Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 9


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L'apostolo ha diritto a viver del suo ministero

1Non son io libero? Non sono apostolo? Non ho io veduto Gesù Cristo Signor nostro? Non siete pvoi opera mia nel Signore?2E se per altri non sono apostolo, per voi lo sono certamente, perchè voi siete il sigillo del mio apostoalato nel Signore.3Ecco la mia difesa di fronte a quelli che fan delle inchieste sul mio conto.4Non abbiamo noi il diritto di mangiare e di bere?5Non abbiamo diritto di portare con noi una donna sorella, come fan gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?6Soltanto dunque io e Barnaba non abbiamo diritto di far queste cose?7Chi è mai che militi a proprie spese? Chi è che pianti una vigna e non ne mangi i frutti? Chi pasce il gregge senza cibarsi del latte di esso?8Forse in questo parlo da uomo? Non lo dice forse anche la legge?9Sta scritto infatti nella legge di Mosè: Non metter la muserola al bove che trebbia il grano. Che forse Dio si dà pena dei bovi?10O, senza forse, dice questo proprio per noi? Sì, proprio per noi sono state scritte queste cose, perchè chi ara deve arare con speranza, e chi trebbia il grano, colla speranza di averne la sua parte.11Or se noi abbiamo seminato per voi dei beni spirituali, sarebbe un gran che se mietessimo dei beni materiali?12E se altri godono di questo diritto, perchè, e con più ragione, non possiamo goderne anche noi? Noi però non abbiamo fatto uso di questo diritto, ma tutto sopportiamo per non creare ostacoli al Vangelo di Gesù Cristo.13Non sapete voi che i ministri del tempio vivono del tempio, e che quelli i quali servono all'altare hanno parte all'altare?14Così pure ha ordinato il Signore a quelli che annunziano il Vangelo, di vivere del Vangelo.

S. Paolo ha rinunciato al diritto di farsi mantenere dai fedeli

15Io però ho mai fatto uso di uno di questi diritti, nè ho scritto queste cose per farli valere in mio favore, perchè bramerei piuttosto morire che perdere questo vanto.16Infatti l'annunziare il Vangelo non è per me una gloria, perchè ne ho l'obbligo, e guai a me se non avrò annunziato il Vangelo.17Se lo facessi di mio genio, meriterei una ricompensa; ma se lo faccio perchè mi è comandato, vuol dire che è un incarico affidatomi.18Qual'è dunque la mia ricompensa? Questa: di offrire gratuitamente il Vangelo quando l'annunzio, senza abusare dei miei diritti nel predicarlo.19Infatti, essendo io libero da tutti, mi son fatto servo di tutti, per guadagnarne maggior numero.20Coi Giudei mi son fatto Giudeo, per guadagnare i Giudei;21con quelli sottoposti alla legge son diventato come soggetto alla legge (quantunque non ci sia sottoposto) per guadagnare quelli che sono sotto la legge; con quelli che erano senza legge, mi son fatto come se fossi senza legge (sebbene io non sia senza la legge di Dio, anzi sia sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che erano senza legge.22Mi son fatto debole coi deboli, per guadagnare i deboli. Mi son fatto tutto a tutti per salvare tutti.23E tutto faccio pel Vangelo, per averci parte.

Esortazione ai Corinti di imitare Paolo nei sacrifici per Cristo

24Non sapete voi che nelle cor­se dello stadio corrono sì tutti, ma uno solo ottiene il premio? Anche voi correte in modo da ottenerlo.25Tutti i lottatori si sottopongono ad ogni sorta di astinenze, e lo fanno per una corona corruttibile; ma noi lo facciamo per ottenere una corona eterna.26Io poi corro in questa maniera e non come a caso, così combatto, e non come chi batte l'aria;27ma tratto duramente il mio corpo e lo costringo a servire, affinchè, dopo aver predicato agli altri, non diventi reprobo io stesso.