Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 8


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Le vivande consacrate agli idoli non sono di suo contaminate, perchè l'idolo non ha realtà

1Riguardo poi alle cose consacrate agli idoli, noi sappiamo d'aver tutti della scienza. Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica.2Se uno poi crede di saper qualche cosa, egli non ha ancora capito come si deve sapere;3ma se uno ama Dio, egli è da Dio riconosciuto.4A proposito dunque del mangiar le vivande consacrate agl'idoli, sappiam bene che l'idolo è un niente nel mondo, e non v'è che un Dio solo.5E se anche ci sono in cielo o in terra esseri chiamati dèi (e son molti i chiamati dèi e molti chiamati signori),6per noi non c'è che un solo Dio, il Padre, da cui vengono tutte ìe cose e nel quale siamo, e un solo Signore, Gesù Cristo, per cui son tutte le cose ed anche noi per lui.

La carità, per evitare io scandalo, può proibire le vivande immolate

7Ma non tutti san bene questo. Anzi, alcuni, conservando ancora l'idea dell'idolo, mangiano le vivande come immolate agli idoli, e la loro coscienza, che è debole, ne rimane contaminata.8Non è il cibo che ci rende cari a Dio: se mangeremo, non avremo nulla di più, e se non mangeremo, nulla avremo di meno.9Ma badate che questa vostra libertà non divenga un inciampo per i deboli.10Infatti se uno vede colui che sa come stanno le cose, a tavola nel luogo degli idoli, la sua coscienza, che è debole, non sarà persuasa a mangiare le cose immolate agli idoli?11E perchè tu sai le cose come stanno, perirà il debole fratello per il quale Cristo è morto?12In tal guisa peccando contro i fratelli e offendendo la loro debole coscienza, voi peccate contro Cristo.13Se dunque un cibo serve di scandalo al mio fratello, non mangerò carne in eterno, per non scandalizzare il mio fratello.