Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Sapienza 4


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1Meglio la mancanza di figli, congiunta a virtù! Immortale è invero la sua memoria, perchè a Dio è nota e agli uomini.2Quand'è presente, l'imitano, e la rimpiangono scomparsa; e nell’eternità trionfa coronata, vinto il premio delle immacolate gare.3Ma la prolifica turba degli empi non avrà utilità, e rampolli bastardi non metteran radici profonde, nè stabiliranno un saldo fondamento.4Anche se per un po' di tempo si svilupperanno in rami, malpiantati [come sono], saran scossi dal vento, o sradicati dalla violenza de' turbini;5saran spezzati i [loro] rami ancora in sul crescere, e saranno inutili i loro frutti, acerbi a mangiare, e non buoni a nulla.6Perchè i figliuoli nati da iniqui amplessi son testimoni di colpa contro i propri genitori nel [giorno del] loro esame.

c) La fine diversa del giusto e dell'empio.

7Ma il giusto, [anche] se muore anzi tempo, godrà riposo.8Perchè la vecchiaia veneranda non è quella che dura a lungo, e non si misura dal numero degli anni; ma canizie [vera] è per gli uomini la saggezza.9e vecchiaia è la vita senza macchia.10Divenuto accetto a Dio, fu amato da lui, e vivendo in mezzo a peccatori, fu traslocato.11Fu rapito via, perchè la malizia non alterasse la sua mente, o la seduzione non traesse in inganno l'anima sua.12Perchè l’affascinamento della frivolità [e del vizio] oscura il bene, e la vertigine della concupiscenza perverte la mente ch’è senza malizia.13Giunto in breve a maturità, compiè una lunga carriera.14Accetta al Signore era l’anima sua; perciò s’affrettò [Iddio] a trarlo di mezzo alla malvagità. Ma le genti vedono e non comprendono, nè si figgono in cuore,15che la grazia e la benignità di Dio è con i suoi santi, e la [sua] provvidenza con i suoi eletti.16Il giusto, da morto, condanna gli empi che vivono, e una gioventù celermente finita [condanna] la vecchiaia longeva dell'ingiusto.17Vedranno la fine del savio, ma non intenderanno che cosa Iddio ha stabilito a suo riguardo, nè perchè il Signore l’abbia messo al sicuro.18Vedranno e lo disprezzeranno, ma il Signore si riderà di loro.19E cadranno dipoi senza onore, e saranno ignominia tra i morti in eterno. Perchè [Iddio] li spezzerà, [benché] gonfi [d’orgoglio], [rendendoli] senza voce, e gli scuoterà dalle fondamenta; e fino all’estremo saran desolati, e doloreranno nello spasimo, e la loro memoria sarà distrutta.20Verranno pieni di paura, al pensiero de’ loro peccati, e le loro iniquità saran, di fronte ad essi, i loro accusatori.