Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 13


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Simone succede a Gionata suo fratello.

1Ma Simone inteso che Trifone aveva radunato un grande esercito per entrare nella terra di Giuda e desolarla,2visto che la gente era impaurita e tremante, andò a Gerusalemme, adunò il popolo,3li rianimò e disse: « Voi sapete quanto io, i miei fratelli e la casa di mio padre abbiam combattuto per la legge, pel santuario, e in quali angustie ci siamo trovati.4Per questa causa, per Israele son periti tutti i miei fratelli, e son rimasto io solo.5Or non sia mai ch'io risparmi la mia vita, qualunque sia il tempo dell'afflizione, perchè io non valgo più dei miei fratelli.6Io dunque difenderò il mio popolo, il santuario, i nostri figli e le nostre mogli, or che tutte le genti, per l'odio che ci portano, si sono unite per distruggerci ».7A queste parole s'infiammò lo spirito del popolo,8e risposero ad alta voce: « Tu sei il nostro duce in luogo di Giuda e di Gionata tuoi fratelli:9combatti per noi, che obbediremo ad ogni tuo comando ».10Allora Simone, radunati tutti i guerrieri, si affrettò a terminare tutte le mura di Gerusalemme, e la fortificò da tutte le parti;11poi mandò Gionata figlio di Absalom a loppe con nuovi eserciti, e, cacciati quelli che vi eran dentro, vi si fermò.

Morte di Gionata.

12E Trifone partì con numeroso esercito da Tolemaide per invadere la terra di Giuda, menando seco Gionata prigioniero.13Simone pose il campo a Addus, di faccia alla pianura.14Quando Trifone seppe che Simone era sorto al posto del suo fratello Gionata, e che era pronto per dargli battaglia, gli mandò ambasciatori a fargli15dire: « È per l'argento di cui era debitore al tesoro del re per ragione degli affari da lui amministrati che noi abbiamo ritenuto prigioniero Gionata tuo fratello.16Or tu manda cento talenti d'argento e i due suoi figli in ostaggio, affinchè, liberato, non abbandoni il nostro partito, e noi lo rimanderemo ».17Simone ben comprese che (Trifone) gli parlava con frode, non ostante ordinò di consegnare il danaro e i fanciulli, per non tirarsi addosso l'inimicizia del popolo, che avrebbe detto:18« Perchè non ha mandato il danaro e i fanciulli,per questo (Gionata) è morto ».19Mandò dunque i fanciulli e i cento talenti; ma (Trifone) mancò di parola, e non rimise in libertà Gionata.20In seguito Trifone si avanzò mila regione per devastarla, e presero la via che mena ad Ador, ma Simone col suo esercito teneva loro dietro, dovunque andassero.21Or quelli che erano nella cittadella mandarono a dire a Trifone che s'affrettasse a venir dalla parte del deserto, e mandasse loro dei viveri.22E Trifone mise in ordine tutta la cavalleria, per arrivare in quella notte; ma essendo la neve molto alta, non potè entrare nella terra di Galaad.23Quando fu vicino a Bsacaman, vi uccise Gionata e i suoi figlioli;24poi Trifone si volse indietro e tornò al suo paese.25E Simone mandò a prendere le ossa di Gionata suo fratello, e le seppellì in Modin, città dei suoi padri.26E tutto Israele fece gran duolo per Gionata, e lo pianse per molti giorni.27E sopra il sepolcro di suo padre e dei suoi fratelli, Simone innalzò un fabbricato da vedersi (da lontano) di pietra tagliata, tanto davanti che di dietro.28E vi collocò sette piramidi; l'una di faccia all'altra, al padre, alla madre e ai quattro fratelli.29E intorno ad esse pose delle grandi colonne, e sopra le colonne delle armi, ad eterna memoria, e presso le armi delle navi scolpite, da esser vedute da tutti quelli che navigassero quel mare.30Tale è fino al giorno d'oggi il sepolcro che egli fece in Modin. Simone si riavvicina al re Demetrio II.31Or Trifone, essendo in viaggio col giovane re Antioco, lo uccise a tradimento,32e regnò in sua vece, si cinse di diadema dell'Asia e riempì il paese di stragi.33Ma Simone riparò le fortezze della Giudea, e le munì di alte torri, di grandi mura, di porte e di sbarre, e pose dei viveri nelle fortezze.34Poi Simone, scelti degli uomini, li mandò al re Demetrio, a pregarlo di concedere l'immunità al paese, perchè tutti gli atti di Trifone avevano avuto per fine il latrocinio.35E il re Demetrio rispose a tale richiesta, e scrisse la seguente lettera:36« Il re Demetrio a Simone, sommo sacerdote, amico dei re, e agli anziani e alla nazione dei Giudei, salute.37Abbiamo ricevuto la corona d'oro e la palma da voi mandata, e siamo disposti a fare con voi una gran pace, e a scrivere agli agenti del re di condonarvi quello che noi vi abbiamo condonato.38Tutto quello che vi abbiamo concesso resta stabilito: le fortezze da voi edificate siano vostre.39Vi condoniamo anche le dimenticanze, le offese, fino a questo giorno, e la corona che dovevate dare, e se vi fosse qualche altro tributo in Gerusalemme, non esista più come tributo.40E se vi è tra voi qualcuno capace di essere arruolato nelle nostre milizie, si arruoli, e regni tra di noi la pace ».

Simone dona l'indipendenza a Israele.

41L'anno centosettanta, Israele scosse il giogo dei Greci,42e il popolo cominciò a scrivere sugli atti e i contratti: « Nell'anno primo, sotto Simone sommo sacerdote, gran duce e principe dei Giudei ».43In quel tempo Simone andò contro Gaza, la circondò coll'esercito, alzò le macchine e le spinse contro la città, abbattè una torre e la prese.44Allora quelli che erano in una delle macchine entrarono con furia nella città, la quale fu in gran tumulto.45I cittadini salirono colle mogli e coi figlioli sullo mura, e, colle vesti stracciate, gridavano ad alta voce, scongiurando Simone a conceder loro la pace,46e dicevano: « Non ci trattare secondo la nostra malvagità, ma secondo la tua clemenza».47Simone si lasciò piegare, e non li trattò a rigor di guerra; ma però li cacciò dalla città, purificò le case dove erano stati gl'idoli, e poi v'entrò dentro cantando inni di lode al Signore.48Toltene tutte le immondezze, la fece abitare da gente che osservasse la legge, la fortificò e vi si fece una casa.49Intanto quelli che stavano nella cittadella di Gerusalemme, non potendo andare e venire nel paese, nè vendere, nè comprare, si ridussero alla fame, e molti di essi morirono di fame.50Allora ad alte grida chiesero a Simone la pace, che egli concesse; ma li cacciò di là, e purificò la cittadella dalle immondezze.51I Giudei vi entrarono dentro ai ventitré del secondo mese, l'anno centosettant'uno, con rami di palme, cetre, cembali, arpe, e inni e cantici, perchè era stato tolto via un gran nemico da Israele.52Fu stabilito di festeggiare ogni anno questi giorni con gioia.53Simone fortificò il monte del tempio che era a lato della cittadella, e vi prese dimora coi suoi.54Avendo poi riconosciuto che Giovanni suo figliolo era uomo di grande valore, gli dette il comando di tutto l'esercito, con Gazara per residenza.