Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Sapienza 15


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1Ma tu, nostro Dio, sei buono e veritiero,
sei paziente e tutto governi secondo misericordia.
2Anche se pecchiamo, siamo tuoi, perché conosciamo la tua potenza;
ma non peccheremo più, perché sappiamo di appartenerti.
3Conoscerti, infatti, è giustizia perfetta,
conoscere la tua potenza è radice d’immortalità.
4Non ci indusse in errore né l’invenzione umana di un’arte perversa,
né il lavoro infruttuoso di coloro che disegnano ombre,
immagini imbrattate di vari colori,
5la cui vista negli stolti provoca il desiderio,
l’anelito per una forma inanimata di un’immagine morta.
6Amanti di cose cattive e degni di simili speranze
sono coloro che fanno, desiderano e venerano gli idoli.
7Un vasaio, impastando con fatica la terra molle,
plasma per il nostro uso ogni vaso.
Ma con il medesimo fango modella
i vasi che servono per usi nobili
e quelli per usi contrari, tutti allo stesso modo;
quale debba essere l’uso di ognuno di essi
lo giudica colui che lavora l’argilla.
8Quindi, mal impiegando la fatica,
con il medesimo fango plasma un dio vano,
egli che, nato da poco dalla terra,
tra poco ritornerà alla terra da cui fu tratto,
quando gli sarà richiesta l’anima, avuta in prestito.
9Tuttavia egli si preoccupa non perché sta per morire
o perché ha una vita breve,
ma di gareggiare con gli orafi e con gli argentieri,
di imitare coloro che fondono il bronzo,
e ritiene un vanto plasmare cose false.
10Cenere è il suo cuore,
la sua speranza più vile della terra,
la sua vita più spregevole del fango,
11perché disconosce colui che lo ha plasmato,
colui che gli inspirò un’anima attiva
e gli infuse uno spirito vitale.
12Ma egli considera la nostra vita come un gioco da bambini,
l’esistenza un mercato lucroso.
Egli dice che da tutto, anche dal male, si deve trarre profitto.
13Costui infatti sa di peccare più di tutti,
fabbricando con materia terrestre fragili vasi e statue.
14Ma sono tutti stoltissimi e più miserabili di un piccolo bambino
i nemici del tuo popolo, che lo hanno oppresso.
15Perché essi considerarono dèi anche tutti gli idoli delle nazioni,
i quali non hanno né l’uso degli occhi per vedere,
né narici per aspirare aria,
né orecchie per udire,
né dita delle mani per toccare,
e i loro piedi non servono per camminare.
16Infatti li ha fabbricati un uomo,
li ha plasmati uno che ha avuto il respiro in prestito.
Ora nessun uomo può plasmare un dio a lui simile;
17essendo mortale, egli fabbrica una cosa morta con mani empie.
Egli è sempre migliore degli oggetti che venera,
rispetto ad essi egli ebbe la vita, ma quelli mai.
18Venerano anche gli animali più ripugnanti,
che per stupidità, al paragone, risultano peggiori degli altri.
19Non sono tali da invaghirsene,
come capita per il bell’aspetto di altri animali;
furono persino esclusi dalla lode e dalla benedizione di Dio.

Note:

Sap 15,2:Anche se peccatori, gli israeliti non cessano di appartenere a Dio, perché sanno che egli esercita il suo potere su tutti con bontà e misericordia, offrendo la possibilità del pentimento (Sap 11,23-12,2; Sap 12,16-18); o ancora perché continuano a riconoscere in lui l'unico Signore, che si è solennemente impegnato di fronte ai loro padri e resta fedele (Sap 12,19; Sap 12,21-22; Sap 15,1).

Sap 15,3:Si tratta di una conoscenza esistenziale (cf. Ger 9,23-24), che sta alla base della vera giustizia. L'idea di immortalità, con l'immagine della radice (cf. Sap 3,15), prolunga quella di giustizia (cf. Sap 1,1; Sap 1,15; Sap 3,1-9). Per l'idea nel suo insieme cf. Gv 17,3 .

Sap 15,7-13:Follia dei fabbricatori d'idoli: l'autore se la prende con coloro che fabbricano idoli e mette in scena un vasaio che modella statuette, come ce n'erano tanti nel mondo greco. La descrizione è parallela a quella del legnaiolo (Sap 13,11-19).

Sap 15,9:Invece di pensare al suo fine ultimo, che gli dovrebbe essere ricordato dall'argilla che lavora (Gen 3,19), questo vasaio si mette in ridicolo gareggiando con gli artisti che esercitano le loro capacità su un materiale di valore.

Sap 15,11:Anima attiva e spirito vitale sono sinonimi.

Sap 15,14:anima infantile: del bambino si può facilmente abusare. - i nemici del tuo popolo: sono gli egiziani, «oppressori» d'Israele prima dell'esodo e poi ancora sotto il regno dei Tolomei. L'autore li ricorda di nuovo (cf. Sap 12,23-27) forse per una transizione implicita: il vasaio di cui si parla può fabbricare le statuette delle divinità preferite dal sincretismo religioso dell'Egitto contemporaneo (v 15).

Sap 15,19:All'inizio della creazione, Dio aveva benedetto le sue opere (Gen 1,22; Gen 1,28; Gen 2,3). Dopo la caduta, il serpente fu maledetto (Gen 3,14-15). Gli animali divinità degli egiziani meritano la stessa riprovazione.