Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Apocalisse 21


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più.1 Et vidi caelum novum et ter ram novam; primum enim caelum et prima terraabierunt, et mare iam non est.
2 E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.2 Et civitatem sanctam Ierusalem novam vididescendentem de caelo a Deo, paratam sicut sponsam ornatam viro suo.
3 Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
3 Et audivivocem magnam de throno dicentem: “Ecce tabernaculum Dei cum hominibus! Ethabitabit cum eis, et ipsi populi eius erunt, et ipse Deus cum eis erit eorumDeus;
4 E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
4 et absterget omnem lacrimam ab oculis eorum, et mors ultra non erit,neque luctus neque clamor neque dolor erit ultra, quia prima abierunt ”.
5 E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». E soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e vere».5 Et dixit, qui sedebat super throno: “ Ecce nova facio omnia ”. Et dicit:“ Scribe: Haec verba fidelia sunt et vera ”.
6 E mi disse:
«Ecco, sono compiute!
Io sono l’Alfa e l’Omèga,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete
io darò gratuitamente da bere
alla fonte dell’acqua della vita.
6 Et dixit mihi: “ Factasunt! Ego sum Alpha et Omega, principium et finis. Ego sitienti dabo de fonteaquae vivae gratis.
7 Chi sarà vincitore erediterà questi beni;
io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio.
7 Qui vicerit, hereditabit haec, et ero illi Deus, et illeerit mihi filius.
8 Ma per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi, gli immorali, i maghi, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. Questa è la seconda morte».
8 Timidis autem et incredulis et exsecratis et homicidis etfornicatoribus et veneficis et idololatris et omnibus mendacibus, pars illorumerit in stagno ardenti igne et sulphure, quod est mors secunda ”.
9 Poi venne uno dei sette angeli, che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello».9 Et venit unus de septem angelis habentibus septem phialas plenas septem plagisnovissimis et locutus est mecum dicens: “ Veni, ostendam tibi sponsam uxoremAgni ”.
10 L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio.10 Et sustulit me in spiritu super montem magnum et altum et ostenditmihi civitatem sanctam Ierusalem descendentem de caelo a Deo,
11 Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.11 habentemclaritatem Dei; lumen eius simile lapidi pretiosissimo, tamquam lapidi iaspidi,in modum crystalli;
12 È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele.12 et habebat murum magnum et altum et habebat portasduodecim et super portas angelos duodecim et nomina inscripta, quae suntduodecim tribuum filiorum Israel.
13 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.13 Ab oriente portae tres, et ab aquiloneportae tres, et ab austro portae tres, et ab occasu portae tres;
14 Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
14 et muruscivitatis habens fundamenta duodecim, et super ipsis duodecim nomina duodecimapostolorum Agni.
15 Colui che mi parlava aveva come misura una canna d’oro per misurare la città, le sue porte e le sue mura.15 Et, qui loquebatur mecum, habebat mensuram arundinem auream, ut metireturcivitatem et portas eius et murum eius.
16 La città è a forma di quadrato: la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L’angelo misurò la città con la canna: sono dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono uguali.16 Et civitas in quadro posita est, etlongitudo eius tanta est quanta et latitudo. Et mensus est civitatem arundineper stadia duodecim milia; longitudo et latitudo et altitudo eius aequales sunt.
17 Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall’angelo.17 Et mensus est murum eius centum quadraginta quattuor cubitorum, mensurahominis, quae est angeli.
18 Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo.18 Et erat structura muri eius ex iaspide, ipsa verocivitas aurum mundum simile vitro mundo.
19 I basamenti delle mura della città sono adorni di ogni specie di pietre preziose. Il primo basamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo,19 Fundamenta muri civitatis omnilapide pretioso ornata: fundamentum primum iaspis, secundus sapphirus, tertiuschalcedonius, quartus smaragdus,
20 il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l’ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l’undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista.20 quintus sardonyx, sextus sardinus, septimuschrysolithus, octavus beryllus, nonus topazius, decimus chrysoprasus, undecimushyacinthus, duodecimus amethystus.
21 E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta era formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente.
21 Et duodecim portae duodecim margaritaesunt, et singulae portae erant ex singulis margaritis. Et platea civitatis aurummundum tamquam vitrum perlucidum.
22 In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
22 Et templum non vidi in ea: Dominus enim, Deus omnipotens, templum illius est,et Agnus.
23 La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l’Agnello.
23 Et civitas non eget sole neque luna, ut luceant ei, nam claritasDei illuminavit eam, et lucerna eius est Agnus.
24 Le nazioni cammineranno alla sua luce,
e i re della terra a lei porteranno il loro splendore.
24 Et ambulabunt gentes perlumen eius, et reges terrae afferunt gloriam suam in illam;
25 Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,
perché non vi sarà più notte.
25 et portae eiusnon claudentur per diem, nox enim non erit illic;
26 E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni.
26 et afferent gloriam etdivitias gentium in illam.
27 Non entrerà in essa nulla d’impuro,
né chi commette orrori o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell’Agnello.
27 Nec intrabit in ea aliquid coinquinatum et faciensabominationem et mendacium, nisi qui scripti sunt in libro vitae Agni.