Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Sapienza 12


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Le pene dei Cananei e loro scopo

1Quanto è benigno e soave, o Signore, il tuo spirito in tutte le cose!2Per questo tu castighi i traviati a poco per volta, li ripren­di dei loro falli e li ammonisci, affinchè, messa da parte la mali­zia, credano in te, o Signore.3Gli antichi abitatori della tua terra santa tu li avevi in orrore,4perchè detestabili davanti a te eran le opere che facevano con malie ed empi sacrifizi:5uccide­vano senza pietà i loro figlioli, mangiavano le viscere degli uo­mini, bevevano il sangue in mez­zo alla tua sacra terra.6Quei ge­nitori carnefici di anime indifese tu li volesti distruggere per ma­no dei nostri padri,7affinchè ri­cevesse la degna colonia dei figli di Dio quella terra a te cara sopra tutte.8Ma anche ad essi, come ad uomini, avesti riguardo, e mandasti, precursori del tuo esercito, le vespe, affinchè li ster­minassero a poco a poco.9Non perchè tu fossi impotente ad as­soggettare colla guerra gli empi ai giusti, o a sterminarli d'un col­po con bestie feroci e con dura parola.10Ma punendoli grada­tamente davi luogo al pentimen­to, pur non ignorando quanto fosse scellerata quella nazione, e come fosse diventata natura la loro malizia, e che i loro pen­sieri non si potevano mai più cambiare.11Era infatti una razza ma­ledetta fin da principio, e tu non per timore di altri lasciavi im­ puniti i loro peccati.12Chi potrà dirti: « Che hai fatto? » Chi oserà opporsi alla tua sentenza, chi ver­rà dinanzi a te come difensore di uomini empi? E chi ti potrà imputare lo sterminio di nazioni da te create?13Non v'è infatti altro Dio fuori di te, che hai cura di tutto, da dover mostrare che non è ingiusta la tua sentenza.14Nè re, nè tiranno davanti a te potrà chieder conto di quelli che hai fatto perire.15Ma siccome tu sei giusto, con giustizia regoli ogni cosa, e condannare chi non deve essere condannato lo tieni come indegno della tua potenza.16Così il tuo potere è principio di giu­stizia, e siccome sei il Signore di tutti, con tutti sei indulgente.17Pe­rò fai mostra della tua potenza quando non sei creduto perfetto nella forza, e punisci l'audacia di chi non ti conosce.18Tu, padrone della forza, giudichi con tranquilli­tà, e con gran rispetto disponi di noi. E' infatti in tua mano il potere quando vuoi.19Con tali opere tu insegnasti al tuo popo­lo che bisogna esser giusti ed umani, e desti ai tuoi figli buone speranze, perchè, quando giu­dichi, tra i peccati dài luogo a penitenza.20Se infatti i nemici dei tuoi servi e i degni di morte tu li punisti con tanti riguardi, dando loro tempo e luogo di po­ter cessare dalla loro malizia,21con quanta cautela avrai giu­dicati i tuoi figli, ai padri dei qual1 giurasti un patto d'ottime pro­messe?22Se dunque correggi noi, con molti colpi flagelli i nostri nemici, affinchè, ripensandoci, giudichiamo della tua bontà, e speriamo la tua clemenza quando verremo giudicati.23Per questo quelli che vissero da insensati e da ingiusti li straziasti coi più grandi tormenti per mezzo delle cose da loro adorate.24Essi per lungo tempo traviarono nella via dell'errore, stimando dèi quel­li che fra gli animali sono i più vili, e, vivendo come dei ragaz­zi insensati,25per questo come a ra­gazzi insensati, infliggesti loro un castigo da scherno.26Ma quelli che non si corressero agli scher­ni e alle grida provarono un ca­stigo degno di Dio.27Essi infat­ti, quando con indignazione sof­frivano per mezzo di quelli che credevano dèi, mentre da essi erano straziati, videro e riconobbero per vero Dio quello che pri­ma ricusavan di riconoscere: per questo piombò su di loro la finale condanna.