Scrutatio

Lunedi, 6 maggio 2024 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 6


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BIBBIA TINTORIVULGATA
1 Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinchè abbondi la grazia?1 Quid ergo dicemus ? permanebimus in peccato ut gratia abundet ?
2 Non sia mai. Noi che siam morti al peccato, come potremo seguitare a vivere in esso?2 Absit. Qui enim mortui sumus peccato, quomodo adhuc vivemus in illo ?
3 Non sapete forse che, quanti siamo battezzati in Gesù Cristo, nella morte di lui siamo stati battezzati?3 an ignoratis quia quicumque baptizati sumus in Christo Jesu, in morte ipsius baptizati sumus ?
4 Noi dunque pel battesimo siamo stati sepolti con lui nella (sua) morte, affinchè, come Cristo è risuscitato da morte per la gloria del Padre, così anche noi viviamo d'una vita novella.4 Consepulti enim sumus cum illo per baptismum in mortem : ut quomodo Christus surrexit a mortuis per gloriam Patris, ita et nos in novitate vitæ ambulemus.
5 Se infatti siamo stati innestati su lui per somiglianza di morte, lo saremo anche per somiglianza di resurrezione.5 Si enim complantati facti sumus similitudini mortis ejus : simul et resurrectionis erimus.
6 Questo ben lo sappiamo: che il nostro uomo vecchio è stato con lui crocifìsso, affinchè il corpo del peccato sia distrutto e noi non serviamo più al peccato,6 Hoc scientes, quia vetus homo noster simul crucifixus est, ut destruatur corpus peccati, et ultra non serviamus peccato.
7 essendo il morto affrancato dal peccato.7 Qui enim mortuus est, justificatus est a peccato.
8 Or se noi siam morti con Cristo, crediamo di vivere ancora con lui,8 Si autem mortui sumus cum Christo, credimus quia simul etiam vivemus cum Christo,
9 sapendo che Cristo, risuscitato da morte, non muore più, sopra di lui non regna più la morte9 scientes quod Christus resurgens ex mortuis jam non moritur : mors illi ultra non dominabitur.
10 perchè se egli è morto per il peccato, è morto una sola volta; ma se vive, vive per Iddio.10 Quod enim mortuus est peccato, mortuus est semel : quod autem vivit, vivit Deo.
11 Così voi pure consideratevi come morti al peccato, ma vivi per Iddio in Gesù Cristo Signor nostro.11 Ita et vos existimate vos mortuos quidem esse peccato, viventes autem Deo, in Christo Jesu Domino nostro.
12 Il peccato non regni dunque nel vostro corpo mortale, da farvi obbedir alle sue concupiscenze:12 Non ergo regnet peccatum in vestro mortali corpore ut obediatis concupiscentiis ejus.
13 non date le vostre membra come strumenti d'iniquità al peccato, ma offritevi a Dio come viventi dopo essere stati morti, offritegli le vostre membra come strumento di giustizia.13 Sed neque exhibeatis membra vestra arma iniquitatis peccato : sed exhibete vos Deo, tamquam ex mortuis viventes : et membra vestra arma justitiæ Deo.
14 Il peccato adunque non vi dominerà, perchè non siete sotto la legge, ma sotto la grazia.14 Peccatum enim vobis non dominabitur : non enim sub lege estis, sed sub gratia.
15 Che dunque? Peccheremo, perchè non siamo sotto la legge ma sotto la grazia? Non sia mai.15 Quid ergo ? peccabimus, quoniam non sumus sub lege, sed sub gratia ? Absit.
16 Non sapete che a chiunque vi diate a obbedire come servi, siete servi di colui al quale obbedite, sia del peccato che mena alla morte, sia dell'obbedienza che mena alla giustizia?16 Nescitis quoniam cui exhibetis vos servos ad obediendum, servi estis ejus, cui obeditis, sive peccati ad mortem, sive obeditionis ad justitiam ?
17 Ma, grazie a Dio, voi che foste servi del peccato, avete poi obbedito di cuore nella regola di dottrina che vi è stata insegnata.17 Gratias autem Deo quod fuistis servi peccati, obedistis autem ex corde in eam formam doctrinæ, in quam traditi estis.
18 Liberati così dal peccato siete divenuti servi della giustizia.18 Liberati autem a peccato, servi facti estis justitiæ.
19 Parlo a mo' degli uomini, a motivo della debolezza della vostra carne: come dunque deste le vostre membra al servizio dell'immondezza e dell'iniquità per l'impurità, così date ora le vostre membra al servizio della giustizia per la santificazione.19 Humanum dico, propter infirmitatem carnis vestræ : sicut enim exhibuistis membra vestra servire immunditiæ, et iniquitati ad iniquitatem, ita nunc exhibete membra vestra servire justitiæ in sanctificationem.
20 Quando eravate servi del peccato eravate liberi dalla giustizia;20 Cum enim servi essetis peccati, liberi fuistis justitiæ.
21 ma qual frutto aveste allora dalle cose di cui ora vi vergognate? Certamente la fine di esse è la morte.21 Quem ergo fructum habuistis tunc in illis, in quibus nunc erubescitis ? nam finis illorum mors est.
22 Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per vostro frutto la santificazione e per fine la vita eterna,22 Nunc vero liberati a peccato, servi autem facti Deo, habetis fructum vestrum in sanctificationem, finem vero vitam æternam.
23 essendo paga a del peccato la morte, e grazia di Dio la vita eterna in Gesù Cristo nostro Signore.23 Stipendia enim peccati, mors. Gratia autem Dei, vita æterna, in Christo Jesu Domino nostro.