Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 25


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BIBBIA TINTORIBIBBIA MARTINI
1 Festo dunque, tre giorni dopo essere arrivato nella provincia, da Cesarea salì a Gerusalemme.1 Festo adunque entrato nella provincia, tre giorni dopo andò da Cesarea a Gerusalemme.
2 E comparvero dinanzi a lui, contro Paolo, i principi dei sacerdoti, gli anziani e i più ragguardevoli dei Giudei;2 E comparvero dinanzi a lui i principi de' sacerdoti, e i più ragguardevoli Giudei contro Paolo: e lo pregavano,
3 e lo pregavano, chiedendogli in grazia, che ordinasse di condurlo a Gerusalemme, e intanto gli tendevano insidie per ucciderlo nel viaggio.3 Chiedendogli grazia contro di lui, che comandasse di farlo condurre in Gerusalemme, tendendogli insidie per ammazzarlo nel viaggio.
4 Ma Festo rispose che Paolo era custodito in Cesarea e che egli stesso partirebbe tra breve,4 Ma Pesto rispose, che Paolo era custodito in Cesarea: e che egli stesso partirebbe in breve.
5 e soggiunse: Quelli che tra voi hanno autorità, vengano assieme e lo accusino, se c'è alcun delitto in quest'uomo.5 Quegli adunque (disse egli) di voi, che possono farlo, vengano insieme, e se alcun delitto è in quest' uomo, lo accusino.
6 Rimasto poi tra loro non più di otto o dieci giorni, andò a Cesarea, e il giorno seguente stando in tribunale, ordinò che fosse presentato Paolo.6 Ed essendo restato tra di loro non più di otto, o dieci giorni andò a Cesarea, e il dì seguente sedendo a tribunale, ordinò, che fosse condotto Paolo.
7 Ed essendogli stato condotto, lo circondarono i Giudei venuti da Gerusalemme, portando contro di lui molte e gravi accuse che non potevano provare,7 Ed essendo egli stato condotto, lo circondarono que' Giudei, che eran venuti da Gerusalemme, portando molte, e gravi accuse contro di Paolo, le quali non potevano provare.
8 mentre Paolo faceva la sua difesa: Non ho fatto niente di male, nè contro la legge dei Giudei, nè contro il tempio, nè contro Cesare.8 Defendendosi Paolo con dire: non ho niente peccato né contro la legge de' Giudei, né contro il tempio, né contro Cesare.
9 Festo, però, volendo far cosa grata ai Giudei, rispondendo a Paolo, disse: Vuoi tu venire a Gerusalemme ed esservi giudicato di queste cose alla mia presenza?9 Ma Festo volendo far cosa grata ai Giudei, rispose a Paolo, e disse: vuoi tu venire a Gerusalemme, e quivi esser sopra queste cose giudicato dinanzi a me?
10 Ma Paolo disse: Sto dinanzi al tribunale di Cesare: qui, devo essere giudicato. Ad Giudei, non ho fatto alcun torto, come tu ben sai.10 Ma Paolo disse: sto dinanzi al tribunale di Cesare, ivi fa di mestieri, ch'io sia giudicato. A' Giudei non ho fatto torto, come tu sai benissimo.
11 Che se ho fatto ingiustizia o se ho commessa qualche cosa degna di morte, non ricuso di morire, ma se non c'è nulla di vero nelle cose di cui questi mi accusano, nessuno può consegnarmi ad essi. Appello a Cesare.11 Imperocché sebo fatto torto, o se ho fatta cosa degna di morte, nun ricuso di morire: che se non è nulla di tutto quello, onde questi mi accusano, nissuno può ad essi donarmi. Appello a Cesare.
12 Allora Festo, avendo trattato in consiglio, rispose: Hai appellato a Cesare? A Cesare andrai. Paolo dinanzi a Festo e al re Agrippa.12 Allora Festo avendone discorso in consiglio, rispose: Hai appellato a Cesare? A Cesare andrai.
13 E, passati alcuni giorni, il re Agrippa e Berenice si recarono a Cesarea a salutare Festo.13 E passati alcuni giorni, il re Agrippa, e Berenice si portaron a Cesarea per salutare Festo.
14 Ed essendosi trattenuti per vari giorni, Festo parlò al re di Paolo, dicendo: Da Felice è stato lasciato in prigione un certo uomo,14 Ed essendovisi trettenuti per vari giorni, Festo parlò di Paolo al re, dicendo: Havvi un cert'uomo lasciato in catene da Felice,
15 per cagion del quale quando fui a Gerusalemme vennero a trovarmi i principi dei sacerdoti e i seniori dei Giudei, chiedendone la condanna.15 Per cagion del quale, essendo io a Gerusalemme, venner a trovarmi i principi de' sacerdoti, e i seniori de' Giudei, chiedendo, ch'ci fosse condannato.
16 Risposi non essere costume dei Romani di condannare alcuno prima che l'accusato abbia presenti gli accusatori e gli sia dato modo di difendersi dalle accuse.16 A' quali io risposi: Non esser costume de' Romani di condannare alcun uomo prima, che l'accusato abbia presenti gli accusatori, e gli sia dato luogo di difesa per purgarsi dalle accuse.
17 E così essendo essi immediatamente accorsi qua, il giorno seguente, sedendo in tribunale, ordinai che fosse condotto quell'uomo.17 Eglino adunque essendo immediatamente concorsi qua il dì vegnente, sedendo a tribunale ordinai, che fosse condotto quell'uomo.
18 I suoi accusatori, presentatisi, non gli imputavano alcun delitto di quelli che io sospettavo;18 Di cui presentatisi gli accusatori non gli opponevano delitto alcuno di quelli, che io sospettava:
19 ma avevan contro costui certe questioni intorno alla loro superstizione e intorno a un certo Gesù morto che Paolo affermava esser vivo.19 Ma aveano alcune dispute contro di lui intorno alla loro superstizione, e intorno a un certo Gesù morto, che Paolo diceva esser vivo.
20 Standomene irrisoluto intorno a tal questione, gli proposi se voleva andare a Gerusalemme ed esservi giudicato di queste cose.20 E stando io irresoluto sopra tal questione io diceva, se avesse voluto andare a Gerusalemme, ed ivi eser giudicato sopra queste cose.
21 Ma avendo Paolo interposto appello per essere riserbato al giudizio di Augusto, l'ho fatto ritenere fino a quando non lo mandi a Cesare.21 Ma avendo Paolo interposto appello, affine di essere riserbato al giudizio di Augusto, ordinai, che fosse custodito sino a tanto, che io lo mandi a Cesare.
22 Allora Agrippa disse a Festo: Anch'io vorrei sentire quest'uomo. E l'altro disse: Domani lo sentirai.22 E Agrippa disse a Festo: Ancor io bramerei di sentire quest' uomo. E quegli: Domane, disse, lo sentirai.
23 Il giorno dopo essendo andati Agrippa e Berenice con gran pompa, ed entrati nell'udienza coi tribuni e coi notabili della città, fu per ordine di Festo condotto Paolo.23 E il di seguente essendo andati Agrippa, e Berenice con molta magnificenza, ed entrati nell'uditorio co' tribuni, e colle persone principali della città, fu per ordine di Festo condotto Paolo.
24 E Festo disse: Re Agrippa e voi tutti che siete qui con noi, voi vedete quest'uomo, contro il quale tutta la moltitudine dei Giudei ha fatto ricorso a me in Gerusalemme, gridando che non deve più vivere.24 E Festo disse: Agrippa re, e voi tutti, che siete qui insieme con noi, voi vedete quest' uomo, contro del quale tutta la moltitudine de' Giudei ha fatto ricorso a me in Gerusalemme, gridando, che non conviene, ch'ei viva più.
25 Io però ho riconosciuto che non ha fatto nulla degno di morte. Ma avendo lui stesso appellato ad Augusto, ho determinato di mandarglielo.25 Io però ho riconosciuto, che non ha fatto nulla, che meriti morte. Ma avendo egli stesso appellato ad Augusto, ho determinato di mandarglielo.
26 Or non avendo niente di certo da scrivere di lui al sovrano, l'ho fatto venire dinanzi a voi, e principalmente dinanzi a te, o re Agrippa, affinchè, esaminatolo, io abbia qualche cosa da scrivere.26 Intorno ai quale nulla ho di certo da scrivere al Signore. Per la qual cosa l'ho fatto venire dinanzi a voi, e principalmente dinanzi a te, o re Agrippa, affinché disaminatolo io abbia qualche cosa da scrivere.
27 Chè mi sembra irragionevole mandare uno legato, senza accusarne i motivi.27 Imperocché contro ogni ragione mi sembra mandare un uomo legato, senza accennare i motivi.