Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Sapienza 2


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Le false ide e degli empi circa i destini dell'uomo.

1Han detto tra sè sragionando:« Breve e molesto è il tempo di nostra vita, e non c’è rimedio quando per uno è giunta la fine, nè si sa di alcuno che sia tornato dagli Inferi!2Per caso slam venuti all’esistenza, e saremo poi come non fossimo mai stati. È fumo il soffio delle nostre nari, e il parlare, una scintilla [prodottai dal movimento del nostro cuore.3Spenta questa, si ridurrà in cenere il nostro corpo, lo spirito si dissiperà come aria leggera. Passerà la vita nostra come una nube, e si scioglierà come nebbia, ch’è spinta via dai raggi del sole, e precipitata dal suo calore.4Sarà dimenticato il nostro nome col tempo, e nessuno ricorderà le opere nostre.5Il passar d’un’ombra è la nostra vita, nè c'è ritorno della nostra fine: c’è tanto di sigillo, e nessuno torna indietro!6Su via dunque, godiamo de, beni presenti, e usiamo solleciti del creato, a mo’ di giovani.7Riempiamoci di vino prezioso e di profumi, e non ci sfugga via il fiore della [bella] stagione;8coroniamoci di rose, prima che appassiscano: non siavi prato, che la nostra voluttà non percorra.9Nessuno ci sia di noi, che non partecipi alle nostre baldorie; dappertutto lasciam ricordi del [nostro] godimento: perchè questa è la nostra porzione, e questa la [nostra] sorte.10Opprimiamo il giusto ch' è povero, non risparmiamo la vedova, non portiam rispetto alla longeva canizie del vegliardo.11La forza nostra sia la norma di giustizia, perchè ciò ch’è debole non è buono a nulla.12Tendiamo insidie al giusto, poiché c’ è d’imbarazzo, e si oppone alle nostre opere, e si rinfaccia i falli contro la legge, e ci rimbrotta le colpe della nostra condotta.13Si vanta d’aver lui la conoscenza di Dio, e chiama se stesso figliuolo del Signore!14è diventato un rimprovero [vivente] de' nostri pensieri,15e c’è uggioso anche al vederlo; perchè diversa dagli altri è la sua vita e stravaganti son le sue vie.16Ci reputa come gente frivola [e falsa], e si tien lontano dalle nostre vie come da immondezze; proclama beata la fine de’ giusti e si gloria d’aver Dio per padre.17Vediam dunque se son veri i suoi discorsi, e facciam la prova di ciò che gli accadrà sul punto d’andarsene.18perchè se il giusto è figliuolo di Dio, [Dio] verrà in suo aiuto, e lo trarrà in salvo dalle mani de’ suoi avversari.19Proviamolo con l’ingiuria e i maltrattamenti per conoscer la sua mansuetudine, e saggiar la sua pazienza.20Condanniamolo a morte vergognosa, giacché, a quanto dice, c’è chi si piglierà cura di lui!»

Confutazione: a) L'immortalità e la felicità de' giusti.

21Così ragionano e s’ingannano, poiché la loro malizia gli ha accecati.22E non intendono i misteri di Dio, nè sperano ricompensa della giustizia, [e santità], nè apprezzano il premio delle anime senza macchia.23Dio invero creò l’uomo per l’immortalità, e lo fece ad immagine della sua propria natura.24Ma per invidia del diavolo entrò la morte nel mondo,25e l’assaggeranno quei che a lui appartengono!