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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 25


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 Samuele morì, e tutto Israele si radunò e fece il lamento su di lui. Lo seppellirono presso la sua casa a Rama. Davide si alzò e scese verso il deserto di Paran.
1 - Frattanto moriva Samuele e tutto il popolo d'Israele si riunì per piangerlo e per seppellirlo nella sua proprietà, in Ramata. Levatosi, Davide discese nel deserto di Faran.
2 Vi era a Maon un uomo che possedeva beni a Carmel; costui era molto ricco, aveva tremila pecore e mille capre e si trovava a Carmel per tosare il gregge.2 Abitava nel deserto di Maon un certo tale che aveva possedimenti in Carmelo; quest'uomo era ricchissimo, aveva tremila pecore e mille capre; e il suo gregge si doveva tosare a Carmelo.
3 Quest’uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigàil. La donna era assennata e di bell’aspetto, ma il marito era rude e di brutte maniere; era un Calebita.3 Egli aveva nome Nabal e sua moglie si chiamava Abigail, donna assai prudente e bella; ma suo marito, che apparteneva alla discendenza di Caleb era duro, pieno di cattiveria e di malizia.
4 Davide nel deserto sentì che Nabal era alla tosatura del gregge.4 Avendo dunque Davide udito, mentre era nel deserto, che Nabal tosava il suo gregge
5 Allora Davide inviò dieci domestici; Davide disse a questi domestici: «Salite a Carmel, andate da Nabal e chiedetegli a mio nome se sta bene.5 gli spedì dieci giovani, a cui aveva detto: «Salite a Carmelo e, presentandovi a Nabal, salutatelo da parte mia pacificamente
6 Voi direte così al mio fratello: “Pace a te e pace alla tua casa e pace a quanto ti appartiene!6 e ditegli così: - Pace sia ai miei fratelli, a te, alla tua casa e a tutto quello che hai.
7 Ho sentito appunto che stanno facendo per te la tosatura. Ebbene, quando i tuoi pastori sono stati con noi, non abbiamo recato loro alcuna offesa e niente è stato loro sottratto finché sono stati a Carmel.7 Ho inteso come i tuoi pastori, che stettero con noi nel deserto, facciano la tosatura. Noi non abbiamo mai recato loro molestia, nè mai venne loro a mancare un solo capo di bestiame in tutto il tempo che furono con noi in Carmelo.
8 Interroga i tuoi domestici e ti informeranno. Questi domestici trovino grazia ai tuoi occhi, perché siamo giunti in un giorno lieto. Da’, ti prego, quanto puoi dare ai tuoi servi e al tuo figlio Davide”».8 Chiedine pure ai tuoi uomini e te lo diranno. Ora quindi i tuoi servi sperano di trovar grazia agli occhi tuoi, poichè siam venuti in giorno tanto opportuno; dà ai tuoi servi e al figliuol tuo Davide tutto ciò che ti viene alla mano -».
9 I domestici di Davide andarono e fecero a Nabal tutto quel discorso a nome di Davide e attesero.9 Venuti da Nabal gli uomini di Davide ripeterono in nome di lui tutte queste cose e poi tacquero;
10 Ma Nabal rispose ai servi di Davide: «Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono troppi i servi che vanno via dai loro padroni.10 e Nabal rispose ai servi di Davide: «E chi è Davide? E chi è il figlio di Isai? Oggi sono cresciuti i servi che fuggono dai loro padroni.
11 Devo prendere il pane, l’acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che non so da dove venga?».11 Prenderò io il mio pane e la mia acqua e le carni delle mie pecore ammazzate per i miei tosatori per darle a uomini che non so donde vengano?».
12 I domestici di Davide rifecero la strada, tornarono indietro e gli riferirono tutto questo discorso.12 Gli uomini di Davide rifecero allora la strada e di ritorno vennero ad annunziare a Davide tutto ciò che Nabal aveva detto.
13 Allora Davide disse ai suoi uomini: «Cingete tutti la spada!». Tutti cinsero la spada e Davide cinse la sua e partirono dietro a Davide circa quattrocento uomini. Duecento rimasero a guardia dei bagagli.
13 Disse Davide ai suoi servi: «Ciascuno si cinga della sua spada». Ognuno si cinse la spada; anche Davide prese la sua e si mise alla testa di quasi quattrocento uomini, mentre duecento rimasero a custodire i bagagli.
14 Ma Abigàil, la moglie di Nabal, fu avvertita da uno dei domestici, che le disse: «Ecco, Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli ha inveito contro di loro.14 Abigail però, la moglie di Nabal fu informata da uno de' suoi servi, che disse: «Ecco, Davide ha mandato dei messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli li trattò duramente.
15 Veramente questi domestici sono stati molto buoni con noi; non ci hanno recato offesa e non ci è stato sottratto niente finché siamo stati con loro, quando eravamo in campagna.15 Eppure quegli uomini sono stati abbastanza buoni verso di noi nè ci hanno molestati; nè mai per tutto il tempo che fummo con loro nel deserto ci mancò la più piccola cosa,
16 Sono stati per noi come un muro di difesa di notte e di giorno, finché siamo stati con loro a pascolare il gregge.16 ma furono sempre per noi un baluardo di giorno e di notte per tutto il tempo che pascolammo presso di loro il gregge.
17 Ora esamina bene ciò che devi fare, perché pende qualche male sul nostro padrone e su tutta la sua casa. Egli è un uomo perverso e non gli si può parlare».17 Perciò guarda bene e rifletti a ciò che fai, poichè è al colmo la malizia contro tuo marito e contro la tua casa; è figlio di Belial cosicchè nessuno gli può parlare».
18 Abigàil allora prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque pecore già pronte, cinque sea di grano tostato, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi secchi, e li caricò sugli asini.18 Abigail allora si affrettò e presi duecento pani e due otri di vino e cinque arieti cotti e cinque misure di grano tostato e cento penzoli di uva passa e duecento masse di fichi secchi, ne caricò alcuni asini
19 Poi disse ai domestici: «Precedetemi, io vi seguirò». Ma non informò il marito Nabal.
19 e disse ai suoi servi: «Precedetemi; io verrò dopo di voi». Ma non disse nulla a Nabal suo marito.
20 Ora, mentre ella sul dorso di un asino scendeva lungo un sentiero nascosto della montagna, Davide e i suoi uomini scendevano di fronte a lei ed essa s’incontrò con loro.20 Mentre montata sull'asino discendeva ai piedi del monte, Davide e i suoi le venivano incontro ed ella si trovò a faccia a faccia con loro.
21 Davide andava dicendo: «Dunque ho custodito invano tutto ciò che appartiene a costui nel deserto; niente fu sottratto di ciò che gli appartiene ed egli mi rende male per bene.21 Davide diceva: «Invano veramente ho risparmiato tutto ciò che costui aveva là nel deserto in modo che non perisse nulla di tutto ciò che gli apparteneva; ora mi ha reso male per bene.
22 Tanto faccia Dio a Davide e ancora peggio, se di tutti i suoi lascerò sopravvivere fino al mattino un solo maschio!».22 Che Iddio faccia questo e peggio ai nemici di Davide, se di tutto ciò che appartiene a lui lascerò fino a domani mattina, sia pure uno che orini alla muraglia!».
23 Appena Abigàil vide Davide, smontò in fretta dall’asino, cadde con la faccia davanti a Davide e si prostrò a terra.23 Come Abigail vide Davide, si affrettò a discendere dall'asino, e gettatasi dinanzi a Davide colla faccia per terra, si prostrò,
24 Caduta ai suoi piedi disse: «Ti prego, mio signore, sono io colpevole! Lascia che parli la tua schiava al tuo orecchio e tu ascolta le parole della tua schiava.24 e gli cadde ai piedi, dicendo: «Su di me cada, o signore, questa iniquità; ma lascia, te ne prego, che parli la tua ancella e tu ascolta le parole della tua serva.
25 Non faccia caso il mio signore a quell’uomo perverso che è Nabal, perché egli è come il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui; io, tua schiava, non avevo visto, o mio signore, i tuoi domestici che avevi mandato.25 Non badar, te ne prego, o mio signore, a quell'iniquo uomo di Nabal, poichè, come lo dice il nome, è uno stolto e la stoltezza è con lui. Io però tua serva non vidi i servi mandati da te, mio signore.
26 Ora, mio signore, per la vita di Dio e per la tua vita, poiché Dio ti ha impedito di giungere al sangue e di farti giustizia da te stesso, ebbene ora siano come Nabal i tuoi nemici e coloro che cercano di fare il male al mio signore.26 Perciò ora, signor mio, viva il Signore e viva tu pure! Egli ti ha impedito di spandere il sangue e ha trattenuto la tua mano. Che i tuoi nemici e quanti meditano del male contro il mio signore diventino come Nabal.
27 E ora questo dono che la tua schiava porta al mio signore, fa’ che sia dato ai domestici che seguono i passi del mio signore.27 Accetta pertanto questa benedizione che la tua ancella portò a te, mio signore, perchè tu la dia ai servi che vengono dietro a te, mio signore.
28 Perdona la colpa della tua schiava. Certo il Signore edificherà al mio signore una casa stabile, perché il mio signore combatte le battaglie del Signore, né si troverà alcun male in te per tutti i giorni della tua vita.28 Perdona la colpa della tua serva e il Signore certamente concederà a te, mio signore, una famiglia stabile, poichè tu, o mio signore, combatti le battaglie del Signore; nè mai si trovi in te malizia alcuna in tutti i giorni della tua vita.
29 Se qualcuno insorgerà a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, la vita del mio signore sarà conservata nello scrigno dei viventi presso il Signore, tuo Dio, mentre la vita dei tuoi nemici egli la scaglierà via come dal cavo della fionda.29 Che se alcuno insorgesse per perseguitarti e attentare a' tuoi giorni, la vita del mio signore sarà custodita come nel sacchetto dei viventi presso il Signore Dio tuo, mentre la vita de' tuoi nemici sarà travolta come nella furia di roteante fionda.
30 Certo, quando il Signore ti avrà concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e ti avrà costituito capo d’Israele,30 Quando poi il Signore farà a te mio padrone tutto il bene che t'ha promesso e ti costituirà capo sopra Israele,
31 non sia d’inciampo o di rimorso al mio signore l’aver versato invano il sangue e l’essersi il mio signore fatto giustizia da se stesso. Il Signore farà prosperare il mio signore, ma tu vorrai ricordarti della tua schiava».31 non sarà per te un rimorso nè uno scrupolo di cuore per il mio padrone l'aver versato sangue innocente o l'esserti vendicato di tua mano; e quando il Signore avrà ricolmo de' suoi beni il mio padrone, ricordati della tua ancella».
32 Davide disse ad Abigàil: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, che ti ha mandato oggi incontro a me.32 Davide rispose ad Abigail: «Sia benedetto il Signore Dio di Israele, che ti mandò oggi ad incontrarmi e benedetta la tua loquela,
33 Benedetto il tuo senno e benedetta tu che sei riuscita a impedirmi oggi di giungere al sangue e di farmi giustizia da me.33 e benedetta tu che mi impedisti di versare oggi il sangue e di vendicarmi di mia mano:
34 Viva sempre il Signore, Dio d’Israele, che mi ha impedito di farti del male; perché, se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe rimasto a Nabal allo spuntar del giorno un solo maschio».34 altrimenti, viva il Signore Dio di Israele, che m'impedì di farti alcun male, se tu non fossi venuta così presto incontro a me, prima di domani a Nabal non sarebbe rimasto neppure uno che orinasse alla muraglia».
35 Davide prese poi dalle mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: «Torna a casa in pace. Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto».
35 Davide ricevette dalla mano di lei quanto aveva essa portato e le disse: «Tornatene tranquilla a casa; ecco, io ho dato retta alla tua parola e ho avuto riguardo di te».
36 Abigàil tornò da Nabal: questi teneva in casa un banchetto come un banchetto da re. Il suo cuore era soddisfatto ed egli era fin troppo ubriaco. Ella non gli disse né tanto né poco fino allo spuntar del giorno.36 Venuta Abigail da Nabal, ecco, egli faceva un banchetto in casa sua, un banchetto regale. Nabal era oltremodo allegro, perchè era molto ubriaco; ed ella non gli parlò nè molto nè poco fino al mattino.
37 Il mattino dopo, quando Nabal ebbe smaltito il vino, la moglie gli narrò la faccenda. Allora il cuore gli si tramortì nel petto ed egli rimase come una pietra.37 Allo spuntar del giorno quando Nabal ebbe ormai smaltito il vino, la moglie gli raccontò queste cose; il suo cuore ricevette tal colpo mortale che s'irrigidì come un sasso;
38 Dieci giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì.38 e dopo appena dieci giorni il Signore colpì Nabal, e questi morì.
39 Quando Davide sentì che Nabal era morto, esclamò: «Benedetto il Signore che ha difeso la mia causa per l’ingiuria fattami da Nabal e ha trattenuto il suo servo dal male e ha rivolto sul capo di Nabal la sua cattiveria». Poi Davide mandò messaggeri e annunciò ad Abigàil che voleva prenderla in moglie.39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: «Benedetto il Signore che ha giudicato la causa del mio obbrobrio proveniente dalla mano di Nabal, e preservò il suo servo dal male e ha riversato sul capo di Nabal tutta la nequizia di lui». Mandò poi Davide a parlare ad Abigail per prendersela in moglie.
40 I servi di Davide andarono a Carmel e le dissero: «Davide ci ha mandato a prenderti, perché tu sia sua moglie».40 Venuti pertanto i servi di Davide ad Abigail a Carmelo le parlarono e le dissero: «Davide ci ha mandati da te perchè vuol prenderti in sua moglie».
41 Ella si alzò, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Ecco, la tua schiava diventerà una serva per lavare i piedi ai servi del mio signore».41 Essa si alzò, si prostrò fino a terra e disse: «Ecco, la tua serva siati quasi ancella per lavare i piedi dei servi del mio padrone»:
42 Abigàil si preparò in fretta, poi salì su un asino e, seguita dalle sue cinque ancelle, tenne dietro ai messaggeri di Davide e divenne sua moglie.42 poi si affrettò, salì sull'asino e accompagnata da cinque donzelle tenne tosto dietro ai messi di Davide; e divenne sua sposa.
43 Davide aveva preso anche Achinòam di Izreèl e furono tutte e due sue mogli.43 Davide si era presa anche Achinoam di Jezrael; così entrambe furono sue mogli;
44 Saul aveva dato sua figlia Mical, già moglie di Davide, a Paltì figlio di Lais, che era di Gallìm.44 laddove Micol figlia di Saul e moglie di Davide, era stata data da Saul a Falti figlio di Lais, originario di Gallim.