Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 25


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BIBBIA TINTORILA SACRA BIBBIA
1 Festo dunque, tre giorni dopo essere arrivato nella provincia, da Cesarea salì a Gerusalemme.1 Festo dunque, giunto nella provincia, tre giorni dopo salì da Cesarea a Gerusalemme,
2 E comparvero dinanzi a lui, contro Paolo, i principi dei sacerdoti, gli anziani e i più ragguardevoli dei Giudei;2 e comparvero davanti a lui i sommi sacerdoti e i principali dei Giudei, portando accuse contro Paolo. Lo pregavano
3 e lo pregavano, chiedendogli in grazia, che ordinasse di condurlo a Gerusalemme, e intanto gli tendevano insidie per ucciderlo nel viaggio.3 chiedendogli il favore, in odio a Paolo, che lo facesse trasportare a Gerusalemme, per tendergli un agguato e ucciderlo durante il percorso.
4 Ma Festo rispose che Paolo era custodito in Cesarea e che egli stesso partirebbe tra breve,4 Festo rispose che Paolo era in prigione a Cesarea e che egli stesso sarebbe partito tra poco:
5 e soggiunse: Quelli che tra voi hanno autorità, vengano assieme e lo accusino, se c'è alcun delitto in quest'uomo.5 "Quelli dunque tra voi -- disse -- che hanno autorità, scendano con me, e se c'è in quell'uomo qualche colpa depongano contro di lui".
6 Rimasto poi tra loro non più di otto o dieci giorni, andò a Cesarea, e il giorno seguente stando in tribunale, ordinò che fosse presentato Paolo.6 Dopo essersi fermato tra loro non più di otto o dieci giorni, scese a Cesarea e il giorno dopo sedette in tribunale e comandò che gli fosse portato Paolo.
7 Ed essendogli stato condotto, lo circondarono i Giudei venuti da Gerusalemme, portando contro di lui molte e gravi accuse che non potevano provare,7 Quando arrivò, i Giudei che erano discesi da Gerusalemme gli si fecero intorno, producendo molte e gravi accuse, che non potevano dimostrare.
8 mentre Paolo faceva la sua difesa: Non ho fatto niente di male, nè contro la legge dei Giudei, nè contro il tempio, nè contro Cesare.8 Paolo si difendeva affermando: "Non ho peccato né contro la legge dei Giudei né contro il tempio né contro Cesare".
9 Festo, però, volendo far cosa grata ai Giudei, rispondendo a Paolo, disse: Vuoi tu venire a Gerusalemme ed esservi giudicato di queste cose alla mia presenza?9 Allora Festo, volendo far cosa gradita ai Giudei, rivoltosi a Paolo gli domandò: "Vuoi salire in Gerusalemme e là essere giudicato di fronte a me riguardo a queste cose?".
10 Ma Paolo disse: Sto dinanzi al tribunale di Cesare: qui, devo essere giudicato. Ad Giudei, non ho fatto alcun torto, come tu ben sai.10 Ma Paolo replicò: "Sto dinanzi al tribunale di Cesare e qui mi si deve giudicare. Non ho fatto alcun torto ai Giudei, come anche tu sai molto bene.
11 Che se ho fatto ingiustizia o se ho commessa qualche cosa degna di morte, non ricuso di morire, ma se non c'è nulla di vero nelle cose di cui questi mi accusano, nessuno può consegnarmi ad essi. Appello a Cesare.11 Se dunque ho commesso qualche ingiustizia o qualche delitto che merita la morte, non ricuso di morire; ma se non vi è nulla di ciò di cui essi mi accusano, nessuno può consegnarmi ad essi. Mi appello a Cesare".
12 Allora Festo, avendo trattato in consiglio, rispose: Hai appellato a Cesare? A Cesare andrai. Paolo dinanzi a Festo e al re Agrippa.12 Allora Festo, dopo aver conferito con il suo consiglio, disse: "Hai appellato a Cesare, a Cesare andrai".
13 E, passati alcuni giorni, il re Agrippa e Berenice si recarono a Cesarea a salutare Festo.13 Passati alcuni giorni, il re Agrippa e Berenice discesero a Cesarea e vennero a salutare Festo.
14 Ed essendosi trattenuti per vari giorni, Festo parlò al re di Paolo, dicendo: Da Felice è stato lasciato in prigione un certo uomo,14 E poiché vi si trattenevano alcuni giorni, Festo espose al re il caso di Paolo, dicendo: "C'è un uomo che è stato lasciato in prigione da Felice.
15 per cagion del quale quando fui a Gerusalemme vennero a trovarmi i principi dei sacerdoti e i seniori dei Giudei, chiedendone la condanna.15 Quando sono stato a Gerusalemme, sono comparsi i sommi sacerdoti e gli anziani dei Giudei portando accuse contro di lui e chiedendo la sua condanna.
16 Risposi non essere costume dei Romani di condannare alcuno prima che l'accusato abbia presenti gli accusatori e gli sia dato modo di difendersi dalle accuse.16 Io risposi loro che non è costume dei Romani consegnare un uomo prima che l'accusato sia stato messo a confronto con gli accusatori e abbia avuto la possibilità di difendersi dalle accuse.
17 E così essendo essi immediatamente accorsi qua, il giorno seguente, sedendo in tribunale, ordinai che fosse condotto quell'uomo.17 Allora essi si radunarono qui e, senza por tempo in mezzo, l'indomani mi sedetti in tribunale e feci condurre quest'uomo.
18 I suoi accusatori, presentatisi, non gli imputavano alcun delitto di quelli che io sospettavo;18 Messi alla sua presenza, gli accusatori non portarono nessuna accusa di alcuno di quei delitti che io potessi sospettare.
19 ma avevan contro costui certe questioni intorno alla loro superstizione e intorno a un certo Gesù morto che Paolo affermava esser vivo.19 Avevano con lui soltanto delle contestazioni su punti della loro religione, e riguardo a un certo Gesù, morto, che Paolo asseriva essere vivo.
20 Standomene irrisoluto intorno a tal questione, gli proposi se voleva andare a Gerusalemme ed esservi giudicato di queste cose.20 Trovandomi imbarazzato davanti a una controversia come questa, gli chiesi se voleva andare a Gerusalemme e là essere giudicato riguardo a queste cose.
21 Ma avendo Paolo interposto appello per essere riserbato al giudizio di Augusto, l'ho fatto ritenere fino a quando non lo mandi a Cesare.21 Ma avendo Paolo interposto appello per essere riservato al giudizio di Augusto, comandai che fosse custodito in prigione, finché non possa inviarlo a Cesare".
22 Allora Agrippa disse a Festo: Anch'io vorrei sentire quest'uomo. E l'altro disse: Domani lo sentirai.22 Agrippa disse a Festo: "Vorrei anch'io ascoltare quest'uomo". "Domani -- disse -- lo ascolterai".
23 Il giorno dopo essendo andati Agrippa e Berenice con gran pompa, ed entrati nell'udienza coi tribuni e coi notabili della città, fu per ordine di Festo condotto Paolo.23 Il giorno dopo Agrippa e Berenice vennero con grande pompa e, quando furono entrati nella sala delle udienze con i tribuni e i personaggi eminenti della città, Festo comandò di condurre Paolo.
24 E Festo disse: Re Agrippa e voi tutti che siete qui con noi, voi vedete quest'uomo, contro il quale tutta la moltitudine dei Giudei ha fatto ricorso a me in Gerusalemme, gridando che non deve più vivere.24 Allora Festo disse: "Re Agrippa e voi tutti che siete qui presenti, voi vedete colui per il quale tutta la moltitudine dei Giudei si è rivolta a me, tanto a Gerusalemme come qui, gridando che costui non deve più vivere.
25 Io però ho riconosciuto che non ha fatto nulla degno di morte. Ma avendo lui stesso appellato ad Augusto, ho determinato di mandarglielo.25 Ma io ho accertato che egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Ma poiché egli stesso si è appellato ad Augusto, ho deciso di inviarglielo.
26 Or non avendo niente di certo da scrivere di lui al sovrano, l'ho fatto venire dinanzi a voi, e principalmente dinanzi a te, o re Agrippa, affinchè, esaminatolo, io abbia qualche cosa da scrivere.26 Sul suo conto non ho nulla di preciso da scrivere all'imperatore. Perciò l'ho condotto di fronte a voi, e soprattutto di fronte a te, o re Agrippa, perché dopo questa interrogazione io abbia qualcosa da scrivere.
27 Chè mi sembra irragionevole mandare uno legato, senza accusarne i motivi.27 Mi sembra infatti assurdo mandare un prigioniero senza indicare anche le accuse fatte a suo carico".