Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Job 3


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BIBLIADIODATI
1 Después de esto, abrió Job la boca y maldijo su día.1 DOPO questo, Giobbe aprì la sua bocca, e maledisse il suo giorno.
2 Tomó Job la palabra y dijo:2 E prese a dire:
3 ¡Perezca el día en que nací, y la noche que dijo: «Un varón ha sido concebido!»3 Possa perire il giorno nel quale io nacqui, E la notte che fu detto: Un maschio è nato.
4 El día aquel hágase tinieblas, no lo requiera Dios desde lo alto, ni brille sobre él la luz.4 Quel giorno sia tenebroso; Iddio non ne abbia cura da alto, E non risplenda la luce sopra esso.
5 Lo reclamen tinieblas y sombras, un nublado se cierna sobre él, lo estremezca un eclipse.5 Tenebre, ed ombra di morte rendanlo immondo; La nuvola dimori sopra esso; Queste cose rendanlo spaventevole, quali sono i giorni più acerbi.
6 Sí, la oscuridad de él se apodere, no se añada a los días del año, ni entre en la cuenta de los meses.6 Caligine ingombri quella notte; Non rallegrisi fra i giorni dell’anno, Non sia annoverata fra i mesi.
7 Y aquella noche hágase inerte, impenetrable a los clamores de alegría.7 Ecco, quella notte sia solitaria, Non facciansi in essa canti alcuni.
8 Maldíganla los que maldicen el día, los dispuestos a despertar a Leviatán.8 Maledicanla coloro che maledicono i giorni, I quali son sempre apparecchiati a far nuovi lamenti.
9 Sean tinieblas las estrellas de su aurora, la luz espere en vano, y no vea los párpados del alba.9 Oscurinsi le stelle del suo vespro; Aspetti la luce, ma non ne venga alcuna, E non vegga le palpebre dell’alba;
10 Porque no me cerró las puertas del vientre donde estaba, ni ocultó a mis ojos el dolor.10 Perciocchè non serrò gli usci del seno di mia madre, E non fece sì che gli occhi miei non vedessero l’affanno
11 ¿Por qué no morí cuando salí del seno, o no expiré al salir del vientre?11 Perchè non morii io dalla matrice? Perchè non trapassai come prima uscii del seno?
12 ¿Por qué me acogieron dos rodillas? ¿por qué hubo dos pechos para que mamara?12 Perchè mi furono pòrte le ginocchia? Perchè le mammelle, acciocchè io poppassi?
13 Pues ahora descansaría tranquilo, dormiría ya en paz,13 Conciossiachè ora giacerei, e mi riposerei; Io dormirei, e pezzo fa sarei in riposo,
14 con los reyes y los notables de la tierra, que se construyen soledades;14 Con i re, e con i consiglieri della terra, I quali edificavano i luoghi deserti;
15 o con los príncipes que poseen oro y llenan de plata sus moradas.15 Ovvero co’ principi, che aveano dell’oro, Ed empievano le lor case d’argento;
16 O ni habría existido, como aborto ocultado, como los fetos que no vieron la luz.16 Ovvero anche del tutto non sarei stato, come un abortivo nascosto, Come il feto che non ha veduta la luce.
17 Allí acaba la agitación de los malvados, allí descansan los exhaustos.17 Quivi cessano gli empi di travagliare altrui, E quivi si riposano gli stanchi.
18 También están tranquilos los cautivos, sin oír más la voz del capataz.18 Parimente i prigioni hanno requie, E non odono più la voce del sollecitator delle opere.
19 Chicos y grandes son allí lo mismo, y el esclavo se ve libre de su dueño.19 Quivi è il piccolo e il grande; E il servo franco del suo signore
20 ¿Para qué dar la luz a un desdichado, la vida a los que tienen amargada el alma,20 Perchè dà egli la luce al miserabile, E la vita a coloro che sono in amaritudine d’animo?
21 a los que ansían la muerte que no llega y excavan en su búsqueda más que por un tesoro,21 I quali aspettano la morte, e pure ella non viene; E la ricercano più che tesori nascosti;
22 a los que se alegran ante el túmulo y exultan cuando alcanzan la tumba,22 E si rallegrano, fino a festeggiarne, E gioiscono, quando hanno trovato il sepolcro.
23 a un hombre que ve cerrado su camino, y a quien Dios tiene cercado?23 Perchè dà egli la luce all’uomo, la cui via è nascosta, E il quale Iddio ha assiepato d’ogn’intorno?
24 Como alimento viene mi suspiro, como el agua se derraman mis lamentos.24 Conciossiachè, avanti che io prenda il mio cibo, il mio sospiro venga, E i miei ruggiti si versino come acqua.
25 Porque si de algo tengo miedo, me acaece, y me sucede lo que temo.25 Perchè ciò di che io avea spavento mi è avvenuto, E mi è sopraggiunto quello di che avea paura.
26 No hay para mí tranquilidad ni calma, no hay reposo: turbación es lo que llega.26 Io non ho avuta tranquillità, nè riposo, nè quiete; Ed è venuto il turbamento