Apocalisse 21
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BIBBIA CEI 2008 | BIBBIA MARTINI |
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1 E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. | 1 E vidi un nuovo cielo, e una nuova terra. Imperocché il primo cielo, e la prima terra passò, e il mare già più non è. |
2 E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. | 2 Ed io Giovanni vidi la città santa, la nuova Gerusalemme scendere da Dio dal cielo, messa in ordine, come una sposa, che si è abbigliata per il suo sposo. |
3 Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. | 3 E udii una gran voce dal trono, che diceva: ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini, e abiterà con essi. Ed essi saran suo popolo, e lo stesso Dio sarà con essi Dio loro: |
4 E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate». | 4 E asciugherà Dio dagli occhi loro tutte le lagrime: e non saravvi più morte, né lutto, né strida, nè dolore vi sarà più, perché le prime cose sono passate. |
5 E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». E soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e vere». | 5 E quegli, che sedeva sul trono, disse: ecco, che io rinnovello le cose tutte. E disse a me: scrivi: imperocché queste parole sono degnissime di fede, e veraci. |
6 E mi disse: «Ecco, sono compiute! Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Principio e la Fine. A colui che ha sete io darò gratuitamente da bere alla fonte dell’acqua della vita. | 6 E disse a me: è fatto: io sono l'alfa, e l'omega: principio, e fine. Io a chi ha sete darò gratuitamente della fontana di acqua di vita. |
7 Chi sarà vincitore erediterà questi beni; io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio. | 7 Chi sarà vincitore, sarà padrone di queste cose, e io sarogli Dio, ed ei sarammi figliuolo. |
8 Ma per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi, gli immorali, i maghi, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. Questa è la seconda morte». | 8 Poi paurosi poi, e per gli increduli, gli esecrandi, e gli omicidi, e fornicatori, e venefici, e idolatri, e per tutti i bugiardi, la loro porzione sarà nello stagno ardente di fuoco, e di zolfo: che è la seconda morte. |
9 Poi venne uno dei sette angeli, che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». | 9 E venne uno de' sette Angeli, che aveano le ampolle piene delle sette ultime piaghe, e parlò meco, e' mi disse: vieni, e ti farò vedere la sposa, consorte dell'Agnello. |
10 L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. | 10 E portommi in ispirito sopra un monte grande, e sublime, e mi fece vedere la città santa, Gerusalemme, che scendea dal cielo da Dio, |
11 Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. | 11 La quale avea la chiarezza di Dio: e la luce di lei era simile ad una pietra preziosa, come a pietra di diaspro, come il cristallo. |
12 È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. | 12 Ed aveva una muraglia grande, ed alta, che avea dodici porte: e alle porte dodici Angeli, e scritti sopra i nomi, che sono i nomi delle dodici tribù d'Israele. |
13 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. | 13 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte, e ad occidente tre porte. |
14 Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. | 14 E la muraglia della città avea dodici fondamenti, ed in essi i dodici nomi de' dodici Apostoli dell'Agnello. |
15 Colui che mi parlava aveva come misura una canna d’oro per misurare la città, le sue porte e le sue mura. | 15 E quegli, che meco parlava, aveva una canna d'oro da misurare, per prendere le misure della città, e delle porte, e della muraglia: |
16 La città è a forma di quadrato: la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L’angelo misurò la città con la canna: sono dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono uguali. | 16 E la città è quadrangolare, e la sua lunghezza è uguale alla larghezza: misurò la città colla canna d'oro in dodici mila stadi: e sono eguali la lunghezza, e l'altezza, e la larghezza di lei. |
17 Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall’angelo. | 17 E misurò la muraglia di essa in cento quarantaquattro cubiti, a misura d'uomo, qual è quella dell'Angelo. |
18 Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. | 18 E la sua muraglia era costruttadi pietra iaspide: la città stessa poi oro puro simile al vetro puro. |
19 I basamenti delle mura della città sono adorni di ogni specie di pietre preziose. Il primo basamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, | 19 E i fondamenti delle mura della città ornati di ogni sorta di pietre preziose. Il primo fondamento, l'iaspide: il secondo lo zaffiro: il terzo il calcedonio: il quarto, lo smeraldo: |
20 il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l’ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l’undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. | 20 Il quinto, il sardoniche: il sesto, il sardio: il settimo, il crisolito: l'ottavo, il berillo: il nono, il topazio: il decimo, il crisopraso: l'undecimo, il giacinto: il duodecimo, l'ametisto. |
21 E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta era formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente. | 21 E le dodici porte sono dodici perle: e ciascuna porta era d'una perla: e la piazza della città, oro puro, trasparente come il cristallo. |
22 In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. | 22 Né in essa vidi tempio. Imperocché suo tempio è il Signore Dio onnipotente, e l'Agnello. |
23 La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello. | 23 E la città non ha bisogno di sole, né di luna, che la illuminino: conciossiaché lo splendore di Dio la illumina, e sua lampana è l'Agnello. |
24 Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re della terra a lei porteranno il loro splendore. | 24 E le genti cammineranno dietro alla luce di essa: e i Re della terra porteranno a lei la lor gloria, e l'onore. |
25 Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, perché non vi sarà più notte. | 25 E le sue porte non si chiuderanno nel giorno: perché notte ivi non sarà. |
26 E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni. | 26 E a lei sarà portata la gloria, e l'onore delle genti. |
27 Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette orrori o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello. | 27 Non entrerà in essa nulla di immondo, o chi commette abominazione, e la menzogna, ma bensì quelli, che son descritti nel libro della vita dell'Agnello. |