Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 12


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 Or Gionata, vedendo che le circostanze erano favorevoli, scelse degli uomini, e li mandò a Roma a stabilire e rinnovaare l'amicizia coi Romani.1 Giònata, vedendo che le circostanze gli erano propizie, scelse alcuni uomini e li inviò a Roma per ristabilire e rinnovare l’amicizia con i Romani.
2 Ed anche agli partani e in altri luoghi scrisse lettere della medesima forma.2 Anche presso gli Spartani e in altre località inviò lettere sullo stesso argomento.
3 E andarono a Roma, e, entrati nella curia, dissero: « Gionata, sommo sacerdote, e la nazione dei Giudei ci hanno mandati a rinnovare l'amicizia e l'alleanza come pel passato ».3 Partirono dunque per Roma, entrarono nel Senato e dissero: «Giònata, sommo sacerdote, e la nazione dei Giudei ci hanno inviati a rinnovare l’amicizia e l’alleanza con loro come prima».
4 E (i Romani) diedero a loro lettere (per le autorità romane) dei luoghi, affinchè li facessero ricondurre in pace nella terra di Giuda.4 E i Romani diedero loro delle lettere per le autorità dei vari luoghi, perché favorissero il loro ritorno pacifico in Giudea.
5 Ecco la copia della lettera che Gionata scrisse agli Spartani:5 Questa è invece la copia della lettera che Giònata scrisse agli Spartani:
6 « Gionata, sommo sacerdote, e gli anziani della nazione, e i sacerdoti, e il resto del popolo dei Giudei, agli Spartani, loro fratelli, salute.6 «Giònata, sommo sacerdote, e il consiglio degli anziani della nazione, i sacerdoti e il resto del popolo dei Giudei, agli Spartani, loro fratelli, salute!
7 Di già, nel tempo passato, da Ario, che regnava fra di voi, fu mandata una lettera ad Onia sommo sacerdote, nella quale si diceva che voi siete nostri fratelli, come è nella copia che sotto si riferisce.7 Già in passato era stata spedita una lettera a Onia, sommo sacerdote, da parte di Areo, che regnava fra di voi, con l’attestazione che siete nostri fratelli, come risulta dalla copia annessa.
8 E Onia accolse con onore l'uomo che era stato inviato, e accettò le lettere nelle quali si dichiarava di fare alleanza e amicizia.8 Onia aveva accolto con onore l’inviato e aveva accettato la lettera, nella quale erano dichiarazioni di alleanza e di amicizia.
9 Or noi, pur non avendo bisogno di queste cose, perchè abbiamo per nostra consolazione i libri santi, che sono nelle nostre mani,9 Noi dunque, pur non avendone bisogno, avendo a conforto le scritture sacre che sono nelle nostre mani,
10 abbiamo scelto di mandare a voi per rinnovare la fraternità e l'amicizia, affinchè non ci avvenga di diventare stranieri per voi, essendo passato molto tempo da che voi mandaste a noi.10 ci siamo indotti a questa missione per rinnovare la fratellanza e l’amicizia con voi, in modo da non diventare per voi degli estranei; molti anni infatti sono passati da quando mandaste messaggeri a noi.
11 Noi dunque, in tutti i tempi, continuamente, nei giorni solenni e negli altri di dovere, ci ricordiamo di voi nei sacrifizi che offriamo, e nelle preghiere, come è giusto e conveniente ricordarsi dei fratelli.11 Noi dunque fedelmente, in tutte le feste e negli altri giorni prescritti, ci ricordiamo di voi nei sacrifici che offriamo e nelle nostre invocazioni, com’è doveroso e conveniente ricordarsi dei fratelli.
12 Noi ci rallegriamo della vostra gloria.12 Ci rallegriamo della vostra gloria.
13 A noi invece son venute addosso molte tribolazioni e molte guerre, e i re che ci circondano hanno combattuto contro di noi.13 Noi invece siamo stati stretti da tante oppressioni e molte guerre: ci hanno combattuto i re dei paesi vicini,
14 Ma noi in queste guerre non abbiamo voluto esser di peso, nè ai nostri alleati nè ai nostri amici.14 ma non abbiamo voluto disturbare né voi né gli altri nostri alleati e amici in queste lotte;
15 Abbiamo però avuto l'aiuto del cielo, e noi siamo stati liberati, e i nostri nemici sono stati umiliati.15 abbiamo infatti dal Cielo un valido aiuto, per il quale siamo stati liberati dai nostri nemici, mentre essi sono stati umiliati.
16 Ma, avendo noi eletto Numenio, figlio di Antioco, e Antipatro, figlio di Giasone, per mandarli ai Romani, a rinnovar con essi l'amicizia e l'antica alleanza,16 Ora abbiamo designato Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giasone, e li abbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanza con loro.
17 abbiamo ordinato ad essi di venire anche da voi, a salutarvi e a darvi questa nostra lettera che ha per scopo di rinnovare la nostra fratellanza.17 Abbiamo quindi dato loro disposizioni di passare anche da voi, per salutarvi e consegnarvi la nostra lettera, riguardante la ripresa dei nostri rapporti e la nostra fratellanza.
18 E voi farete bene a risponderci riguardo a queste cose.18 Voi dunque farete cosa ottima, comunicandoci una risposta al riguardo».
19 Ecco la copia della lettera scritta ad Onia:19 E questa è la copia della lettera che essi avevano inviato a Onia:
20 « Ario, re degli Spartani, ad Onia, i sommo sacerdote, salute.20 «Areo, re degli Spartani, a Onia, grande sacerdote, salute!
21 S'è trovato, in uno scritto sugli Spartani e i Giudei, che sono fratelli, e che sono della stirpe d'Abrarno.21 Si è trovato in una scrittura, riguardante gli Spartani e i Giudei, che essi sono fratelli e che discendono dalla stirpe di Abramo.
22 Ed ora, giacché sappiamo questa cosa, fate bene a scriverci riguardo alla vostra pace.22 Ora, dal momento che siamo venuti a conoscenza di questo fatto, ci farete cosa gradita, scrivendoci sui vostri sentimenti di amicizia.
23 E noi pure scriviamo a voi: I nostri bestiami e i nostri possessi son vostri, e ciò che è vostro è nostro. Abbiamo mandato coll'incombenza di farvi sapere queste cose ».23 Noi intanto vi rispondiamo: “Il vostro bestiame e i vostri averi ci appartengono e i nostri appartengono a voi”. Abbiamo quindi ordinato che vi sia riferito in questo senso».
24 Or Gionata, saputo che i generali di Demetrio erano tornati con eserciti più numerosi di quelli di prima, per combattere contro di lui,24 Giònata ebbe notizia che i generali di Demetrio erano ritornati con forze più numerose di prima, per ritentare la guerra contro di lui.
25 partì da Gerusalemme e andò a incontrarli nel paese di Emat, non dando loro il tempo d'entrare nella sua terra.25 Egli si mosse da Gerusalemme e andò loro incontro nella regione di Amat, perché non volle dare loro il tempo di penetrare nella sua regione.
26 E, mandate delle spie nel loro campo, queste tornarono a riferire che essi risolvevano di piombare addosso a loro nella notte.26 Mandò nel loro campo delle spie, le quali tornarono annunciando che essi stavano disponendosi per dare loro l’assalto di notte.
27 Allora, dopo il tramonto del sole, Gionata ordinò ai suoi di vegliare, e di stare in armi e in ordine di battaglia tutta la notte, e pose delle sentinelle intorno agli accampamenti.27 Quando fu il tramonto, Giònata comandò ai suoi di vegliare tutta la notte e di stare con le armi pronte per la battaglia, e dispose sentinelle intorno al campo.
28 Ma i nemici, avendo saputo che Gionata era colla sua gente in ordine di battaglia, s'impaurirono, si persero di coraggio, e accesero dei fuochi nel loro campo ( e fuggirono).28 Ma anche gli avversari seppero che Giònata e i suoi uomini stavano pronti per la battaglia; furon presi da timore, si persero d’animo, accesero fuochi nel loro campo e fuggirono.
29 Gionata e i suoi non si accorsero del fatto sino alla mattina, perchè vedevano quei fuochi accesi.29 Giònata e i suoi uomini non si accorsero di nulla fino al mattino, perché continuavano a vedere il bagliore dei fuochi.
30 Gionata li inseguì, ma non li potè raggiungere, perchè avevan passato il fiume Eleutero.30 Giònata allora si diede a inseguirli, ma non poté raggiungerli, perché avevano passato il fiume Elèutero.
31 Allora Gionata piegò verso gli Arabi detti Zabadei, e li battè e ne prese le spoglie.31 Giònata allora piegò sugli Arabi chiamati Zabadei, li assalì e si impadronì delle loro spoglie.
32 Poi, riuniti i suoi, andò a Damasco e scorse tutta quella contrada.32 Poi ripartì e andò a Damasco, e si diede a percorrere tutto il paese.
33 Simone, invece, partì e andò fino ad Ascalona ed ai vicini presidii, poi, voltatosi verso loppe, la occupò;33 Anche Simone fece una spedizione, marciando fino ad Àscalon e ai vicini posti di guarnigione, poi piegò su Giaffa e la conquistò:
34 e siccome aveva sentito dire che volevano dare la fortezza alla gente di Demetrio, vi pose delle milizie a custodirla.34 aveva sentito infatti che avevano intenzione di consegnare la fortezza ai partigiani di Demetrio; perciò vi pose una guarnigione per presidiarla.
35 Al suo ritorno, Gionata convocò gli anziani del popolo e con essi decise di fabbricare delle fortezze nella Giudea;35 Quando Giònata fu di ritorno, radunò in assemblea gli anziani del popolo e deliberò con loro di costruire fortezze in Giudea,
36 di riedificare le mura di Gerusalemme, di alzare un muro altissimo tra la cittadella e la città, di separar la prima dalla città, in modo che restasse isolata, e non vi si potesse nè comprare nè vendere.36 di sopraelevare le mura di Gerusalemme e di alzare una grande barriera tra la città e la Cittadella per separare questa dalla città, affinché fosse isolata, così che non potessero più né comperare né vendere.
37 E si radunò la gente per edificare la città, ed essendo caduta la muraglia che era sopra il torrente dalla parte di levante, egli riparò il muro, che si chiama Cafeteta.37 Si organizzarono dunque per ricostruire la città e, poiché era rovinata parte del muro sul torrente dal lato orientale, Giònata allestì il cosiddetto Cafenatà.
38 E Simone fabbricò Adiada in Sefela, e la fortificò, e vi pose le porte e le sbarre.38 Simone a sua volta ricostruì Adidà nella Sefela, fortificandola e applicandovi porte e sbarre.
39 Trifone avendo disegnato di farsi re d'Asia, di prendere il diadema e di mettere le mani addosso al re Antioco,39 Intanto Trifone cercava di diventare re dell’Asia, cingere la corona e stendere la mano contro il re Antioco,
40 temendo che Gionata non solo non glielo permettesse, ma anzi gli facesse guerra, cercava di averlo nelle mani per ucciderlo e per questo si mosse e andò a Betsan.40 ma sospettava che Giònata glielo impedisse e, nel caso, gli muovesse guerra. Perciò cercava di averlo nelle mani e di eliminarlo; si mosse dunque e venne a Bet-Sean.
41 Gionata gli andò contro con quarantamila guerrieri scelti, e giunse a Betsan.41 Giònata gli uscì incontro con quarantamila uomini scelti e inquadrati e venne a Bet-Sean.
42 Visto che Gionata era venuto con grande esercito per assalirlo, Trifone ne ebbe paura,42 Trifone, vedendo che era venuto con un numeroso esercito, si guardò bene dal mettergli le mani addosso.
43 e lo accolse con onore, lo raccomandò a tutti i suoi amici, gli fece dei regali, e ordinò ai suoi eserciti che gli obbedissero come a se stesso.43 Anzi lo ricevette con molti onori, lo presentò a tutti i suoi amici, gli offrì doni e ordinò ai suoi amici e alle sue truppe di obbedirgli come a lui stesso.
44 Poi disse a Gionata: « Perchè hai incomodato tutto il popolo, non essendovi guerra tra noi?44 Disse a Giònata: «Perché mai hai disturbato tutta questa gente, non essendoci guerra tra noi?
45 Rimandali dunque alle loro case, e, scelto un piccolo numero d'uomini che t'accompagnino, vieni meco a Tolemaide, che te la consegnerò, come tutte le altre fortezze, e l'esercito e gli ufficiali del re, e poi me ne andrò, essendo venuto appunto per questo ».45 Su, rimandali alle loro case; scegliti pochi uomini che ti accompagnino e vieni con me a Tolemàide. Io te la consegnerò insieme con le altre fortezze e il resto dell’esercito e tutti i funzionari, poi tornerò indietro e partirò: sono venuto appunto per questo».
46 Gionata, prestandogli fede, fece secondo i suoi consigli, e, licenziate le truppe, che se ne tornarono nel paese di Giuda,46 Giònata si fidò di lui, fece quanto aveva detto e rimandò le truppe che tornarono nella Giudea.
47 ritenne seco tre mila uomini, dei quali, avendone rimandati due mila in Galilea, ne andarono con lui soltanto mille.47 Trattenne con sé tremila uomini, di cui duemila li lasciò in Galilea e mille andarono con lui.
48 Ma appena Gionata ebbe messo il piede in Tolemaide, gli abitanti ne chiusero le porte, lo fecero prigioniero ed uccisero tutti quelli che erano entrati con lui.48 Ma appena Giònata fu entrato in Tolemàide, i cittadini chiusero le porte, lo catturarono e passarono a fil di spada quanti erano entrati con lui.
49 Nel medesimo tempo Trifone mandò l'esercito e la cavalleria in Galilea e nella gran pianura, per sterminale tutta la gente di Gionata.49 Trifone mandò poi truppe e cavalleria in Galilea e nella grande pianura per sterminare tutti gli uomini di Giònata.
50 Ma questi, saputo che Gionata, era stato preso e messo a morte con tutti quelli che eran con lui, esortarono l'un l'altro e si presentarono pronti a combattere.50 Ma costoro, avendo saputo che era stato catturato e che era ormai perduto insieme a quelli che erano con lui, incoraggiatisi l’un l’altro, si presentarono inquadrati, pronti alla battaglia.
51 E quelli che erano andati a cercarli, vedendoli disposti a difendersi, tornarono indietro;51 Gli inseguitori li videro decisi a difendere la loro vita e tornarono indietro.
52 così essi tornarono sani e salvi nella Giudea, e piansero grandemente Gionata e i suoi compagni, e Israele ne fece gran lutto.52 Così tutti giunsero senza molestie in Giudea; piansero per Giònata e per quelli della sua scorta e furono presi da grande timore. Tutto Israele si immerse in un lutto profondo.
53 Allora tutte le nazioni circonvicine cercarono di schiacciarli, dicendo:53 Tutte le nazioni intorno a loro cercarono subito di sterminarli, dicendo appunto: «Non hanno più né capo né sostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro e così cancelleremo dagli uomini il loro ricordo».
54 « Son restati senza duce e senza aiuto: or dunque sterminiamoli in modo che sparisca il loro nome dalla memoria degli uomini ».