Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Primo libro dei Re 8


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA MARTINI
1 - Allora tutti gli anziani di Israele coi principi delle tribù e i capi delle famiglie d'Israele si riunirono presso il re Salomone in Gerusalemme per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion.1 Allora si adunarono tutti i seniori d'Israele co' principi delle tribù, e i capi delle famiglie de' figliuoli d Israele presso al re Salomone a Geru­salemme, per fare il trasporto dell'arca del testamento del Signore, dalla città di Davidde, cioè da Sion.
2 Tutto Israele si radunò presso il re Salomone nel mese di Etanim, che è il mese settimo, nel giorno solenne.2 E tutto Israele si congregò davanti al re Salomone nel dì solenne del mese Ethanim, che è il settimo mese.
3 Venuti tutti gli anziani d'Israele, i sacerdoti levarono l'arca3 E andarono tutti gli anziani d'Israele e i sacerdoti presero l'arca,
4 e portarono l'arca del Signore e il tabernacolo dell'alleanza e tutti gli oggetti del santuario che si trovavano nel tabernacolo; i sacerdoti e i leviti eseguirono il trasporto.4 E portarono l'arca del Signore, e il tabernacolo dell'alleanza, e tutti i vasi del Santuario, che erano nel ta­bernacolo: e li portavano i sacerdoti, e i Leviti.
5 Il re Salomone poi e tutta la moltitudine di Israele che si era riunita intorno a lui, camminavano con lui davanti all'arca e immolavano buoi e pecore senza badare a spesa o a numero.5 E il re Salomone, e tutta la mol­titudine d'Israele, che si era adunata presso di lui, andavano con lui innanzi all'arca, e immolavan pecore, e bo­vi in copia inestiiàabile, e senza nu­mero.
6 I sacerdoti portarono l'arca dell'alleanza del Signore al posto destinatole, nell'oracolo del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini,6 E i sacerdoti portaron l'arca del testamento del Signore al luogo desti­natole, nell'oracolo del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ale dei Che­rubini.
7 poichè i cherubini avevano le ali spiegate sul posto dell'arca e proteggevano dall'alto l'arca e le sue stanghe.7 Perocché i Cherubini stendevano le loro ale sopra il sito dell'arca, e adombravano superiormente l'arca, e le sue stanghe.
8 Le stanghe avevano una lunghezza tale che le loro estremità apparivano dal di fuori nel santuario davanti all'oracolo, ma non si vedevano all'esterno. Esse si trovano ancora colà fino a questi giorni.8 E le stanghe, le quali spuntavano in fuora (talmente che le loro estremità si vedevano fuori del Santuario dinanzi all'oracolo) non comparivan più al di fuori, ed elle vi son rimase fino al dì d'oggi.
9 Nell'arca non vi era altro che le due tavole di pietra, ivi deposte da Mosè sul monte Oreb, quando il Signore strinse l'alleanza coi figli d'Israele, al loro uscire dall'Egitto.9 E nell'arca non v' era altra cosa, se non le due tavole di pietra postevi da Mosè a Horeb, quando il Signore fece l'alleanza co' figliuoli d'Israele, dopo che furono usciti dalla terra d'Egitto.
10 Al momento in cui i sacerdoti uscivano dal santuario, la nube riempì la casa del Signore10 Or egli avvenne, che quando i sacerdoti furono usciti dal Santuario, la casa del Signore fu ingombrata da una nebbia.
11 e non poterono i sacerdoti restarvi a prestare il loro servizio a causa della nube, poichè la gloria del Signore riempiva la casa del Signore.11 E i sacerdoti non potevano resi­stere a fare gli uffici loro a cagion della nebbia: perocché la gloria del Signore avea ripiena la casa del Signore.
12 Disse allora Salomone: «Il Signore ha detto di voler abitare nella nube.12 Allora disse Salomone: Il Signore ha detto, che avrebbe abitato nella nebbia.
13 Io ho edificato la casa per tua abitazione, per tuo trono solidissimo in eterno».13 Io con tutto l'affetto ho fabbri­cato una casa (o Dio) per tua abita­zione, per tuo trono saldissimo in sem­piterno.
14 Poi voltosi indietro, il re benedisse tutta l'assemblea d'Israele, che se ne stava diritta in piedi14 E il re si rivolse per augurare ogni bene all'adunanza d'Israele: pe­rocché tutta l'adunanza d'Israele stava presente.
15 e disse: «Benedetto sia il Signore Iddio di Israele, che parlò per sua bocca a Davide mio padre e compì con la sua potenza [ciò che aveva dichiarato], dicendo:15 Indi disse Salomone: Benedetto il Signore Dio d'Israele, il quale di sua propria bocca predisse a Davidde mio padre quello, che egli colla sua possan­za adempì. Or egli disse:
16 - Dal giorno in cui trassi dall'Egitto il mio popolo di Israele non ho scelto città fra tutte le tribù d'Israele per edificarvi una casa dove il mio nome dimorasse; ma scelsi Davide perchè fosse capo del mio popolo di Israele. -16 Dal giorno, in cui io trassi il mio popolo d'Israele dalla terra d'Egitto, non mi elessi io una città tra tutte le tribù d'Israele, affinchè vi si edificass una casa, la quale portasse il mio no­me: ma elessi Davidde, affinchè fosse capo del mio popolo d'Israele.
17 Volle Davide mio padre edificare una casa al nome del Signore Dio d'Israele,17 Or Davidde mio padre fabbricar voleva una casa al nome del Signore Dio d'Israele:
18 ma il Signore disse a Davide mio padre: - Quando tu hai pensato in cuor tuo di edificare una casa al mio nome hai fatto bene a formare questo disegno nella tua mente;18 Ma il Signore disse a Davidde mio padre: Quando tu pensasti in cuor tuo di edificare una casa al mio nome, ben facesti tu, formando nella tua men­te tal disegno:
19 tuttavia non tu mi edificherai questa casa, ma il tuo figliuolo, che uscirà dalle tue viscere; egli edificherà la casa al mio nome. -19 Tu però non edificherai a me que­sta casa, ma sì il tuo figliuolo generato da te, egli edificherà una casa al nome mio.
20 E il Signore confermò la parola che aveva proferito; io fui posto in luogo del mio padre Davide a sedere sopra il trono d'Israele, come ebbe a dire il Signore, ed ho edificato la casa al nome del Signore Dio d'Israele;20 Il Signore ha condotta ad effetto la parola, che avea pronunziata, e io son venuto in luogo di Davidde mio padre, e mi sono assiso sul trono d'I­sraele, come avea detto il Signore, e ho edificata una casa al nome del Signore Dio d'Israele.
21 e vi ho disposto un luogo per l'arca, dove è l'alleanza del Signore che egli fece coi padri nostri, quando uscirono dalla terra d'Egitto».21 E in essa ho scelto il suo luogo all'arca, in cui sta il testamento del Signore, fermato da lui co' padri nostri, allorché uscirono dalla terra d'Egitto.
22 Poi collocatosi dinanzi all'altare del Signore al cospetto di tutta l'assemblea d'Israele, Salomone stese le sue mani verso il cielo,22 Indi Salomone si stette in piedi dinanzi all'altare del Signore al co­spetto di tutta l'adunanza d'Israele, e stese le mani sue verso del cielo.
23 e disse: «Signore, Dio d'Israele, non v'ha Dio simile a te, lassù in cielo e quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi, che camminano alla tua presenza con tutto il loro cuore.23 E disse: Signore Dio d'Israele, non v' ha Dio simile a te né su in cielo, nè quaggiù in terra: tu se', che il patta mantieni, e la tua misericordia a tuoi servi, i quali le tue vie han battute con tutto il cuor loro.
24 Tu hai mantenuto la parola data al servo tuo Davide mio padre; tu l'hai detta con la tua bocca e l'hai compiuta con le mani, come lo prova questo giorno.24 Tu hai mantenute le parole dette da te al padre mio Davidde tuo servo: di tua bocca tu le dicesti, e colle mani tue le hai adempiute, come questo gior­no il dimostra.
25 Ora adunque, Signore Dio d'Israele, mantieni quanto hai promesso al servo tuo Davide, padre mio, dicendo: - Non mancherà giammai innanzi a me un uomo di tua stirpe, che segga sul trono d'Israele, a patto però che i tuoi figliuoli custodiscano la loro via e camminino dinanzi a me, come tu hai camminato al mio cospetto. -25 Adesso adunque, o Signore Dio d'Israele, mantieni al tuo servo David­de padre mio la parola datagli da te, quando dicesti: Non mancherà di tua stirpe giammai chi segga dinanzi a me sul trono d'Israele: purché però vegli­no i tuoi figliuoli sopra i loro anda­menti, in tal guisa, che camminino di­nanzi a me, come tu hai camminato nel mio cospetto.
26 Ed ora, Signore Dio d'Israele, si compiano le parole da te rivolte al tuo servo Davide, mio padre.26 Or adunque, Signore Dio d'Israe­le, stiano salde le tue parole dette da te al tuo servo Davidde mio padre.
27 Può mai credersi che veramente abiti Dio sulla terra? Se il cielo e i cieli dei cieli non ti possono contenere, quanto meno questa casa che io ho edificato?27 E egli adunque credibile, che Dio abiti veracemente sopra la terra? Pe­rocché se il cielo, e gli altissimi cieli non posson capirti, quanto meno questa casa edificata da me?
28 Tuttavia, o Signore, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alle orazioni di lui, o Signore Dio mio. Ascolta l'inno e la preghiera che il tuo servo fa oggi dinanzi a te:28 Ma volgiti all'orazione del tuo servo, e alle sue suppliche, o Signore Dio mio: ascolta l'inno, e la preghiera, che fa oggi a te il tuo servo:
29 - Siano i tuoi occhi rivolti a questa casa, notte e giorno, a questa casa della quale dicesti: " Qui sarà il mio nome! ". Esaudisci la preghiera che ti rivolge in questo luogo il servo tuo!29 Siano aperti di notte, e di giorno i tuoi occhi sopra di questa casa, sopra la casa, di cui dicesti: Ivi sarà il nome mio: talmente che la preghiera, che a te fa in questo luogo il tuo servo, sia esaudita da te,
30 Esaudisci la supplica del servo tuo e del popolo tuo Israele, qualunque sia la cosa che chiederanno a te in questo luogo. Tu la esaudirai dal luogo della tua dimora nel cielo ed esaudendola sarai ad essi propizio.30 E tu ascolti le suppliche del tuo servo, e del tuo popolo d'Israele, di qualunque cosa ti preghino in questo luogo: or gli esaudirai tu dai luogo di tua abitazione nel cielo, ed esauditili, farai loro misericordia.
31 Se alcuno avrà commesso un delitto contro il suo prossimo e avrà fatto qualche giuramento che lo tenga legato e verrà per il giuramento al tuo altare nella tua casa,31 Se un uomo avrà peccato contro il suo prossimo, il quale esiga da lui, che si leghi con giuramento, ed egli verrà per fare suo giuramento nella tua casa dinanzi al tuo altare.
32 tu lo esaudirai in cielo, agirai e giudicherai i tuoi servi, condannando l'empio col far ricadere la sua empietà sul suo capo, e giustificando il giusto col rendere a lui secondo la tua giustizia.32 Tu ascolterai dal cielo, e renderai, e farai giustizia a' tuoi servi, condan­nando l'empio, e facendo sul capo di lui cadere il suo fallo, e giustificando il giusto, e ricompensando la sua giustizia.
33 Se fuggirà il popol tuo Israele davanti ai suoi nemici, per avere peccato contro di te, e facendo penitenza e dando gloria al tuo nome verrà a porgerti preghiere e suppliche in questa casa,33 Se il tuo popolo d'Israele sarà stato messo in fuga da' suoi nemici (perocché egli peccherà contro di te), e facendo penitenza, e dando gloria al nome tuo, verranno a porgere a te ora­zioni, e suppliche in questa casa;
34 esaudiscili in cielo e perdona il peccato del popolo tuo Israele e riconducilo alla terra da te concessa ai loro padri.34 Esaudiscili tu dal cielo, perdona il peccato al popol tuo d'Israele, e ri­conducilo a quella terra, che fu da te data ai padri loro.
35 Se il cielo sarà chiuso e non lascerà cadere pioggia a causa dei loro peccati, e pregando in questo luogo faranno penitenza in onor del tuo nome e si ritrarranno dai loro peccati in seguito alla loro afflizione,35 Se il cielo sarà chiuso, e pioggia non cadrà a motivo dei loro peccati, e orando in questo luogo faran peni­tenza in onor del tuo nome, e nella loro afflizione si convertiranno delle loro ini­quità;
36 esaudiscili in cielo e rimetti i peccati dei tuoi servi e del popolo tuo Israele e mostra ad essi la buona via per cui debbono camminare e dà pioggia sulla terra, che tu hai dato in possesso al popolo tuo.36 Esaudiscili tu dal cielo, e perdona i peccati de' servi tuoi, e del popol tuo d'Israele: e mostra ad essi la buona strada, per cui debbano camminare, e dà pioggia alla terra, di cui desti il do­minio al tuo popolo.
37 Se la carestia, la peste, le epidemie, la ruggine, le locuste, il carbone desoleranno la terra; se il nemico affliggerà il tuo popolo assediando le sue città, se vi saran flagelli o infermità di qualsiasi sorta,37 Se la fame, o la pestilenza inva­derà il paese, o l'aere corrotto, o la rug­gine, o le locuste, o il fuoco salvatico, s'ei sarà devastato dall'inimico, che assedii le sue città, in qualunque flagello, in qualunque calamità,
38 se qualcuno del tuo popolo d'Israele ti rivolgerà preghiere e suppliche e riconoscendo la piaga del suo cuore stenderà le mani verso questa casa,38 Ogni volta che qualsivoglia uomo del tuo popolo d'Israele ricorrerà a te con voti, e preghiere, ogni volta che alcuno riconoscendo la piaga del pro­prio cuore, alzerà a te le sue mani in questa casa,
39 tu esaudirai in cielo, nel luogo della tua dimora e perdonerai e farai che a ciascuno sia dato secondo tutte le sue opere e secondo ciò che è nel suo cuore (poichè tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini),39 Tu esaudirai dal cielo, da quel luogo di tua abitazione, e ti renderai propizio, e darai a ciascheduno secondo le sue operazioni, secondo quel, che vedrai nel suo cuore (perocché a te solo son manifesti i cuori di tutti i figliuoli degli uomini),
40 affinchè essi ti temano tutti i giorni che vivranno sulla faccia della terra che tu hai dato ai nostri padri.40 Affinchè ti temano, finché vivono sopra la terra data da te ai padri loro.
41 Ma anche lo straniero che non appartiene al tuo popolo d'Israele, quando verrà da terra lontana a causa del tuo nome (giacchè il tuo nome grande e la tua mano potente e il tuo braccio41 Ma lo straniero ancora, che non appartiene al popol tuo d'Israele, quan­do da rimoto paese verrà per amor del tuo nome (conciossiachè si spanderà dappertutto la fama del nome tuo gran­de, e della possente tua mano, e dell'operante tuo braccio),
42 disteso saranno noti ovunque), quando dunque verrà per pregare in questo luogo,42 Quando adunque egli verrà a far orazione in questo luogo,
43 tu lo esaudirai in cielo, dal luogo della tua dimora e farai tutto ciò per cui lo straniero t'invocherà; affinchè tutti i popoli della terra imparino a temere il tuo nome, come il tuo popolo d'Israele e riconoscano che il tuo nome è invocato sopra questa casa che io ho edificato.43 Tu lo esaudirai dal cielo, dal fir­mamento, su cui tu risiedi, e farai tutto quello, che chiederà a te lo straniero: affinchè i popoli tutti del mondo im­parino a temere il tuo nome, come il popol tuo d'Israele, e riconoscano, co­me da te ha nome questa casa edificata da me.
44 Se il tuo popolo sarà uscito a combattere contro i suoi nemici, seguendo la via per la quale lo avrai mandato e ti pregherà rivolto verso la città che tu hai eletto e verso il tempio, che ho edificato al tuo nome,44 Se il tuo popolo anderà a far guerra a' suoi nemici, dovunque sarà mandato da te, e ti indirizzerà le sue preghiere rivolto alla città eletta da te, e alla casa edificata da me al tuo nome,
45 tu esaudirai in cielo le loro preghiere e le loro suppliche e renderai ad essi giustizia.45 Tu esaudirai dal cielo le loro ora­zioni, e le loro suppliche, e renderai loro giustizia.
46 Che se peccheranno contro di te (poichè non v'ha uomo che non pecchi), e tu sdegnato li avrai abbandonati in balìa dei loro nemici e saranno condotti prigionieri in terra nemica lontana o vicina,46 Che se eglino peccheranno contro di te (perocché uomo non v'ha, che non pecchi), onde tu mosso a sdegno gli abbi abbandonati in potere de' torpi nemici, ed ei siano menati schiavi in terra nemica lungi, o dappresso,
47 se nel luogo della schiavitù faranno penitenza di tutto cuore, e convertiti ti pregheranno nel paese, ove saranno condotti schiavi, dicendo: "Abbiamo peccato, abbiamo operato iniquamente, abbiamo agito da malvagi ",47 Se nel luogo di loro schiavitù fa­ran di cuore penitenza, e si converti­ranno, e nel loro servaggio ti suppli­cheranno, e diranno: Abbiam peccato, abbiamo operato iniquamente, empie cose abbiam fatte:
48 e si saranno rivolti a te con tutto il loro cuore, con tutta l'anima loro nella terra dei loro nemici, nella quale saranno stati condotti prigionieri, e ti pregheranno rivolgendosi verso il loro paese, che tu hai dato ai loro padri e verso la città che tu hai scelto ed il tempio che ho edificato al tuo nome;48 E ritorneranno a te con tutto il cuor loro, e con tutta l'anima, nel pae­se nimico, dove sono stati condotti in ischiavitù, e a te faranno preghiera rivolti verso del loro paese dato da te a' padri loro, e verso la città eletta da te, e verso il tempio edificato da me al tuo nome,
49 tu esaudirai in cielo, nella sede del tuo trono, le loro preghiere e le loro suppliche e renderai loro giustizia,49 Tu esaudirai in cielo, nel firma­mento, su di cui posa il tuo trono, le loro orazioni, e le loro suppliche, e prenderai le loro difese:
50 e perdonerai al tuo popolo che ha peccato contro di te e a tutte le loro iniquità per cui prevaricarono contro di te e userai misericordia innanzi a quelli che li tengono prigionieri, affinchè essi abbiano pietà di loro,50 E propizio ti renderai al popol tuo, che peccò contro di te, e a tutte le iniquità, colle quali avranno prevari­cato contro di te, e ispirerai miseri­cordia a coloro, che fi tengono in ischiavitù, affinchè li trattino benigna­mente.
51 poichè essi sono tuo popolo e tua eredità e tu li hai tratti dall'Egitto, da quella fornace di ferro.51 Perocché eglino sono tuo popolo, e tua eredità, cui tu traesti dalla terra d'Egitto, dalla fornace di ferro.
52 Siano i tuoi occhi aperti alla preghiera del tuo servo e del popolo tuo Israele ed esaudiscili in tutte le cose per le quali ti pregheranno,52 Siano aperti i tuoi occhi alle pre­ghiere dei tuo servo, e del popol tuo d'Israele, ed esaudiscigli in qualunque occasione ti invocheranno;
53 poichè tu li hai separati da tutti i popoli della terra per farne la tua eredità come dichiarasti per mezzo di Mosè tuo servo, quando hai tratto i nostri padri dall'Egitto, o Signore Iddio -».53 Perocché tu li separasti da tutti i popoli della terra, per esser tua eredità, come dicesti per bocca di Mosè tuo servo, allorché i padri nostri menasti fuora dell'Egitto, Signore Dio.
54 Allorchè Salomone ebbe terminato di rivolgere al Signore tutta questa preghiera e questa supplica, si tolse dal cospetto dell'altare del Signore, dinanzi al quale stavasi inginocchiato a terra, con ambedue i ginocchi e colle mani stese verso il cielo.54 Or dopo che Salomone ebbe finito di fare tutta questa orazione, e preghie­ra al Signore, si alzò egli dal cospetto dell'altare del Signore: perocché avea posate sopra la terra ambedue le ginoc­chia, e teneva stese le mani verso del cielo.
55 Si alzò dunque in piedi e benedisse tutta l'assemblea d'Israele ad alta voce, dicendo:55 Stando adunque in piedi benedis­se tutta l'adunanza d'Israele ad alta voce, dicendo:
56 «Sia benedetto il Signore che accordò la pace al suo popolo Israele secondo tutte le promesse da lui fatte. Neppur una delle buone promesse da lui fatte per mezzo di Mosè suo servo è caduta per terra.56 Benedetto il Signore, che ha data la pace al popol suo d'Israele, secondo tutte le promesse, che avea fatte: neppur una parola non è caduta per ter­ra rispetto a tutti quei beni, che egli promise per bocca di Mosè suo servo.
57 Sia il Signore Dio nostro con noi come fu coi padri nostri; non ci abbandoni mai, nè ci rigetti;57 Sia il Signore Dio nostro con noi, come fu co' padri nostri, ed egli non ci abbandoni, e non ci rigetti.
58 ma inclini i nostri cuori verso di lui, perchè camminiamo in tutte le sue vie e custodiamo tutti i suoi comandamenti, le sue leggi, i suoi ordini, ch'egli prescrisse ai nostri padri.58 Ma i cuori nostri inclini verso di lui, affinchè nelle sue vie camminiamo senza riserva, e osserviamo i suoi pre­cetti, e le sue cerimonie, e gl'insegna­menti dati ai padri nostri.
59 Siano queste mie parole, colle quali ho pregato innanzi al Signore, presenti al Signore Dio nostro giorno e notte, affinchè renda giustizia al suo servo e al suo popolo Israele in ogni tempo,59 E le parole di questa orazione fat­ta da me dinanzi al Signore, siano pre­senti al Signore Dio nostro di giorno, e di notte, affinchè egli sia favorevole in ogni tempo al suo servo, e al popol suo d'Israele:
60 cosicchè sappiano tutti i popoli della terra che il Signore è Dio e non vi è altri all'infuori di lui.60 E riconoscano tutti i popoli della terra, come il Signore egli e Dio, e al­tro non havvene fuori di Lui.
61 Sia ancora il cuor nostro interamente del Signore Dio nostro per poter camminare secondo le sue leggi e custodire i suoi comandamenti come facciamo oggi».61 E parimente il cuor nostro sia retto inverso il Signore Dio nostro, tal­mente che adempiamo i suoi comanda­menti, e osserviamo i suoi precetti, co­me pur oggi facciamo.
62 Adunque il re e tutto Israele con lui immolavano vittime dinanzi al Signore.62 Il re adunque, e con lui tutto Israele immolavano vittime dinanzi al Signore.
63 Salomone immolò ventiduemila buoi e centoventimila pecore come ostie pacifiche, che offrì al Signore; e il re e i figli d'Israele dedicarono così il tempio al Signore.63 E Salomone scannò, e immolò al Signore in ostie pacifiche ventidue mila bovi, e cento venti mila pecore: e il re, e i figliuoli d'Israele dedicarono il tempio del Signore.
64 In quel giorno il re consacrò la parte centrale dell'atrio che era davanti alla casa del Signore, avendo qui offerto l'olocausto e il sacrificio e il grasso delle vittime pacifiche, poichè l'altare di bronzo che stava dinanzi al Signore era troppo piccolo e non poteva contenere l'olocausto, il sacrificio e il grasso delle vittime pacifiche.64 In quel medesimo giorno il re con­sagrò la parte di mezzo dell'atrio, che era dinanzi alla casa del Signore: pe­rocché ivi offerse olocausti, e vittime, e il grasso delle ostie pacifice, perchè l'altare di bronzo, che era dinanzi al Signore, non era sufficiente a capire gli olocausti, e i sagrifizi, e il grasso dei ostie pacifiche.
65 Salomone celebrò in quel tempo la festa solenne e con lui tutto Israele, venuto in gran moltitudine dalla entrata di Emat fino al fiume di Egitto, dinanzi al Signore Dio nostro, e ciò per lo spazio di sette giorni e sette altri giorni, vale a dire quattordici giorni;65 Fece dunque allora Salomone una celebre solennità, e con lui tutto Israele raunato in gran folla dalle strette di Emath fino al torrente d'Egitto, dinanzi al Signore Dio nostro, per sette giorni, e per sette altri giorni, viene a dire, per quattordici giorni.
66 e nel giorno ottavo Salomone congedò il popolo che benedicendo il re fece ritorno alle sue tende, lieto e contento in cuor suo per tutto il bene che il Signore aveva fatto a Davide, suo servo, e ad Israele, suo popolo.66 E l'ottavo giorno licenziò i popoli, i quali benedicendo il re, se ne tornarono alle loro tende col cuore lieto, e pien di gaudio per tutti i benefizi fatti dal Signore a Davidde suo servo, e ad Israele suo popolo.