Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 38


font
VULGATABIBBIA TINTORI
1 Honora medicum propter necessitatem :
etenim illum creavit Altissimus.
1 Onora il medico a causa della necessità, perchè l'ha creato l'Altissimo.
2 A Deo est enim omnis medela,
et a rege accipiet donationem.
2 Infatti ogni medicina vien da Dio e riceverà dei doni dal re.
3 Disciplina medici exaltabit caput illius,
et in conspectu magnatorum collaudabitur.
3 Per la sua scienza il medico porterà alta la testa e sarà celebrato dinanzi ai grandi.
4 Altissimus creavit de terra medicamenta,
et vir prudens non abhorrebit illa.
4 L'Altissimo ha fatto uscire dalla terra i medicamenti, e l'uomo prudente non li sdegna.
5 Nonne a ligno indulcata est aqua amara ?
5 E non fu resa dolce da un legno l'acqua amara?
6 Ad agnitionem hominum virtus illorum :
et dedit hominibus scientiam Altissimus,
honorari in mirabilibus suis.
6 Venni e a conoscenza dell'uomo la loro virtù, e l'Altissimo diede agli uomini la scienza per essere onorato nelle sue maraviglie.
7 In his curans mitigabit dolorem :
et unguentarius faciet pigmenta suavitatis,
et unctiones conficiet sanitatis :
et non consummabuntur opera ejus.
7 Per esse il medico mitiga il dolore, e lo speziale fa i suoi profumi soavi e compone unguenti salutari; e non sono (ancora) terminati i loro lavori,
8 Pax enim Dei super faciem terræ.
8 che la pace di Dio sarà sopra la faccia della terra.
9 Fili, in tua infirmitate ne despicias teipsum :
sed ora Dominum, et ipse curabit te.
9 Figlio, nella tua malattia non disprezzare te stesso, ma prega il Signore, ed Egli ti guarirà.
10 Averte a delicto, et dirige manus,
et ab omni delicto munda cor tuum.
10 Allontanati dal peccato, regola le tue azioni e purifica il tuo cuore da ogni colpa.
11 Da suavitatem et memoriam similaginis,
et impingua oblationem, et da locum medico :
11 Offri odor soave e il memoriale di fior di farina, impingua l'oblazione, e poi dà luogo al medico,
12 etenim illum Dominus creavit, et non discedat a te,
quia opera ejus sunt necessaria.
12 perchè il Signore l'ha creato. Non si allon tani da te, perchè c'è bisogno dell'opera sua.
13 Est enim tempus quando in manus illorum incurras :
13 Verrà il tempo in cui dovrai cadere nelle loro mani,
14 ipsi vero Dominum deprecabuntur, ut dirigat requiem eorum,
et sanitatem, propter conversationem illorum.
14 ed essi pregheranno il Signore a rendere efficaci i loro lenitivi per la sanità alla quale è diretta la loro professione.
15 Qui delinquit in conspectu ejus qui fecit eum,
incidet in manus medici.
15 Chi pecca davanti a colui che lo creò cadrà nelle mani del medico.
16 Fili, in mortuum produc lacrimas,
et quasi dira passus incipe plorare :
et secundum judicium contege corpus illius,
et non despicias sepulturam illius.
16 Figliolo, spargi lacrime sopra il morto, e, come per crudele strazio, comincia i lamenti, e, secondo il dovere, copri il suo corpo e non trascurarne la sepoltura.
17 Propter delaturam autem amare fer luctum illius uno die,
et consolare propter tristitiam :
17 Per evitar mormorazioni fai amaro lutto per lui durante un giorno, ma poi datti pace, per fuggir la tristezza.
18 et fac luctum secundum meritum ejus
uno die, vel duobus, propter detractionem :
18 E fa il lutto secondo il merito della persona: un giorno o due per evitar le maldicenze.
19 a tristitia enim festinat mors, et cooperit virtutem,
et tristitia cordis flectit cervicem.
19 Perchè la tristezza affretta la morte, fiacca le forze, e la malinconia del cuore curva il collo.
20 In abductione permanet tristitia,
et substantia inopis secundum cor ejus.
20 Portato via (il morto), rimane la tristezza, e la vita del povero è secondo il suo cuore.
21 Ne dederis in tristitia cor tuum,
sed repelle eam a te, et memento novissimorum.
21 Non abbandonare il tuo cuore alla tristezza, ma cacciala da te e ricordati del fine.
22 Noli oblivisci, neque enim est conversio :
et huic nihil proderis, et teipsum pessimabis.
22 Non te ne dimenticare: non si ritorna in qua, nulla gioverai al morto, e farai del male a te stesso.
23 Memor esto judicii mei : sic enim erit et tuum :
mihi heri, et tibi hodie.
23 Ricordati del mio destino, che sarà pure il tuo: ieri a me, oggi a te.
24 In requie mortui requiescere fac memoriam ejus,
et consolare illum in exitu spiritus sui.
24 Come riposa il morto lascia riposare la sua memoria, consolalo quando il suo spirito si parte da lui.
25 Sapientia scribæ in tempore vacuitatis,
et qui minoratur actu sapientiam percipiet,
qua sapientia replebitur.
25 La sapienza dello scriba esige tempo libero dagli affari: chi ha poco da fare acquisterà la sapienza. E di qual sapienza sarà ripieno
26 Qui tenet aratrum,
et qui gloriatur in jaculo, stimulo boves agitat,
et conversatur in operibus eorum,
et enarratio ejus in filiis taurorum.
26 chi tiene l'aratro e mette la sua gloria, come nella lancia, nello stimolare col pungolo i buoi, e, tutto occupato nei loro lavori, non parla d'altro che di vitelli?
27 Cor suum dabit ad versandos sulcos,
et vigilia ejus in sagina vaccarum.
27 Mette ogni suo pensiero nel tirar solchi e le sue veglie nell'ingrassar vacche.
28 Sic omnis faber et architectus,
qui noctem tamquam diem transigit :
qui sculpit signacula sculptilia,
et assiduitas ejus variat picturam :
cor suum dabit in similitudinem picturæ,
et vigilia sua perficiet opus.
28 Così ogni legnaiolo e l'architetto che passano la notte e il giorno nel lavoro; e chi incide emblemi per sigilli: con assiduo lavoro ne varia la figura, mette il suo pensiero nel ritrarre l'imagine, e colle sue veglie perfezionerà il lavoro.
29 Sic faber ferrarius sedens juxta incudem,
et considerans opus ferri :
vapor ignis uret carnes ejus,
et in calore fornacis concertatur.
29 Così il fabbro, seduto presso l'incudine, intento a lavorare il ferro: il vapore del fuoco gli cuoce le carni e egli si schermisce dal calore della fornace:
30 Vox mallei innovat aurem ejus,
et contra similitudinem vasis oculus ejus.
30 il rumore del martello ne rintronano le orecchie; tien gli occhi fissi al modello del lavoro,
31 Cor suum dabit in consummationem operum,
et vigilia sua ornabit in perfectionem.
31 mette il suo pensiero nel finire il lavoro, e le sue veglie nell'adornarlo a perfezione.
32 Sic figulus sedens ad opus suum,
convertens pedibus suis rotam,
qui in sollicitudine positus est semper propter opus suum,
et in numero est omnis operatio ejus.
32 Così il vasaio: seduto al suo lavoro, coi piedi fa girar la rota, sempre ansioso pel suo lavoro, mette ogni sua opera nel far numero;
33 In brachio suo formabit lutum,
et ante pedes suos curvabit virtutem suam.
33 Colle sue braccia dà forma alla creta, davanti ai suoi piedi la rende flessibile,
34 Cor suum dabit ut consummet linitionem,
et vigilia sua mundabit fornacem.
34 mette il suo pensiero alla perfetta verniciatura, e le sue veglie nel pulire la fornace.
35 Omnes hi in manibus suis speraverunt,
et unusquisque in arte sua sapiens est.
35 Tutti questi sperano nelle loro mani, e ognuno di essi è sapiente nel suo mestiere.
36 Sine his omnibus non ædificatur civitas,
36 Senza di loro non si fabbrica una città;
37 et non inhabitabunt, nec inambulabunt,
et in ecclesiam non transilient.
37 ma essi non vi abiteranno, non vi passeggeranno. non entreranno nell'adunanza;
38 Super sellam judicis non sedebunt,
et testamentum judicii non intelligent,
neque palam facient disciplinam et judicium,
et in parabolis non invenientur :
38 non sederanno sopra il seggio del giudice, non comprenderanno le disposizioni del diritto, non parleranno in pubblico di istruzione e di giustizia, non si troveranno occupati nelle parabole.
39 sed creaturam ævi confirmabunt :
et deprecatio illorum in operatione artis,
accomodantes animam suam,
et conquirentes in lege Altissimi.
39 Ma essi ripareranno le cose del mondo, la loro preghiera è per i lavori del mestiere; applicheranno il loro spirito a ricercare la legge dell'Altissimo.