Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 30


font
VULGATABIBBIA TINTORI
1 Qui diligit filium suum assiduat illi flagella,
ut lætetur in novissimo suo,
et non palpet proximorum ostia.
1 Chi ama il suo figliolo lo castiga sovente per averne in futuro consolazione e perchè egli non abbia a picchiare alle porte dei vicini.
2 Qui docet filium suum laudabitur in illo,
et in medio domesticorum in illo gloriabitur.
2 Chi istruisce il suo figliolo ne avrà lode e se ne glorierà in mezzo alla gente di sua famiglia.
3 Qui docet filium suum in zelum mittit inimicum,
et in medio amicorum gloriabitur in illo.
3 Chi istruisce il suo figliolo muoverà ad invidia il nemico, e si glorierà di lui coi suoi amici.
4 Mortuus est pater ejus, et quasi non est mortuus :
similem enim reliquit sibi post se.
4 Se suo padre muore, sarà come non fosse morto, perchè lascia dietro di sè uno simile a lui.
5 In vita sua vidit, et lætatus est in illo :
in obitu suo non est contristatus,
nec confusus est coram inimicis :
5 Lo vide in vita e ne ebbe consolazione, nella sua morte non ebbe tristezza, e non restò confuso dinanzi ai nemici.
6 reliquit enim defensorem domus contra inimicos,
et amicis reddentem gratiam.
6 Egli ha lasciato per i nemici un difensore della casa, e per gli amici chi saprà essere grato.
7 Pro animabus filiorum colligabit vulnera sua,
et super omnem vocem turbabuntur viscera ejus.
7 Chi accarezza il figlio ne dovrà fasciar le piaghe, e ad ogni grido sentirà straziarsi le viscere.
8 Equus indomitus evadit durus,
et filius remissus evadet præceps.
8 Il cavallo non domato diventa intrattabile, e il figlio abbandonato a se stesso diventa un rompicollo.
9 Lacta filium, et paventem te faciet :
lude cum eo, et contristabit te.
9 Fa' moine al figliolo e ti darà angosce, scherza con lui e ti farà triste.
10 Non corrideas illi, ne doleas,
et in novissimo obstupescent dentes tui.
10 Non ridere con lui, per non avere a piangere, per non avere da ultimo allegati i denti.
11 Non des illi potestatem in juventute,
et ne despicias cogitatus illius.
11 Non lo lasciar fare a modo suo nella gioventù, e non chiuder gli occhi davanti ai suoi capricci.
12 Curva cervicem ejus in juventute,
et tunde latera ejus dum infans est,
ne forte induret, et non credat tibi,
et erit tibi dolor animæ.
12 Fagli piegare il collo in gioventù, battigli i fianchi mentre è ancora fanciullo, in modo che non diventi caparbio e di subbidiente, con gran dolore dell'anima tua.
13 Doce filium tuum, et operare in illo,
ne in turpitudinem illius offendas.
13 Istruisci il tuo figliolo e affaticati intorno a lui, per non cadere nella sua vergogna.
14 Melior est pauper sanus, et fortis viribus,
quam dives imbecillis et flagellatus malitia.
14 Val più un povero sano e robusto, che un ricco debole e finito dalle malattie.
15 Salus animæ in sanctitate justitiæ
melior est omni auro et argento :
et corpus validum quam census immensus.
15 La sanità dell'anima che consiste nella santità della giustizia, vai più dell'oro e dell'argento e un corpo robusto vai più d'immense ricchezze.
16 Non est census super censum salutis corporis,
et non est oblectamentum super cordis gaudium.
16 Non c'è ricchezza maggiore della sanità del corpo, nè piacere maggiore della gioia del cuore.
17 Melior est mors quam vita amara,
et requies æterna quam languor perseverans.
17 E' preferibile la morte ad una vita amara, e l'eterno riposo alla sofferenza continua.
18 Bona abscondita in ore clauso,
quasi appositiones epularum circumpositæ sepulchro.
18 Beni riposti in bocca chiusa sono come apparecchiate vivande poste in torno ad un sepolcro.
19 Quid proderit libatio idolo ?
nec enim manducabit, nec odorabit.
19 Che giovano le libazioni all'idolo? Non può nè mangiare, nè sentire l'odore.
20 Sic qui effugatur a Domino,
portans mercedes iniquitatis :
20 Così avviene a chi è perseguitato dal Signore e porta la mercede della sua iniquità.
21 videns oculis et ingemiscens,
sicut spado complectens virginem, et suspirans.
21 Vedendo cogli occhi geme, e sospira come un eunuco che abbraccia una vergine.
22 Tristitiam non des animæ tuæ,
et non affligas temetipsum in consilio tuo.
22 Non t'abbandonare alla tristezza, e non t'affliggere coi tuoi pensieri.
23 Jucunditas cordis, hæc est vita hominis,
et thesaurus sine defectione sanctitatis :
et exsultatio viri est longævitas.
23 La giocondità del cuore è la vita dell'uomo, è un tesoro inesauribile di sanità, l'allegrezza dell'uomo dà la lunga vita.
24 Miserere animæ tuæ placens Deo, et contine :
congrega cor tuum in sanctitate ejus,
et tristitiam longe repelle a te.
24 Abbi pietà della tua anima, per piacere a Dio sii continente, raccogli il tuo cuore nella santità di Dio e caccia lungi da te la tristezza.
25 Multos enim occidit tristitia,
et non est utilitas in illa.
25 Perchè la tristezza ne ha fatti morir molti, e non serve a nulla.
26 Zelus et iracundia minuunt dies,
et ante tempus senectam adducet cogitatus.
26 L'invidia e l'ira abbreviano la vita, e i pensieri fan diventar vecchi avanti tempo.
27 Splendidum cor et bonum in epulis est :
epulæ enim illius diligenter fiunt.
27 Il cuore sereno e buono è in banchetti e i suoi banchetti son preparati con diligenza.