Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 14


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BIBBIA RICCIOTTINOVA VULGATA
1 - Colui che è debole nella fede, accoglietelo, non per discutere sulle differenti opinioni.1 Infirmum autem in fide assumite, non in disceptatio nibus cogitationum.
2 L'uno crede di poter mangiar d'ogni cosa; un altro che è debole non mangia che erbe.2 Alius enim credit manducare omnia; qui autem infirmus est, holus manducat.
3 Or chi mangia non sprezzi colui che non mangia; e chi non mangia non voglia giudicar chi mangia, poichè Dio stesso l'ha accolto.3 Is qui manducat, non manducantem non spernat; et, qui non manducat, manducantemnon iudicet, Deus enim illum assumpsit.
4 O tu chi sei che vuoi giudicare il servo altrui? pel suo padrone, sta o cade; ma starà in piedi, perchè il Signore ha la potenza di sostenerlo.4 Tu quis es, qui iudices alienumservum? Suo domino stat aut cadit; stabit autem, potens est enim Dominusstatuere illum.
5 C'è chi giudica un giorno più d'un altro, c'è chi ritiene tutti i giorni uguali; ognuno nella propria mente abbia la sua piena sicurezza.5 Nam alius iudicat inter diem et diem, alius iudicat omnem diem; unusquisque insuo sensu abundet.
6 Chi bada al giorno, lo fa per il Signore, e chi mangia, mangia per il Signore; tant'è vero che ne ringrazia Dio, e chi non mangia s'astiene per il Signore, e così rende grazie a Dio.6 Qui sapit diem, Domino sapit; et, qui manducat, Dominomanducat, gratias enim agit Deo; et, qui non manducat, Domino non manducat etgratias agit Deo.
7 Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso;7 Nemo enim nostrum sibi vivit, et nemo sibi moritur;
8 se viviamo, viviamo pel Signore, e se moriamo, moriamo per lui; sia che viviamo sia che moriamo, siamo del Signore.8 siveenim vivimus, Domino vivimus, sive morimur, Domino morimur. Sive ergo vivimus,sive morimur, Domini sumus.
9 Per questo morì Cristo e risorse, per signoreggiare e morti e vivi.9 In hoc enim Christus et mortuus est et vixit, utet mortuorum et vivorum dominetur.
10 E tu, a che giudichi tuo fratello? O anche tu perchè disprezzi tuo fratello? Tutti compariremo davanti al tribunale di Dio,10 Tu autem, quid iudicas fratrem tuum? Aut tu, quare spernis fratrem tuum?Omnes enim stabimus ante tribunal Dei;
11 poichè sta scritto: "Come è vero che io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà avanti a me, e ogni lingua liberamente confesserà Dio".11 scriptum est enim:
“ Vivo ego, dicit Dominus,
mihi flectetur omne genu,
et omnis lingua confitebitur Deo ”.
12 Così dunque ognun di noi renderà conto di se stesso a Dio.12 Itaque unusquisque nostrum pro se rationem reddet Deo.
13 Dunque non giudichiamoci più gli uni gli altri, ma questo piuttosto decidete, di non porre inciampi al fratello o essergli cagion di caduta.13 Non ergo ampliusinvicem iudicemus, sed hoc iudicate magis, ne ponatis offendiculum fratri velscandalum.
14 Io so e son persuaso in Cristo Gesù, che nulla cosa è volgare di per sè; però chi ritiene qualche cosa come volgare, tale è per lui.14 Scio et certus sum in Domino Iesu, quia nihil commune per seipsum, nisi ei,qui existimat quid commune esse, illi commune est.
15 Se per via del cibo il tuo fratello ha da aver un cruccio, tu non ti conduci più con amore. Non rovinare pel tuo cibo, colui per cui Cristo è morto.15 Si enim propter cibumfrater tuus contristatur, iam non secundum caritatem ambulas. Noli cibo tuoillum perdere, pro quo Christus mortuus est!
16 Che quel che è vostro bene, dunque non sia oggetto di biasimo.16 Non ergo blasphemetur bonumvestrum!
17 Il regno di Dio non è cibo nè bevanda, ma giustizia e pace e gioia nello Spirito Santo.17 Non est enim regnum Dei esca et potus, sed iustitia et pax etgaudium in Spiritu Sancto;
18 Chi serve a Cristo in questo, è gradevole a Dio e approvato dagli uomini.18 qui enim in hoc servit Christo, placet Deo etprobatus est hominibus.
19 Seguiamo dunque le vie della pace e della scambievole edificazione.19 Itaque, quae pacis sunt, sectemur et quaeaedificationis sunt in invicem.
20 Non distruggere per via d'un cibo, l'opera di Dio; tutte le cose son pure, ma è male per l'uomo che ne mangia se dà occasione di scandalo.20 Noli propter escam destruere opus Dei! Omniaquidem munda sunt, sed malum est homini, qui per offendiculum manducat.
21 Bello è non mangiar carne, nè bere vino, nè far ciò in cui il fratello tuo riceve scandalo.21 Bonumest non manducare carnem et non bibere vinum neque id, in quo frater tuusoffendit.
22 La fede che tu hai, tientela per te stesso davanti a Dio. Felice chi non ha a condannare se stesso in ciò che approva;22 Tu, quam fidem habes, penes temetipsum habe coram Deo. Beatus, qui noniudicat semetipsum in eo quod probat.
23 e chi è incerto se debba mangiare, è condannato mangiandone, perchè non agisce secondo la sua fede; e tutto quello che non è secondo la fede è peccato.23 Qui autem discernit si manducaverit,damnatus est, quia non ex fide; omne autem, quod non ex fide, peccatum est.