Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 20


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 Davide fuggì da Naiot di Rama, si recò da Giònata e gli disse: «Che cosa ho fatto, che colpa e che peccato ho nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?».1 David, fuggito da Naiot che è in Ramata, giunse dinanzi a Gionata e gli disse: «Che ho fatto io? Qual'è la mia iniquità e il mio peccato contro tuo padre, perch'egli cerchi la mia vita? »
2 Rispose: «Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile!».2 Gionata gli rispose: « Non sia mai: tu non sarai ucciso: mio padre non farà nulla, grande o piccolo che sia, senza farmelo sapere. Perchè dunque dovrebbe celare questa cosa soltanto: Questo non sarà mai ».
3 Ma Davide giurò ancora: «Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: “Giònata non deve sapere questa cosa, perché si affliggerebbe”. Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c’è soltanto un passo tra me e la morte».3 E giurò di nuovo a David. Ma David disse: « Tuo padre sa che io ho trovato grazia negli occhi tuoi, e dirà: Non lo sappia Gionata, chè non si rattristi. Ma come vive il Signore, e come vive l'anima tua, non c'è che un sol passo (per dir così) tra me e la morte ».
4 Giònata disse: «Che cosa desideri che io faccia per te?».4 Gionata disse a David: « Io farò per te tutto quello che l'anima tua mi dirà ».
5 Rispose Davide: «Domani è la luna nuova e io dovrei fermarmi a mangiare con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza sera.5 E David disse a Gionata: « Ecco, domani è il primo del mese, ed io, secondo il solito, dovrei sedere presso il re a mangiare: lascia che io mi nasconda alla campagna, fino alla sera del terzo giorno.
6 Se tuo padre noterà la mia assenza, dirai: “Davide mi ha supplicato di andare in fretta a Betlemme, sua città, perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la famiglia”.6 Se tuo padre, guardando, cercherà di me, tu gli risponderai: David mi ha chiesto di fargli fare una scappata a Betlemme sua città, perchè vi è un sacrifizio solenne per tutti quelli della sua tribù.
7 Se dirà: “Va bene”, allora il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è stato deciso il peggio da parte sua.7 S'egli dice: Va bene, il tuo servo avrà pace; ma s'egli si adira, sappi che la sua malizia è al colmo.
8 Agisci con bontà verso il tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore: se c’è colpa in me, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo padre?».8 Usa dunque misericordia al tuo servo, giacché hai fatto fare a me tuo servo l'alleanza del Signore con te: se vi è in me qualche colpa, dammi tu la morte, ma non mi presentare a tuo padre ».
9 Giònata rispose: «Non sia mai! Se di certo io sapessi che è deciso il male contro di te da parte di mio padre, non te lo farei forse sapere?».9 Gionata disse: « Non ci pensare nemmeno, perchè non è possibile che, ove conosca con certezza che il mal animo di mio padre contro di te è giunto al colmo, io non te lo faccia sapere ».
10 Davide disse a Giònata: «Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?».10 David disse a Gionata: « Chi me lo dirà, se per disgrazia tuo padre ti risponde duramente a mio riguardo? »
11 Giònata rispose a Davide: «Vieni, andiamo in campagna».
Uscirono tutti e due nella campagna.
11 Allora Gionata disse a David: « Vieni, andiamo fuori alla campagna ». Quando furono tutti due alla campagna,
12 Allora Giònata disse a Davide: «Per il Signore, Dio d’Israele, domani e dopodomani a quest’ora scruterò le intenzioni di mio padre. Se sarà benevolo verso Davide e io non manderò subito a riferirlo al tuo orecchio,12 Gionata disse rivolto a David: « Signore Dio d'Israele! Se io domani o doman l'altro, scoprendo quello che pensa mio padre, ed essendovi qualche cosa di buono per David, non manderò subito da te, e non te lo farò sapere,
13 tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre decidere il male a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre.13 il Signore faccia a Gionata questo e peggio. Se poi durasse il mal animo di mio padre contro di te, io te lo confiderò e ti lascerò andare in pace, e il Signore sia con te come fu con mio padre.
14 Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto,14 E se io vivrò, userai verso di me la misericordia del Signore; se poi morissi,
15 non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; neppure quando il Signore avrà eliminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide,15 in perpetuo non ritirerai la tua misercordia dalla mia casa, quando il Signore sterminerà l'un dopo l'altro dal mondo i nemici di David: tolga il Signore Gionata dalla sua casa e faccia vendetta dei nemici di David ».
16 non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide».16 Così Gionata strinse alleanza colla casa di David e Signore fece vendetta dei nemici di David.
17 Giònata volle ancora far giurare Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso.17 Gionata aggiunse questo altro giuramento a David, perchè l'amava, l'amava come l'anima propria.
18 Giònata disse a Davide: «Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata perché si guarderà al tuo posto.18 Poi Gionata disse a David: « Essendo domani il primo del mese, tu sarai cercato
19 Aspetterai il terzo giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella collinetta.19 e sarà domandato del tuo posto fino a domanl'altro. Allora tu, scendendo in fretta, verrai al luogo dove tu devi star nascosto nel giorno in cui si può lavorare, e ti porrai vicino alla pietra chiamata Ezel.
20 Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per conto mio.20 Io tirerò tre frecce verso di essa, scoccandole come per esercitarmi al tiro a segno.
21 Poi manderò il ragazzo gridando: “Va’ a cercare le frecce!”. Se dirò al ragazzo: “Guarda, le frecce sono più in qua di dove ti trovi, prendile!”, allora vieni, perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non c’è niente.21 Manderò poi un servo a cui dirò: Va, riportami le frecce ».
22 Se invece dirò al giovane: “Guarda, le frecce sono più avanti di dove ti trovi!”, allora va’, perché il Signore ti fa partire.22 Se io dirò al servo: Bada che le frecce son di qua da te, prendile, allora vieni pure, perchè per te c'la pace e niente di male. Il Signore vive! Ma se io dirò al servo: Bada che le frecce son di là da te, vattene in pace; il Signore ti fa partire.
23 Riguardo alle parole che abbiamo detto tu e io, ecco è testimone il Signore tra me e te per sempre».
23 Quanto poi alle parole che abbiamo dette io e te, il Signore sia tra me e te in eterno ».
24 Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a mangiare.24 David si nascose adunque nella campagna, e venuto il primo del mese, il resi assise a mensa.
25 Il re sedette come al solito sul sedile contro il muro; Giònata si mise di fronte, Abner si sedette al fianco del re e si notò il posto di Davide.25 Postosi a sedere il re sulla sua solita seggiola vicina al muro, e restando ritto Gionata, Abner si assise accanto a Saul. Allora apparve vuoto il posto di David.
26 Ma Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «È un caso: non sarà puro. Certo non è puro».26 Ma Saul non disse nulla in quel giorno, perchè penava che forse a David fosse accaduto di non esser mondo nè purificato.
27 Ma l’indomani, il secondo giorno della luna nuova, si notò il posto di Davide. Saul disse allora a Giònata, suo figlio: «Perché il figlio di Iesse non è venuto a prendere cibo né ieri né oggi?».27 Ma anche il giorno dopo apparve di nuovo vuoto il posto il David. Allora Saul disse a suo figlio Gionata: « Per qual motivo il figlio d'Isai non è venuto a mangiare, nè ieri, nè oggi?
28 Giònata rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di andare a Betlemme.28 E Gionata rispose a Saul: « Mi ha pregato instantemente di lasciarlo andare a Betlem,
29 Mi ha detto: “Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi, lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli”. Per questo non è venuto alla tavola del re».29 dicendomi: Lasciami andare, perchè vi è un sacrificio solcenne nella mia città, uno dei miei fratelli mi ha invitato: or dunque se ho trovato grazia agli occhi tuoi, andrò in fretta a rivedere i miei fratelli. Per questo egli non è venuto alla mensa del re ».
30 Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: «Figlio di una scostumata, non so io forse che tu preferisci il figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre?30 Ma Saul, adiratosi contro Gionata, gli disse: « Figlio d'una donna corrotta, non so forse che tu ami il figlio d'Isai per tua confusione e per confusione dell'indegna tua madre?
31 Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché merita la morte».31 Finché sarà vivo il figlio d'Isai sopra la terra, non ci sarà sicurezza nè per te nè per il tuo regno. Or dunque manda a prenderlo e menamelo. perchè egli è un figlio di morte »,
32 Rispose Giònata a Saul, suo padre: «Perché deve morire? Che cosa ha fatto?».32 Ma Gionata. rispondendo a Saul suo padre, disse: « Perchè dovrà morire? Che cosa ha fatto? »
33 Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che suo padre aveva ormai deciso di uccidere Davide.33 Saul afferrò la lancia per colpirlo. Allora Gionata capì che era una cosa già determinata da suo padre l'uccisione di David,
34 Giònata si alzò dalla tavola acceso d’ira e non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era rattristato per Davide, perché suo padre l’aveva offeso.
34 e si levò da mensa in un eccesso di collera e non toccò cibo in quel secondo giorno del mese, perchè era afflitto a causa di David e perchè suo padre l'aveva oltraggiato.
35 Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per l’appuntamento con Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo.35 Venuto il mattino, Gionata andò con un piccolo servo alla campagna secondo quello che aveva convenuto con David.
36 Egli disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che io tirerò». Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di lui.36 Gionata disse al servo: « Va, e riportami le frecce che tiro ». Mentre il servo correva, egli tirò un'altra freccia di là da esso.
37 Il ragazzo corse fino al luogo dov’era la freccia che Giònata aveva tirato e Giònata gridò al ragazzo: «La freccia non è forse più avanti di te?».37 Quando il servo giunse al luogo della freccia che Gionata aveva tirata, Gionata gli gridò dietro e gli disse: «Ecco, la freccia è là, al di là di te »,
38 Giònata gridò ancora al ragazzo: «Corri svelto e non fermarti!». Il ragazzo di Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone.38 Gionata gridò ancora al servo: « Sbrigati, non ti trattenere ». Il servo di Gionata, raccolte le frecce, le portò al suo padrone, pignorando completamente di che si trattasse, perchè soltanto Gionata e David sapevano la cosa.
39 Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa.39 Poi Gionata diede al servo le sue armi e gli disse: « Va e portale in città » .
40 Allora Giònata diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: «Va’ e riportale in città».40 Partito il servo, David uscì dal luogo che guardava verso mezzodì e gettandosi bocconi per terra, si prostrò per tre volte. Poi baciandosi l'un l'altro, essi piansero insieme, e David oltremodo.
41 Partito il ragazzo, Davide si alzò da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l’un l’altro e piansero insieme, finché Davide si fece forza.41 Finalmente Gionata disse a David: « Va in pace: resta tutto quello che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore, dicendo: Il signore sia tra me e te, e tra la mia discendenza e la tua discendenza in eterno ».
42 E Giònata disse a Davide: «Va’ in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore in questi termini: “Il Signore sia tra me e te, tra la mia discendenza e la tua discendenza per sempre”».42 David si mosse e partì, e Gionata tornò in città.