Prima lettera ai Corinzi 3
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BIBBIA MARTINI | BIBBIA CEI 1974 |
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1 Ed io, o fratelli, non potei parlare a voi, come a spirituali, ma come a carnali. Come a pargoletti in Cristo. | 1 Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. |
2 Vi nutrii con latte, non con cibo: imperocché non ne eravate per anco capaci: anzi noi siete neppur adesso: dappoiché siete ancora carnali. | 2 Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; |
3 Imperocché essendo tra voi livore, e discordia, non siete voi carnali, e non camminate voi secondo l'uomo? | 3 perché siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta umana? |
4 Imperocché quando uno dice: io son di Paolo; e un altro: io son di Apollo: non siete voi uomini? Che è adunque Apollo? E che è egli di Paolo? | 4 Quando uno dice: "Io sono di Paolo", e un altro: "Io sono di Apollo", non vi dimostrate semplicemente uomini? |
5 Ministri di colui, cui voi avete creduto, e secondo quel, che a ciascheduno ha concesso il Signore. | 5 Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso. |
6 Io piantai, Apollo innaffiò: ma Dio diede il crescere. | 6 Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere. |
7 Di modo che non è nulla né colui, che pianta, né colui che innaffia: ma Dio, che da il crescere. | 7 Ora né chi pianta, né chi irrìga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere. |
8 E una stessa cosa è quegli, che pianta, e quegli, che innaffia. E ognuno riceverà la sua mercede a proporzione di sua fatica. | 8 Non c'è differenza tra chi pianta e chi irrìga, ma ciascuno riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro. |
9 Imperocché noi siamo cooperatori di Dio: cultura di Dio siete voi, voi edifizio di Dio. | 9 Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio. |
10 Secondo la grazia di Dio, che è stata a me concessa, da perito architetto io gettai il fondamento: un altro poi vi fabbrica sopra. Badi però ognuno al modo, onde tira su la fabbrica. | 10 Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce. |
11 Imperocché altro fondamento non può gettar chicchessia fuori di quello, che è stato gettato, che è Cristo Gesù. | 11 Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. |
12 Che se uno sopra questo fondamento fabbrica oro, argento, pietre preziose, legna, fieno, stoppie, | 12 E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, |
13 Si farà manifesto il lavoro di ciascheduno: imperocché il dì del Signore lo porrà in chiaro, dappoiché sarà di svelato per mezzo del fuoco: e il fuoco proverà, quale sia il lavoro di ciascheduno, | 13 l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno. |
14 Se sussisterà il lavoro, che uno vi ha sopra edificato, ne avrà ricompensa. | 14 Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; |
15 Se di alcuno il lavoro arderà, nè soffrirà egli il danno: ma sarà salvato, così però, come per mezzo del fuoco. | 15 ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco. |
16 Non sapete voi, che siete tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi? | 16 Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? |
17 Se alcuno violerà il tempio di Dio, Iddio lo sperderà. Imperocché santo è il tempio di Dio, che siete voi. | 17 Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. |
18 Niuno inganni se stesso: se alcuno tra di voi si tien per sapiente secondo questo secolo, diventi stolto, affine di essere sapiente. | 18 Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; |
19 Imperocché la sapienza di questo mondo e stoltezza dinanzi a Dio. Imperocché sta scritto: io impiglierò i sapienti nella loro astuzia. | 19 perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: 'Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia'. |
20 E di nuovo: il Signore conosce, come sono vani i pensamenti de' sapienti. | 20 E ancora: 'Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono vani'. |
21 Niuno adunque si glorii sopra di uomini. | 21 Quindi nessuno ponga la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro: |
22 Imperocché tutte le cose sono vostre, o sia Paolo, o sia Apollo, o sia Cefa, o il mondo, o la vita, o la morte, o le cose presenti, o le future: imperocché tutto è vostro: | 22 Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! |
23 Voi poi di Cristo: e Cristo di Dio. | 23 Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. |