Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Sapienza 11


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 La sapienza favorì le loro imprese
per mezzo di un santo profeta.
1 Essa diresse le loro imprese per mezzo del santo profeta.
2 Attraversarono un deserto inospitale,
fissarono le tende in terreni impraticabili,
2 Attraversarono deserti disabitati, in luoghi deserti alzarono le ten­de.
3 resistettero agli avversari, respinsero i nemici.
3 Tennero testa ai nemici, si vendicarono degli avversari.
4 Ebbero sete e ti invocarono
e fu data loro acqua da una rupe scoscesa,
rimedio alla sete da una dura roccia.
4 Assetati, t'invocarono, e fu per loro fatta sgorgare l'acqua da altis­sima rupe, e il ristoro alla sete ven­ne dalla dura pietra.
5 Ciò che era servito a punire i loro nemici,
per loro, nel bisogno, fu strumento di favori.
5 Ciò che aveva servito di ca­stigo ai nemici, la mancanza di acqua, fu, nell'abbondanza, di gioia per i figli d'Israele.
6 Invece dello sgorgare perenne di un fiume,
reso torbido da putrido sangue
6 Così, mentre gli altri ne mancavano, essi furon trattati bene.
7 in punizione di un decreto infanticida,
contro ogni speranza tu desti loro acqua abbondante,
7 Infatti, invece delle acque del fiume perenne, desti agli ingiusti san­gue umano.
8 mostrando attraverso la sete di allora
come avevi punito i loro avversari.
8 E mentre essi di­ minuivano in pena dell'uccisione dei bambini, desti agli Israe­liti in abbondanza acqua mai sperata.
9 Difatti, messi alla prova,
sebbene puniti con misericordia,
compresero come gli empi, giudicati nella collera,
erano stati tormentati;
9 Così mostrasti, colla sete che ci fu allora, come sai esaltare i tuoi e fare scempio dei loro avversari.
10 perché tu provasti gli uni come un padre che corregge,
mentre vagliasti gli altri come un re severo che condanna.
10 Messi alla pro­va, ricevendo un castigo di mi­sericordia, compresero quali tor­menti dovessero patire gli empi, puniti con ira.
11 Lontani o vicini erano ugualmente tribolati,
11 Gli uni li prova­sti qual padre che ammonisce, gli altri come re inesorabile che tortura per condannare.
12 perché li colse un duplice dolore
e un sospiro per i ricordi del passato.
12 Tan­to assenti che presenti, erano ugualmente tormentati.
13 Quando infatti seppero che dal loro castigo quelli erano beneficati,
si accorsero della presenza del Signore;
13 Erano infatti straziati da doppio dolo­ re, e dal pianto per la memoria del passato.
14 poiché colui che prima avevano esposto e poi deriso,
al termine degli avvenimenti dovettero ammirarlo,
dopo aver patito una sete ben diversa da quella dei giusti.
14 Avendo saputo che i loro tormenti eran di van­taggio agli altri, vi conobbero la mano del Signore, e alla fine ammirarono l'accaduto.
15 In cambio dei ragionamenti insensati della loro ingiustizia,
in cui, errando, rendevano onori divini
a rettili senza parola e a bestie spregevoli,
tu inviasti contro di loro come punizione
una moltitudine di animali irragionevoli,
15 Quello medesimo che nella crudele espo­sizione avevan rigettato e deri­so alla fine degli avvenimenti l'ammirarono, avendo sofferta una sete ben differente da quella dei giusti.
16 perché capissero che con le cose con cui uno pecca,
con quelle viene punito.
16 E in pena dei loro sciocchi e ingiusti pensieri, dai quali tratti in errore, adoravano muti serpenti e vili bestie, man­dasti contro di loro gran nume­ro d'animali, a farne scempio,
17 Non era certo in difficoltà la tua mano onnipotente,
che aveva creato il mondo da una materia senza forma,
a mandare loro una moltitudine di orsi o leoni feroci
17 affinché sapessero che ciascu­no è punito per mezzo di quelle cose con cui ha peccato.
18 o bestie molto feroci, prima sconosciute e create da poco,
che esalano un alito infuocato
o emettono un crepitìo di vapore
o sprizzano terribili scintille dagli occhi,
18 Certamente non era impossibile alla tua mano onnipotente, che creò il mondo da materia informe, mandar contro di loro gran nu­mero di orsi e di audaci leoni,
19 delle quali non solo l’assalto poteva sterminarli,
ma lo stesso aspetto terrificante poteva annientarli.
19 o nuova razza d'ignote bestie piene di furore, spiranti fiamme e esalanti fetido fumo e lancianti dagli occhi orrende scintille,
20 Anche senza queste potevano cadere con un soffio,
perseguitati dalla giustizia
e dispersi dal tuo soffio potente,
ma tu hai disposto ogni cosa con misura, calcolo e peso.
20 delle quali non solo il morso avreb­be potuto sterminarli, ma la so­la vista li avrebbe fatti morir di paura.
21 Prevalere con la forza ti è sempre possibile;
chi si opporrà alla potenza del tuo braccio?
21 Ed anche senza questo con un soffio potevano esser fat­ti morire, perseguitati dalle loro stesse opere, e dispersi dal soffio della tua potenza. Ma tu hai dispo­sto tutto in misura, numero e peso.
22 Tutto il mondo, infatti, davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
22 Di sovrana potenza a te solo ne avanza sempre; e alla forza del tuo braccio chi può resistere?
23 Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
23 Tutto il mondo è dinanzi a te come un granello sulla bilancia, e come goccia di mattutina rugiada che scende sulla terra.
24 Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
24 Ma tu hai misericordia di tutti, perchè tutto puoi, e dissimuli i peccati degli uomini, perchè se ne pentano.
25 Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
25 Tu ami tutte le cose che esistono, e nulla odii di ciò che hai fatto; infatti, se tu odiassi una cosa, non l'avresti nè ordi­nata nè fatta.
26 Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
26 E come potreb­be esistere una cosa, se tu non la volessi? E come si potrebbe conservare, se tu non l'avessi chiamata?
27 Tu sei indulgente verso tutte le cose, perchè son tue, o Signore, che ami le anime.