Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 22


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 Fratelli e padri miei, ascoltate la difesa che ora faccio davanti a voi.1 «Fratelli e padri, ascoltate ora la mia difesa davanti a voi».
2 E quelli, sentendo che parlava loro in ebraico, tanto più fecero silenzio.2 Quando sentirono che parlava loro in lingua ebraica, fecero ancora più silenzio. Ed egli continuò:
3 Ed egli disse: Io sono Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città appiè di Gamaliele, secondo la verità della legge paterna, e zelatore della legge come oggi voi siete tutti:3 «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi.
4 io ho perseguitato a morte questa dottrina, legando e mettendo in prigione uomini e donne,4 Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne,
5 come ne è testimone il sommo sacerdote e tutti gli anziani, dai quali, ricevute lettere per i fratelli, me ne andavo a Damasco per condurli di là a Gerusalemme legati, affinchè fossero puniti.5 come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti.
6 Avvenne che mentre facevo il viaggio e mi avvicinavo a Damasco, di mezzogiorno, repentinamente mi folgoreggiò d'intorno grande luce dal cielo,6 Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me;
7 e, stramazzato a terra, udii una voce dirmi: Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?7 caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”.
8 Ed io risposi: Chi sei tu, Signore? E mi disse: Io sono Gesù Nazareno che tu perseguiti.8 Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”.
9 E quanti eran con me videro la luce, ma non sentirono la voce di chi mi parlava.9 Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava.
10 Allora dissi: Che devo fare, Signore? E il Signore mi disse: Levati su, va in Damasco ove ti sarà detto quanto tu devi fare.10 Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”.
11 Siccome io non vedevo niente, per il bagliore di quella luce, giunsi in Damasco guidato a mano dai compagni.11 E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.
12 E un certo Anania, uomo secondo la legge, di cui rendevano buona testimonianza tutti i Giudei, che ivi dimoravano,12 Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti,
13 venne a me e standomi davanti disse: Fratel Saulo, guarda; ed io nello stesso istante lo rimirai.13 venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi.
14 Ed egli disse: Il Dio dei padri nostri ti ha preordinato a conoscere la sua volontà e vedere il Giusto, a udire la voce della sua bocca:14 Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca,
15 chè gli sarai testimonio presso tutti gli uomini di quelle cose che hai vedute e udite.15 perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito.
16 Ed ora che aspetti? Alzati sii battezzato e lava i tuoi peccati invocando il nome di lui.16 E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”.
17 E di ritor­no a Gerusalemme mi avvenne che, mentre pregavo nel tempio, lui rapito in estasi,17 Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi
18 e vidi lui che diceva a me: Affrettati, ed esci in fretta da Gerusalemme, perchè questi non riceveranno la tua testimonianza riguardo a me.18 e vidi lui che mi diceva: “Affréttati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me”.
19 Ed io dissi: Signore, essi sanno che ero io a metterli in prigione e a flagellare nelle sinagoghe quelli che credevano in te,19 E io dissi: “Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nelle sinagoghe quelli che credevano in te;
20 mentre si spargeva il sangue di Stefano tuo testimone, io ero ad approvarli ed a custodire lo vesti di coloro che l'uccidevano.20 e quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anche io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano”.
21 Allora mi disse: Va', ch'io t'invierò lontano verso le nazioni.21 Ma egli mi disse: “Va’, perché io ti manderò lontano, alle nazioni”».
22 E fino a questa parola lo ascoltarono ma a questo punto alzarono la voce gridando: Togli dal mondo costui che non è giusto che viva.22 Fino a queste parole erano stati ad ascoltarlo, ma a questo punto alzarono la voce gridando: «Togli di mezzo costui; non deve più vivere!».
23 Or siccome quelli urlavano e gitlavano via le vesti e lanciavano polvere in aria,23 E poiché continuavano a urlare, a gettare via i mantelli e a lanciare polvere in aria,
24 il tribuno ordinò che egli fosse menato in fortezza, e fosse flagellato e interrogato affin di scoprire per qual motivo gridassero così contro di lui.24 il comandante lo fece portare nella fortezza, ordinando di interrogarlo a colpi di flagello, per sapere perché mai gli gridassero contro in quel modo.
25 Or, legato che l'ebbero con cinghie, Paolo disse al centurione che gli stava davanti: T'è permesso di flagellare un cittadino romano non ancora condannato?25 Ma quando l’ebbero disteso per flagellarlo, Paolo disse al centurione che stava lì: «Avete il diritto di flagellare uno che è cittadino romano e non ancora giudicato?».
26 Ciò udito il centurione andò dal tribuno ad avvertirlo, dicendo: Che stai per fare? Quell'uomo è cittadino romano.26 Udito ciò, il centurione si recò dal comandante ad avvertirlo: «Che cosa stai per fare? Quell’uomo è un romano!».
27 Ed i tribuno, recatosi da lui, gli disse: Dimmi, sei romano? Ed egli rispose: Si, veramente.27 Allora il comandante si recò da Paolo e gli domandò: «Dimmi, tu sei romano?». Rispose: «Sì».
28 Ed il tribuno: Io a caro prezzo ho ottenuta questa cittadinanza. E Paolo replicò: Io invece vi ci sono nato.28 Replicò il comandante: «Io, questa cittadinanza l’ho acquistata a caro prezzo». Paolo disse: «Io, invece, lo sono di nascita!».
29 E subito adunque si ritirarono da lui quelli che stavano per batterlo. Lo stesso tribuno dopo aver saputo che era cittadino romano, ebbe paura anche perchè l'aveva legato.29 E subito si allontanarono da lui quelli che stavano per interrogarlo. Anche il comandante ebbe paura, rendendosi conto che era romano e che lui lo aveva messo in catene.
30 E il giorno dopo volendo assicurarsi del motivo per cui fosse accusato dai Giudei, lo sciolse e volle che si radunassero i sacerdoti con tutto il Sinedrio, e, tratto fuori Paolo, lo pose in mezzo a loro.30 Il giorno seguente, volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.