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Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 19


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BIBBIA MARTINILA SACRA BIBBIA
1 Or egli avvenne, che mentre Apollo era in Corinto, Paolo, scorse le provincie superiori, giunse ad Efeso, e vi trovò alcuni discepoli:1 Mentre Apollo si trovava a Corinto, Paolo, dopo aver attraversato le regioni dell'altipiano, arrivò ad Efeso, dove trovò alcuni discepoli
2 E disse loro: Avete voi ricevuto lo Spirito santo dopo, che avete creduto? Ma quelli gli dissero: Non abbiamo nemmeno sentito a dire, se siavi lo Spirito santo.2 ai quali domandò: "Avete ricevuto lo Spirito Santo, quando avete abbracciato la fede?". Essi gli risposero: "Non abbiamo neppure sentito dire che vi sia uno Spirito Santo".
3 Ed egli gli disse: in (nome di) chi adunque siete stati battezzati? E quelli dissero: Col battesimo di Giovanni.3 Egli allora chiese: "Con che battesimo, dunque, siete stati battezzati?". Quelli risposero: "Col battesimo di Giovanni".
4 Ma disse Paolo: Giovanni battezzò con battesimo di penitenza il popolo dicendo, che credessero in quello, il quale dovea venir dopo di lui, cioè in Gesù.4 Paolo disse allora: "Giovanni battezzò con un battesimo di penitenza, dicendo al popolo che occorreva credere a colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù".
5 Udite tali cose furono battezzati nel nome del Signore Gesù.5 Udite queste parole, furono battezzati nel nome del Signore Gesù.
6 E avendo Paolo imposte loro le mani, venne sopra di essi lo Spirito santo, e parlavan le lingue, e profetavano.6 Poi Paolo impose loro le mani, lo Spirito Santo venne su di essi e cominciarono a parlare le lingue e a profetare.
7 Questi erano in tutto circa dodici uomini.7 Erano in tutto circa dodici persone.
8 Ed entrato nella Sinagoga parlava liberamente, disputando per tre mesi, e rendendo ragione delle cose del regno di Dio.8 Paolo entrò nella sinagoga e vi parlava con franchezza per tre mesi, tenendovi discussioni e cercando di persuadere su quello che riguarda il regno di Dio.
9 Ma indurandosi alcuni, e non credendo, e dicendo male della via del Signore dinanzi alla moltitudine, ritiratosi da coloro, segregò i discepoli, e disputava ogni di nella scuola di un certo Tiranno.9 Ma, poiché alcuni si indurivano nell'incredulità e sparlavano contro la Via di fronte all'assemblea, si staccò da loro, separò i discepoli e continuò a tenere le sue discussioni ogni giorno nella scuola di Tiranno.
10 E ciò fu per due anni, talmente che tutti quelli, che abitavan nell'Asia, udirono la parola del Signore e Giudei, e Greci.10 Così durarono le cose per due anni, di modo che tutti gli abitanti dell'Asia, sia Giudei che Greci, ascoltarono la parola del Signore.
11 E miracoli non ordinari faceva Dio per mano di Paolo:11 E Dio operava prodigi davvero straordinari per le mani di Paolo,
12 Di modo che persino portavansi ai malati i fazzoletti, e le fasce state sul corpo di lui, e partivansi da essi le malattie, e gli spiriti cattivi ne uscivano.12 fino al punto che si applicavano su malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui, e le malattie si allontanavano da loro e gli spiriti maligni fuggivano.
13 E si provarono anche alcuni di que', che andavano attorno esorcisti Giudei, ad invocare il nome del Signore Gesù sopra coloro, che avevano degli spiriti cattivi, dicendo: Vi scongiuro per quel Gesù predicato da Paolo.13 Anche alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare su coloro che avevano spiriti maligni il nome del Signore Gesù, dicendo: "Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo va predicando!".
14 Que', che facevan questo, erano sette figli di Sceva Giudeo principe de' sacerdoti.14 Tra quelli che facevano così vi erano i sette figli di un certo Sceva, sommo sacerdote giudeo.
15 Ma il malo spirito rispose, e disse loro: Conosco Gesù, e so chi è Paolo: ma voi chi siete?15 Ma in risposta lo spirito malvagio disse loro: "Gesù lo conosco e Paolo so bene chi è: ma voi chi siete?".
16 E saltato loro adosso quell'uomo, in cui era lo spirito pessimo, e potendone più di loro due, gli strapazzò in guisa, che ignudi, e feriti si partirono da quella casa.16 E scagliatosi contro di essi, quell'uomo in cui vi era lo spirito malvagio li sopraffece e li malmenò talmente che, nudi e feriti, se ne dovettero fuggire da quella casa.
17 E questa cosa la riseppero e i Giudei tutti, e i Gentili, che abitavano in Efeso: ed entrò in tutti loro timore, e magnificavasi il nome del Signore Gesù.17 Ciò fu risaputo da tutti i Giudei e i Greci che abitavano Efeso: essi furono presi da timore e il nome del Signore Gesù veniva magnificato.
18 E molti di quelli, che aveano creduto, venivano a confessare, e manifestare le opere loro.18 Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano riconoscendo e manifestando pubblicamente le loro pratiche malvagie.
19 E molti di quelli, che erano andati dietro a cose vane, portarono a furia i libri, e li bruciarono in presenza di tutti: e calcolato il valore di essi, trovaron la somma di cinquantamila denari.19 Non pochi di coloro che avevano esercitato le arti magiche ammucchiavano i loro libri e li bruciavano in presenza di tutti: l'ammontare del loro prezzo fu calcolato cinquantamila pezzi d'argento.
20 Cosi cresceva forte, e si stabiliva la parola di Dio.20 Così la parola del Signore cresceva e si affermava potentemente.
21 Terminate queste cose, propose Paolo in ispirito, girata la Macedonia, e l'Alcaja, di andare a Gerusalemme, dicendo: Dopo che io sarò stato là, bisogna, ch'io vegga anche Roma.21 Dopo questi fatti, Paolo si pose in animo di andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e per l'Acaia, e diceva: "Dopo essere stato là, devo vedere anche Roma".
22 E mandati nella Macedonia due di quelli, che lo assistevano, Timoteo, ed Erasto, si rimase egli per un tempo nell'Asia.22 Così inviò in Macedonia due dei suoi collaboratori, Timoteo ed Erasto. Egli rimase ancora un po' di tempo in Asia.
23 E allora nacque non piccol tumulto per cagione della via del Signore.23 Fu verso quel tempo che successe un tumulto assai grave a proposito della Via.
24 Imperocché un certo orefice, per nome Demetrio, il quale faceva in argento dei templi di Diana, dava non poco guadagno agli artigiani.24 C'era infatti un argentiere di nome Demetrio, che faceva dei tempietti di Diana in argento e procurava agli artigiani non piccoli guadagni.
25 Convocati i quali, e quelli, che di cose simili lavoravano, disse: O uomini, voi sapete, che da questo lavorio vien la nostra ricchezza;25 Egli radunò costoro insieme con quanti lavoravano intorno a oggetti del genere e disse: "Amici, voi sapete che il nostro benessere dipende da questa industria.
26 E vedete, e sentite, che non solo in Efeso, ma in quasi tutta l'Asia, questo Paolo con sue persuasioni ha fatto cambiare di sentimento a molta gente, affermando, che non son dei que', che si fan con le mani.26 Ora voi vedete e sentite che non soltanto in Efeso, ma in quasi tutta l'Asia questo Paolo con i suoi ragionamenti ha traviato moltissima gente, dicendo che non sono dèi quelli che escono dalla mano dell'uomo.
27 E non solo è pericolo, che questa nostra professione vituperevole divenga, ma di più, il tempio della grande Diana sarà contato per niente, e comincerà a distruggersi la maestà di lei, cui l'Asia tutta, e il mondo adora.27 E non soltanto la nostra attività minaccia di cadere in discredito, ma anche il tempio della grande dea Artèmide rischia di perdere ogni prestigio, e colei che è onorata da tutta l'Asia e il mondo intero finirà per essere spogliata di tutta la sua grandezza".
28 Udito questo, coloro si riempirono di sdegno, e sclamaron, dicendo: Gran Diana degli Efesini.28 Udite queste parole si riempirono di sdegno e gridavano: "Grande è l'Artèmide degli Efesini".
29 E si riempiè la città di confusione, e corser tutti daccordo al teatro, strascinando Gaio, e Aristarco Macedoni, compagni di Paolo.29 La città fu tutta in subbuglio. Si precipitarono in massa verso il teatro trascinando con sé Gaio e Aristarco, macedoni, compagni di viaggio di Paolo.
30 E volendo Paolo affacciarsi al popolo, nol permisero i discepoli.30 Paolo voleva introdursi anch'egli in mezzo all'assemblea popolare, ma i discepoli non glielo permisero:
31 Alcuni eziandio degli Asiarchi, che erangli amici, mandarono a pregarlo, che non si esponesse al teatro:31 anche alcuni degli "asiarchi", che erano suoi amici, mandarono a pregarlo di non esporsi nel teatro.
32 E quelli gridavano chi in un modo, e chi in un altro: essendo la adunanza in confusione, e i più non sapevano il perché si fossero adunati.32 Intanto chi gridava una cosa, chi un'altra, e l'assemblea era tanto confusa che i più non sapevano per che cosa si erano radunati.
33 Fu poi tratto fuor della turba Alessandro, spingendolo avanti i Giudei. E Alessandro fatto segno con mano, che si tacessero, voleva dir sua ragione al popolo.33 Alcuni della folla indussero a intervenire Alessandro, che i Giudei avevano spinto avanti: egli, fatto cenno con la mano, voleva pronunciare una difesa davanti al popolo.
34 Ma subito che l'ebber conosciuto per Giudeo, si fecer di tutti una sola voce, che per quasi due ore gridavano: Gran Diana degli Efesini.34 Ma avendo riconosciuto che era un giudeo, tutti si misero a gridare a una sola voce per quasi due ore: "Grande è l'Artèmide degli Efesini".
35 E avendo il segretario calmata la turba, disse: Uomini Efesini, e qual è uomo, che non sappia, che la città di Efeso è adoratrice della grande Diana, prole di Giove?35 Riuscito a calmare la folla, il cancelliere disse: "Cittadini di Efeso, chi è mai quell'uomo che non sappia che la città degli Efesini è la custode della grande Artèmide e del suo simulacro caduto dal cielo?
36 Non potendo adunque contraddirsi a questo, convenevol cosa si o, che voi vi acquietiate, e nulla facciate temerariamente.36 Poiché dunque queste cose sono inconfutabili, bisogna che voi stiate calmi e non facciate nulla di sconsiderato.
37 Imperocché avete condotti questi uomini né sacrileghi, né bestemmiatori della vostra dea.37 Ora, voi avete condotto qui questi uomini che non sono né sacrileghi né bestemmiatori della nostra dea.
38 Che se Demetrio, e gli artefici, che sono con lui, hanno da dire contro qualcheduno, vi sono i giorni, ne' quali si tien ragione, e vi sono i proconsoli, se la disputino tra di loro.38 Se dunque Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno accuse a carico di qualcuno, per questo si fanno le udienze nel foro e ci stanno i proconsoli: presenti dunque ciascuno le sue accuse.
39 Che se alcun' altra cosa voi bramate, in una legittima adunanza potrà decidersi.39 Se poi avete qualche altra richiesta, vi si darà soddisfazione in un'assemblea regolare.
40 Imperocché siamo in pericolo di essere accusati di sedizione perle cose di questo giorno: non essendovi chi abbia dato causa (di cui possiam render ragione) a questo sollevamento. E detto questo licenziò l'adunanza.40 Infatti noi corriamo il rischio di essere accusati di sedizione per ciò che oggi è avvenuto, non essendovi alcun motivo con cui possiamo dar ragione di questo comizio". E con queste parole sciolse l'assemblea.