Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Ezechiele 33


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Norme della divina giustizia.

1- E il Signore mi comunicò la sua parola dicendo:2«Figlio dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e dirai loro: - Supponiamo una terra, sulla quale io sto per far venire la spada e il suo popolo abbia preso un uomo, l'infimo dei suoi, e l'abbia posto sulla scolta,3e che questi, scorgendo la spada sopraggiungere nella sua terra, faccia squillare la tromba e metta in allarme il popolo;4e uno chiunque oda lo squillo della tromba e non si metta in guardia, e la spada sopravvenga e lo sorprenda: il suo sangue sarà sopra il suo capo.5Ha udito lo squillo della tromba e non si è messo in guardia, sarà responsabile egli stesso del proprio sangue, ma se si è messo in guardia avrà posto in salvo se stesso.6E se la scolta avrà scorto la spada che sopraggiunge e non avrà fatto squillare la tromba, e il popolo non si sia messo in guardia, e la spada sia sopraggiunta e ne abbia sorpreso qualcuno, costui morrà certo sorpreso dalla sua iniqua sorte, ma io domanderò conto del suo sangue alla vedetta. -7Or io ho messo te, figlio dell'uomo, scolta della casa d'Israele: quando dunque tu ascolti qualche parola dalla mia bocca l'annunzierai ad essi da parte mia.8Se io mandassi a dire all'empio: - Empio, tu morrai! - ma tu non parlassi affinchè l'empio si metta in guardia dalla sua condotta; esso empio morrà nella sua iniquità, ma io domanderò conto a te del suo sangue.9E se l'empio, avvertito da te che si converta dai suoi andamenti, non si convertisse dalla sua condotta; egli morrà nella sua iniquità e tu avrai messo al sicuro l'anima tua.10Tu dunque, figlio dell'uomo, dirai a quei della casa d'Israele: - Voi siete andati parlando e dicendo così: Sì, le nostre iniquità e i nostri peccati sono sopra di noi e per essi andiamo in disfacimento, come dunque potremo vivere? -.11Dirai loro: - Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, io non voglio la morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua condotta e viva. Convertitevi, convertitevi dai vostri traviamenti, perchè dovreste morire, o casa d'Israele? -12Tu dunque, o figlio dell'uomo, dirai ai figli del tuo popolo: - La giustizia del giusto non lo libererà ogni qual volta avrà peccato, e l'empietà dell'empio non gli nuocerà ogni qual volta si sarà convertito dalla sua empietà, e il giusto non potrà vivere nella sua giustizia ogni qual volta avrà peccato. -13Quand'anche avessi detto al giusto che viva, ed egli fidandosi nella sua giustizia commettesse l'iniquità, tutte le sue opere di giustizia saranno messe in dimenticanza, e nell'iniquità che ha commesso, in essa morrà.14E se avessi detto all'empio: - Tu morrai, - se poi si pentisse del suo peccato e praticasse i suoi doveri e la giustizia15e restituisse quell'empio il pegno e restituisse il mal tolto, e si diportasse secondo i comandamenti di vita, e niente operasse di men che giusto, certo vivrà e non morrà.16Tutti i peccati che avrà commesso non gli saranno imputati; ha compiuto il suo dovere e la giustizia, egli vivrà.17E i figli del tuo popolo dissero: - Non è giusto il procedere del Signore! - È il loro procedere che non è giusto.18Perchè se il giusto recedendo dalla sua giustizia avrà commesso iniquità morirà in esse;19e l'empio ritraendosi dalla sua empietà e praticando i suoi doveri e la giustizia, in essi vivrà.20Voi insisterete: - Non è giusto il procedere del Signore. - Ma io a norma del procedere di ciascuno farò giudizio di voi, o casa d'Israele».

Il profugo e i superstiti di Palestina.

21E avvenne nell'anno duodecimo, nel decimo mese, ai cinque del mese, dalla nostra trasmigrazione, che un fuggitivo da Gerusalemme, giunse a me dicendo: «La città è stata distrutta!».22Or la sera innanzi, prima dell'arrivo di quel fuggito, la mano del Signore si era fatta sopra di me e aveva aperto la mia bocca fin tanto che venne a me l'indomani, e così sentendomi aperta la bocca più non tacqui.23E il Signore mi comunicò la sua parola dicendo:24«Figlio dell'uomo, coloro che abitano quelle rovine laggiù sulla terra d'Israele vanno dicendo: - Abramo era solo ed ebbe in retaggio il possesso della terra, e noi siamo molti e la stessa terra è stata data a noi a possedere. -25Per questo dirai loro: - Così dice il Signore Dio: Voi che mangiate carni sanguinolente e alzate gli occhi ai vostri immondi idoli e spargete il sangue, come pretendereste di possedere in retaggio la terra?26Sempre pronti a usar le armi, a perpetrare delitti, a violare la moglie del prossimo, e possederete in retaggio la terra? .-27Dirai loro: - Così dice il Signore Dio: Vivo io, che quelli che abitano le rovine cadranno sotto la spada, e chi è nella campagna sarà dato in preda alle fiere, e coloro che stanno nelle rocche e nelle caverne moriranno di peste.28E ridurrò la terra in una solitudine e in un deserto, e cesserà la sua vantata potenza, e i monti d'Israele saranno spopolati senza più nessuno che vi transiti.29E conosceranno che io sono il Signore, quando avrò ridotta la loro terra desolata e deserta, per causa di tutte le abominazioni che hanno commesso . -

Gli ascoltatori del profeta.

30Quanto a te, figlio dell'uomo, i figli del tuo popolo ne parlano, addossati ai muri e sulle soglie delle case discorrono, uno coll'altro, il vicino col vicino, e dicono: - Venite, andiamo a sentire quale sia la parola che viene dal Signore. -31E vengono a te facendo ressa per accorrere, e il mio popolo siede davanti a te ed è tutto in orecchi alle tue parole, ma non le mette in pratica; perchè colla bocca le vanno ricantando, ma il loro cuore va dietro alla propria avarizia.32Tu dunque sei per essi come un'aria musicale cantata da una voce soave e melodiosa; sono tutto orecchi alle tue parole, ma non le mettono in pratica.33E quando arriverà ciò che fu preannunziato, ecco è qui che viene, allora riconosceranno che un profeta c'è stato in mezzo ad essi».