanti temono il Signore.
20 Alcune di esse egli le desolò, e né sperse gli abitanti, e fece sparire dal mondo la loro memoria.20 C'è una specie che merita disprezzo? Gli uomini; c'è una specie che merita disprezzo? Quanti vìolano la legge.
21 Dio annichilò la memoria de' superbi, e conservò la memoria degli umili di spirito.21 Tra fratelli ha onore chi comanda, ma agli occhi del Signore quanti lo temono.
22 Non è ingenita agli uomini la superbia, né l'iracondia ai figliuoli delle donne.22 Sia un ricco e un nobile che un povero può vantarsi del timore del Signore.
23 Quella stirpe di uomini, che teme Dio, sarà onorata; e disonorata sarà quella stirpe, che trasgredisce i comandamenti del Signore.23 Non è giusto disprezzare il povero che ha senno, né conveniente onorare il peccatore.
24 Trai fratelli quegli, che governa è in onore; cosi dinanzi al Signore sarà di quelli, che lo temono.24 Principe, giudice, potente: anche se onorati, son meno di chi teme il Signore.
25 La gloria de' ricchi, e degli uomini in dignità, e de' poveri è il timor del Signore.25 Gli uomini liberi serviranno lo schiavo saggio, e chi ha senno non protesterà.
26 Guardati dal disprezzare il giusto, perché povero: guardati dal far grande stima del peccatore, perché ricco.26 Non far sfoggio di saggezza quando attendi al tuo mestiere, e non sentirti grande quando sei nel bisogno.
27 I grandi, i magistrati, i potenti sono onorati; ma nissuno è da più dì quello, che teme Dio.27 Val più lavorare e abbondare in tutto che passeggiare con boria e senza pane.
28 Al servo sapiente serviranno uomini liberi, e l'uom prudente, e disciplinato non mormorerà quando sia ripreso; ma l'imprudente non otterrà gli onori.28 Figlio, sii modesto ma pensa al tuo onore, fatti valere secondo il tuo merito.
29 Non vantar tua grandezza quando hai da fare il fatto tuo, e non istare a vedere nel tempo di necessità;29 Chi riparerà al male che uno fa a se stesso, e chi l'onorerà se egli si disonora?
30 Perocché è più stimabile colui, che lavora, e abbonda dì tutto, che il glorioso, il quale manca di pane.30 Il povero si farà onore con la saggezza, e il ricco si farà onore con la ricchezza.
31 Figliuolo custodisci colla mansuetudine l'anima tua, e onorala, secondo che ella merita.31 L'onore del povero crescerà con la ricchezza, ma il disprezzo del ricco crescerà con la povertà.
32 Chi giustificherà colui, che pecca contro l'anima sua? e chi onorerà colui, che disonora l'anima propria?
33 Il povero arrida alla gloria per mezzo de' buoni costumi, e del timore di Dio; ed havvi chi è rispettato a motivo di sue ricchezze.
34 Ma colui, che è glorioso nella povertà, quanto più il sarebbe colle ricchezze? Ma colui, che fonda sua gloria: nelle ricchezze ha da temere là povertà.