Geremia 4
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BIBBIA RICCIOTTI | BIBBIA CEI 2008 |
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1 - «Se vuoi ritornare, o Israele, dice il Signore, ritorna a me; se tu toglierai dal mio cospetto i tuoi sandali non sarai scosso. | 1 «Se vuoi davvero ritornare, Israele, a me dovrai ritornare. Se vuoi rigettare i tuoi abomini, non dovrai più vagare lontano da me. |
2 E giurerai: -Vive il Signore con verità. con rettitudine e con giustizia e lo benediranno le genti e gli daranno lode -». | 2 Se giurerai per la vita del Signore, con verità, rettitudine e giustizia, allora le nazioni si diranno benedette in te e in te si glorieranno. |
3 Perchè il Signore dice così agli uomini di Giuda e Gerusalemme: «Dissodatevi un campo novale e non seminate sopra le spine. | 3 Infatti così dice il Signore agli uomini di Giuda e a Gerusalemme: Dissodatevi un terreno e non seminate fra le spine. |
4 Circondatevi al Signore e togliete via i prepuzi dei vostri cuori, o uomini di Giuda e voi abitatori di Gerusalemme, affinchè l'ira mia non erompa come fuoco e divampi, senza potersi più estinguere davanti alla malvagità delle vostre azioni! | 4 Circoncidetevi per il Signore, circoncidete il vostro cuore, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, perché la mia ira non divampi come fuoco e non bruci senza che alcuno la possa spegnere, a causa delle vostre azioni perverse. |
5 Annunziate in Giuda, mandate un bando per Gerusalemme, parlate e avvisate a suon di tromba per la terra, proclamate a gran voce e dite: - Raccoglietevi ed entriamo nelle città fortificate!- | 5 Annunciatelo in Giuda, fatelo udire in Gerusalemme; suonate il corno nel paese, gridate a piena voce e dite: “Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate”. |
6 Alzate lo stendardo in Sion, rinforzate il passo, non vi fermate; perchè io fo venire dal settentrione un male, uno sfacelo grande. | 6 Alzate un segnale verso Sion; cercate rifugio, non indugiate, perché io faccio venire dal settentrione una sventura e una grande rovina. |
7 Il leone è sbucato fuori dal suo covile, il predone delle genti si è levato ed è uscito dal suo ricetto per disertare la tua terra; le tue città saranno devastate e non vi resterà più alcuno ad abitare». | 7 Il leone è balzato dalla sua boscaglia, il distruttore di nazioni si è messo in marcia, è uscito dalla sua dimora, per ridurre la tua terra a una desolazione: le tue città saranno distrutte, non vi rimarranno abitanti. |
8 Per questo vestitevi di sacco, fate lutto e lamento, perchè non si è ritirato da noi il furore dell'ira del Signore. | 8 Per questo vestitevi di sacco, lamentatevi e alzate grida, perché non si è allontanata da noi l’ira ardente del Signore. |
9 «E in quel giorno, dice il Signore, verrà meno il cuore al re mancherà il cuore ai principi e i sacerdoti saranno sbigottiti e i profeti nella costernazione». | 9 E in quel giorno – oracolo del Signore – verrà meno il coraggio del re e il coraggio dei capi; i sacerdoti saranno costernati e i profeti saranno sbigottiti». |
10 E io dissi: «ahi!ahi!ahi! Signore Dio, ma dunque tu ingannasti questo popolo e Gerusalemme dicendo: - Voi avrete la pace! - ed ecco la spada è penetrata fino all'anima?». | 10 Allora io dissi: «Ah, Signore Dio, hai dunque del tutto ingannato questo popolo e Gerusalemme, quando dicevi: “Voi avrete pace”, mentre una spada giunge fino alla gola». |
11 In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: «Un vento infocato soffia per le vie del deserto in direzione della figlia del mio popolo, vento non da ventilare, nè da purgare le biade! | 11 In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: «Il vento ardente delle dune soffia dal deserto verso la figlia del mio popolo, ma non per vagliare, né per mondare il grano. |
12 Una piena di vento imperversa da quelle verso di me: è il momento che anch'io pronuncerò i miei giudizi di condanna contro di essi. | 12 Un vento minaccioso si alza per mio ordine. Ora, anch’io voglio pronunciare contro di loro la condanna». |
13 Ecco che si avanza come nubi, come un turbine il suo carro, i suoi cavalli sono più veloci delle aquile: guai a noi, siamo perduti!». | 13 Ecco, egli sale come nubi e come un turbine sono i suoi carri, i suoi cavalli sono più veloci delle aquile. Guai a noi! Siamo perduti! |
14 Lava da ogni malvagità il tuo cuore, o Gerusalemme, se vuoi essere salvata; e fino a quando dimoreranno in te propositi d'iniquità? | 14 Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme, perché possa uscirne salva. Fino a quando abiteranno in te i tuoi pensieri d’iniquità? |
15 Voce di allarme da Dan, che porta la mala novella dell'idolo dal monte Efraim. | 15 Ecco, una voce reca la notizia da Dan, annuncia la sventura dalle montagne di Èfraim. |
16 Avvisate le popolazioni: «Ecco son giunte notizie in Gerusalemme che gli assediatori vengono da paese lontano e alzeranno la loro voce contro le città di Giuda». | 16 Annunciatelo alle nazioni, fatelo sapere a Gerusalemme: «I nemici vengono da una terra lontana, mandano urla contro le città di Giuda. |
17 Come i guardiani dei campi staranno attorno di essa in giro, perchè mi ha provocato ad ira, dice il Signore. | 17 Come guardiani di un campo l’hanno circondata, perché si è ribellata contro di me». Oracolo del Signore. |
18 Il tuo modo di procedere, e le tue azioni ti hanno cagionato questo, è la tua malvagità cotesta: or senti chell'è amara, ora che ti è penetrata fino al cuore. | 18 La tua condotta e le tue azioni ti hanno causato tutto ciò. Com’è amara la tua malvagità! Ora ti penetra fino al cuore. |
19 Le viscere, le viscere mie dolgono! I sentimenti del mio cuore sono in tumulto dentro di me! Io più non tacerò perchè l'anima mia ha sentito lo squillo della tromba, il clamore della battaglia. | 19 Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato. Mi scoppia il cuore in petto, mi batte forte; non riesco più a tacere, perché ho udito il suono del corno, il grido di guerra. |
20 Un disastro richiama un altro disastro, la terra è tutta in devastazione; i miei padiglioni repentinamente sono stati devastati e le mie tende all'improvviso. | 20 Si annuncia un disastro dopo l’altro: tutta la terra è devastata. A un tratto sono distrutte le mie tende, in un attimo i miei padiglioni. |
21 Fino a quando vedrò io gente in fuga e udirò il richiamo della tromba? | 21 Fino a quando dovrò vedere segnali e udire il suono del corno? |
22 Perchè lo stolto mio popolo mi ha disconosciuto, sono figli insipienti e imbecilli; per far male sono sapienti, ma il bene non lo seppero fare. | 22 «Stolto è il mio popolo: non mi conosce, sono figli insipienti, senza intelligenza; sono esperti nel fare il male, ma non sanno compiere il bene». |
23 Guardai la terra, ed ecco era un caos, un annientamento; i cieli, e non aveano più la loro luce. | 23 Guardai la terra, ed ecco vuoto e deserto, i cieli, e non v’era luce. |
24 Guardai i monti, ed eccoli in sovvertimento, e tutti i colli andavano in isconquasso. | 24 Guardai i monti, ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano. |
25 Guardai, e non eravi più nessuno, e tutti gli uccelli dell'aria erano spariti. | 25 Guardai, ed ecco non c’era nessuno e tutti gli uccelli dell’aria erano volati via. |
26 Guardai, ed ecco il giardino era un deserto, e tutte le sue città in distruzione, davanti al Signore, e davanti al furore del'ira sua. | 26 Guardai, ed ecco il giardino era un deserto e tutte le sue città erano state distrutte dal Signore e dalla sua ira ardente. |
27 Perchè così dice il Signore: «Tutta la terra sarà devastata, ma non farò completo sterminio. | 27 Poiché così dice il Signore: «Tutta la terra sarà devastata, ma non la distruggerò completamente. |
28 La terra sarà in pianto e si vestiranno a lutto i cieli di sopra, perchè l'ho detto, l'ho risoluto e non mi pentirò e da quello non recederò». | 28 Pertanto la terra sarà in lutto e il cielo si oscurerà: l’ho detto e non mi pento, l’ho pensato e non ritratterò». |
29 All'urlo dei cavalieri e dei tiratori d'arco ogni città ha cercato scampo nella fuga, correndo ai recessi inaccessibili, montando sull'alto delle rupi; tutte le città sono state abbandonate e non vi è rimasto più nessuno. | 29 Per lo strepito di cavalieri e di arcieri tutti gli abitanti del paese sono in fuga, entrano nelle grotte, si nascondono nella folta boscaglia e salgono sulle rupi. Ogni città è abbandonata, nessuno più vi abita. |
30 E tu devastata che farai? Quando pur ti sarai vestita di porpora, quando ti sarai ornata di monili d'oro e avrai colorito i tuoi occhi con lo stibio, invano ti sarai abbellita; i tuoi amanti ti hanno disprezzata, verranno in cerca della tua vita. | 30 E tu, devastata, che cosa farai? Anche se ti vestissi di scarlatto, ti adornassi di fregi d’oro e ti facessi gli occhi grandi con il bistro, invano ti faresti bella. I tuoi amanti ti disprezzano; essi vogliono la tua vita. |
31 Ho sentito il gemito come d'una partoriente, le strida angosciate come di donna sopra parto, la voce della figlia di Sion moribonda che stende le sue mani: «Ahi, me misera, mi sento mancare per tante stragi!». | 31 Sento un grido come di donna nei dolori, un urlo come di donna al primo parto; è il grido della figlia di Sion, che spasima e tende le mani: «Guai a me! La mia vita soccombe di fronte agli assassini». |