Scrutatio

Giovedi, 2 maggio 2024 - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi)

Sapienza 12


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BIBBIA TINTORIBIBBIA MARTINI
1 Quanto è benigno e soave, o Signore, il tuo spirito in tutte le cose!1 Quanto è benigno, e sovave, o Signore, il tuo spirito in tutte le cose!
2 Per questo tu castighi i traviati a poco per volta, li ripren­di dei loro falli e li ammonisci, affinchè, messa da parte la mali­zia, credano in te, o Signore.2 Onde tu gli erranti appoco appoco correggi, e de' loro falli gli ammonisci, e parli loro, affinchè messa da parte la malizia credano in te, o Signore.
3 Gli antichi abitatori della tua terra santa tu li avevi in orrore,3 Imperocché tu avevi in abbominazione quelli abitatori antichi della tua terra santa,
4 perchè detestabili davanti a te eran le opere che facevano con malie ed empi sacrifizi:4 Perché orrende cose facevano contro di te co' lor veneficj, e sagrifizj scelerati,
5 uccide­vano senza pietà i loro figlioli, mangiavano le viscere degli uo­mini, bevevano il sangue in mez­zo alla tua sacra terra.5 Che uccidevano senza pietà i propri figliuoli, e divoravano le viscere degli uomini, e beveano il sangue in mezzo alla sacrata tua terra.
6 Quei ge­nitori carnefici di anime indifese tu li volesti distruggere per ma­no dei nostri padri,6 Questi genitori, autori della strage di quelle creature abbandonate, tu volesti distruggerli per le mani de' padri nostri,
7 affinchè ri­cevesse la degna colonia dei figli di Dio quella terra a te cara sopra tutte.7 Affinchè la terra cara a te più, che tutte le altre, accogliesse la degna colonia de' figliuoli di Dio.
8 Ma anche ad essi, come ad uomini, avesti riguardo, e mandasti, precursori del tuo esercito, le vespe, affinchè li ster­minassero a poco a poco.8 Ma anche a questi come uomini avesti riguardo, e mandasti quai battitori del tuo esercito le vespe, le quali appoco appoco gli sterminassero.
9 Non perchè tu fossi impotente ad as­soggettare colla guerra gli empi ai giusti, o a sterminarli d'un col­po con bestie feroci e con dura parola.9 Non perché tu non potessi soggettare a mano armata gli empj ai giusti, o tutti sterminarli per mezzo di bestie feroci, o con una dura parola:
10 Ma punendoli grada­tamente davi luogo al pentimen­to, pur non ignorando quanto fosse scellerata quella nazione, e come fosse diventata natura la loro malizia, e che i loro pen­sieri non si potevano mai più cambiare.10 Ma gradatamente punendoli lascia vi luogo alla penitenza, benché non ignorassi tu come quella nazione era scellerata, e connaturale a quelli era la malizia, e come non potevan cangiarsi i loro pensieri giammai.
11 Era infatti una razza ma­ledetta fin da principio, e tu non per timore di altri lasciavi im­ puniti i loro peccati.11 Perocché eran quelli una progenie maledetta fin da principio; e tu risparmiando i loro peccati non facevi per timore di alcuno.
12 Chi potrà dirti: « Che hai fatto? » Chi oserà opporsi alla tua sentenza, chi ver­rà dinanzi a te come difensore di uomini empi? E chi ti potrà imputare lo sterminio di nazioni da te create?12 Imperocché chi dirà a te: Che è quello, che tu hai fatto? O chi si opporrà a' tuoi giudizj? o chi verrà a te davanti in difesa di uomini iniqui? o chi a te imputerà lo sterminio delle nazioni create da te?
13 Non v'è infatti altro Dio fuori di te, che hai cura di tutto, da dover mostrare che non è ingiusta la tua sentenza.13 Perocché altro Dio non havvi fuori di te, che hai cura di tutti, onde dai a conoscere, come tu ingiustamente non giudichi.
14 Nè re, nè tiranno davanti a te potrà chieder conto di quelli che hai fatto perire.14 Né re alcuno, né principe domanderà conto davanti a te di quelli, che avrai fatto perire.
15 Ma siccome tu sei giusto, con giustizia regoli ogni cosa, e condannare chi non deve essere condannato lo tieni come indegno della tua potenza.15 Ma essendo tu giusto con giustizia ordini tutte le cose, e il condannare colui, che non debbe essere punito, il giudichi tu cosa aliena da tua possanza.
16 Così il tuo potere è principio di giu­stizia, e siccome sei il Signore di tutti, con tutti sei indulgente.16 Conciossiaché la tua possanza è principio di giustizia, e perché tu se' il Signore di tutti, con tutti ti fai indulgente.
17 Pe­rò fai mostra della tua potenza quando non sei creduto perfetto nella forza, e punisci l'audacia di chi non ti conosce.17 Ma la tua possanza tu dai a conoscere quando non se' creduto perfettamente potente, e gastighi la contumacia di quelli, che non ti riconoscono.
18 Tu, padrone della forza, giudichi con tranquilli­tà, e con gran rispetto disponi di noi. E' infatti in tua mano il potere quando vuoi.18 Ma tu dominatore potente giudichi senza passione, e con gran moderazione ci governi; perché pronto hai il potere quando hai il volere.
19 Con tali opere tu insegnasti al tuo popo­lo che bisogna esser giusti ed umani, e desti ai tuoi figli buone speranze, perchè, quando giu­dichi, tra i peccati dài luogo a penitenza.19 Per tali maniere tu hai insegnato al tuo popolo come fa di mestieri, che il giusto sia ancora benigno, e i tuoi figliuoli hai avvezzati a bene operare, per ché quando li giudichi pe' lor peccati, lasci luogo alla penitenza.
20 Se infatti i nemici dei tuoi servi e i degni di morte tu li punisti con tanti riguardi, dando loro tempo e luogo di po­ter cessare dalla loro malizia,20 Imperocché se i nemici de' servi tuoi già rei di morte gastigasti con tanto riguardo, dando loro tempo, e comodità, perché potessero rinunziare alla malizia,
21 con quanta cautela avrai giu­dicati i tuoi figli, ai padri dei qual1 giurasti un patto d'ottime pro­messe?21 Con quanta cautela hai tu giudicati li tuoi figliuoli, a' padri de' quali facesti le buone promesse pattuite, e giurate?
22 Se dunque correggi noi, con molti colpi flagelli i nostri nemici, affinchè, ripensandoci, giudichiamo della tua bontà, e speriamo la tua clemenza quando verremo giudicati.22 Quando adunque noi tu correggi, molto più tu flagelli i nostri nemici, affinchè noi ripensiamo, e siamo attenti alla tua bontà, e quando si fa giudizio di noi, nella tua misericordia speriamo.
23 Per questo quelli che vissero da insensati e da ingiusti li straziasti coi più grandi tormenti per mezzo delle cose da loro adorate.23 Per la qual cosa eziandìi a quelli, che nella loro vita si diportarono da insensati, ed ingiusti, desti tu sommi tormenti per mezzo di quelle cose, che aveano adorate.
24 Essi per lungo tempo traviarono nella via dell'errore, stimando dèi quel­li che fra gli animali sono i più vili, e, vivendo come dei ragaz­zi insensati,24 Perocché eglino per lungo tempo camminarono traviati per la via dell'errore, credendo dei que', che sono i più vili tragli animali, e vivendo da ragazzi senza ragione.
25 per questo come a ra­gazzi insensati, infliggesti loro un castigo da scherno.25 Per questo come a ragazzi insensati tu desti loro gastigo di scherno:
26 Ma quelli che non si corressero agli scher­ni e alle grida provarono un ca­stigo degno di Dio.26 Ma quelli, che agli scherni, e alle grida non si emendarono, provaron gastigo degno di Dio:
27 Essi infat­ti, quando con indignazione sof­frivano per mezzo di quelli che credevano dèi, mentre da essi erano straziati, videro e riconobbero per vero Dio quello che pri­ma ricusavan di riconoscere: per questo piombò su di loro la finale condanna.27 Imperocché da quello stesso, che con indignazione soffrivano per mezzo di quelle cose, ch'ei credevano dei, da questo nel tempo, che erano straziati, si accorsero, e riconobbero vero Dio esser quello, che una volta negavano di conoscere; per la qual cosa piombò sopra di loro la finale condannagione.