Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Secondo libro delle Cronache 20


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1- Dopo queste cose i figli di Moab e i figli di Ammon e con essi degli Ammoniti si raccolsero per muover guerra a Josafat.2Vennero dei messaggeri ad informare Josafat, dicendo: «Una gran moltitudine di gente s'avanza contro di te dal di là del mare e dalla Siria, e si è accampata in Asasontamar, cioè in Engaddi».3Josafat ne restò atterrito e si rivolse tutto a pregare il Signore e ordinò in tutto Giuda un digiuno.4Adunatosi Giuda a pregare il Signore, e venuti tutti dalle città a supplicarlo,5Josafat si pose in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme, nella casa del Signore, dinanzi al nuovo atrio,6e disse: «Signore, Dio dei padri nostri, tu sei Dio nel cielo e sei il padrone di tutti i regni delle genti; in mano tua è la fortezza e la potenza, nè alcuno può resistere contro di te.7Non sei tu, o Signore Dio nostro, che sterminasti dinanzi al popolo tuo Israele tutti gli abitatori di questa terra, e non l'hai tu data per sempre alla discendenza di Abramo tuo amico?8Essi l'hanno abitata e hanno costruito in essa un santuario al tuo nome, dicendo:9- Se ci incoglieranno sventure, spada vendicatrice, pestilenza o carestia, noi staremo nel cospetto tuo dinanzi a questa casa nella quale è invocato il tuo nome, e alzeremo la voce a te in mezzo alle nostre tribolazioni, e tu ci esaudirai e ci salverai. -10Ora adunque ecco i figli di Ammon, di Moab, e del monte di Seir, in mezzo ai quali non hai concesso ad Israele di passare quando uscivano dall'Egitto, ed essi furon lasciati in disparte e non vennero sterminati;11ora invece essi fanno il contrario e si sforzano di cacciare noi dal possesso, che tu ci hai dato.12O Dio nostro, non farai tu giustizia di costoro? Quanto a noi non abbiamo forza sufficiente per resistere a tal moltitudine che irrompe sopra di noi. Ma siccome non sappiamo quel che dobbiamo fare, non ci resta altro che di poter dirigere i nostri occhi a te».13Tutto Giuda compresi i bambini e le donne e i loro fanciulli se ne stavano dinanzi al Signore.14Eravi colà Jaaziel, figlio di Zaccaria, figlio di Banaia, figlio di Jeiel, figlio di Matania, un levita dei figli di Asaf, sovra del quale venne lo spirito del Signore in mezzo alla folla,15e disse: «State attenti, voi tutti di Giuda, voi abitanti di Gerusalemme, e tu re Josafat: Questo vi dice il Signore: - Non abbiate paura, non temete tanta moltitudine, poichè questa non è battaglia vostra, ma di Dio.16Domani moverete contro di essi, poichè stanno per salire sul colle che ha nome Sis e li troverete all'estremità del torrente, che è contro il deserto di Jeruel.17Non sarete voi a combattere, ma soltanto statevene ad attendere con fiducia e vedrete il soccorso del Signore sopra di voi, o Giuda e Gerusalemme. Non abbiate paura e non temete, domani voi moverete contro di loro e il Signore sarà con voi -».18Allora Josafat, Giuda e tutti gli abitanti di Gerusalemme caddero a terra dinanzi al Signore e lo adorarono.19Frattanto i leviti della stirpe di Caat e della stirpe di Core, lodavano il Signore Dio d'Israele a voce altissima.20Quando al mattino si levarono, presero la via del deserto di Tecua e mentre si allontanavano, Josafat stette in mezzo a loro e disse: «Ascoltatemi, uomini di Giuda, e voi tutti abitanti di Gerusalemme. Abbiate fiducia nel Signore Dio vostro e sarete sicuri; confidate nei profeti suoi e tutto riuscirà bene».21Diede inoltre al popolo alcuni consigli e costituì dei cantori del Signore, perchè lo lodassero in mezzo alla schiera e precedessero l'esercito e ad una voce gridassero: «Lodate il Signore, poichè eterna è la sua misericordia.»22Com'ebbero cominciato a cantare le lodi, il Signore rivolse contro di loro medesimi le imboscate dei figli di Ammon, di Moab e della montagna di Seir, che erano venuti per combattere contro Giuda; essi furono sconfitti,23perchè i figli di Ammon e di Moab insorsero contro gli abitanti del monte Seir, per ucciderli e sterminarli; e dopo aver fatto ciò, eran venuti in rotta tra di loro e si ferirono gli uni gli altri,24cosicchè quando Giuda pervenne alla vetta, che guarda verso il deserto, vide da lungi la spaziosa regione piena di cadaveri, senza che alcuno avesse potuto sfuggire alla morte.25Venne perciò Josafat e tutto il popolo che era con lui a spogliare i morti, e trovarono fra i cadaveri molti oggetti, vesti e vasi preziosissimi, e fecero tanto bottino che non potevano portarlo tutto, e per tre giorni non riuscirono a portare via il bottino tanto era copioso.26Nel quarto giorno poi si riunirono nella Valle della Benedizione; ivi benedirono il Signore, e perciò chiamarono quel luogo fino ai nostri giorni "Valle della Benedizione".27Tornarono così tutti gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, con gran gioia, per averli il Signore consolati col trionfo sui loro nemici.28Entrarono essi in Gerusalemme nella casa del Signore con salteri e cetre e trombe;29e il timor del Signore invase tutti i regni della terra, quando udirono che il Signore aveva combattuto contro i nemici di Israele.30Così il regno di Josafat fu in pace e il Signore gli diede quiete da tutte le parti.31Josafat adunque regnò sopra Giuda. Aveva trentacinque anni quando cominciò a regnare e ne regnò venticinque in Gerusalemme. Il nome della madre di lui fu Azuba, figlia di Selai.32Egli camminò nella via del padre suo Asa, nè mai si allontanò da essa, facendo quanto era accetto al Signore.33Non tolse però i luoghi eccelsi e ancora il popolo non aveva rivolto il suo cuore al Signore de' padri suoi.34Il resto delle azioni di Josafat, tanto le prime che le ultime, sono state scritte nelle memorie di Jeu, figlio di Anani, che le espose nei libri dei re d'Israele.35Dopo ciò Josafat, re di Giuda, strinse amicizia con Ocozia, re di Israele, le cui opere furono perverse.36Si associò a lui nel fabbricare navi per andare in Tarsis e fecero una flotta in Asiongaber.37Ma Eliezer figlio di Dodau, di Maresa, profetò a Josafat dicendo: «Poichè contraesti alleanza con Ocozia, il Signore abbatterà le tue opere». E le navi si infransero e non poterono andare in Tarsis.