Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Sapienza 19


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA MARTINI
1 - Ma sugli empi, sino alla fine, s’avventò spietato furore; perchè [Dio] sapeva in anticipo anche il loro futuro,1 MA sopra gli empj l'ira si stette senza misericordia insino al fine. Perocché egli di lor prevedeva anche il futuro:
2 come [cioè], dopo d’aver permesso [agli Ebrei] di partire, e averli con gran premura licenziati, lì avrebbero poi, pentitisi, inseguiti.2 Come dopo di aver permesso a quelli di andarsene, e di averli licenziati con molta premura, ripentitisi gli avrebbono inseguiti.
3 Mentre infatti avevano ancor tra mano il lutto e si lamentavano sulle tombe de’ morti, ad altro stolto consiglio s’appigliarono; e quelli che con suppliche avevan mandati via, quegli stessi come fuggiaschi [ora] inseguivano.3 Quindi essendo tuttora involti nel lutto, e spargendo lagrime sui monumenti dei morti, si appigliarono ad un altro stolto consiglio, e quelli, che avean cacciati via colle suppliche, li perseguitarono come fuggitivi:
4 Li spingeva a tal estremo il meritato fato, che ad essi di quant’era avvenuto fece perder la memoria; affinchè la punizione compisse quanto mancava ai [loro] tormenti:4 Ora a tal fine li conduceva una meritata necessità; la memoria delle passate cose perderono, affinché il nuovo gastigo supplisse a quel, che mancava a' loro tormenti:
5 e mentre il tuo popolo farebbe un miracoloso passaggio, quelli incontrassero una morte strana.5 E miracoloso passaggio avesse il tuo popolo: quelli poi nuovo genere di morte provassero;
6 Tutta la creazione invero era daccapo riformata nella sua natura, servendo ai tuoi ordini, perchè illesi fossero conservati i tuoi figliuoli.6 Imperocché tutte le creature ciascuna nel suo genere servendo a' tuoi comandi prendevan nuova forma, affinchè i tuoi servi si conservassero illesi.
7 Così la nuvola faceva ombra al loro accampamento, e dove prima era l’acqua apparve la terra asciutta, e una via senza intoppi [s’aprì] per mezzo al mar Rosso, e un verdeggiante prato [sorse] su dalla immensa profondità.7 Cosi la nuvola faceva ombra ai loro alloggiamenti, e dove prima era l'acqua, comparve asciutta terra, e strada senza intoppo pel mare Rosso, e nell'abisso profondo una verdeggiante campagna;
8 per cui tutto il popolo passò, protetto dalla tua mano, spettatori di meraviglie e di portenti.8 A traverso della quale passò tutto il popolo protetto dalla tua mano, spettatore de' miracoli, e de' prodigi fatti da te.
9 Come cavalli essi pascolarono, e come agnelli saltellarono, celebrando te, o Signore, loro liberatore.9 Onde a guisa di ben pasciuti puledri, e a guisa di agnelletti esultarono, le tue glorie cantando, o Signore, che li salvasti.
10 Chè si ricordavano ancor le cose accadute nel loro esìlio, come, invece della generazione d’[altri] animali, la terra produsse zanzare, e in luogo dì pesci 11 fiume diè fuori una moltitudine di ranocchi.10 Conciossiachè si ricordavano ancora di quello, che era avvenuto là, dove forestieri abitavano, come in luogo de' parti degli animali la terra produsse delle mosche, e in luogo di pesci scaturì dal fiume una turba di ranocchi.
11 Più tardi videro anche una nuova progenie d’uccelli, quando spinti da bramosia domandarono cibi squisiti:11 Vider dipoi una nuova razza di uccelli, allorché mossi da concupiscienza, chiesero cibi da banchettare.
12 a soddisfare invero il loro desiderio si levaron per essi dal mare le quaglie. E i castighi piombarono sui peccatori, non senza precedenti indizi per mezzo della violenza de’ fulmini. E giustamente soffriron per le loro malvagità,12 Conciossiachè a consolare le loro brame volò dal mare la quaglia: ma sopra de' peccatori cadde il gastigo, non senza quegli indizi, che erano stati dati una volta (cioè) la furia de' fulmini: perocché con giustizia eran puniti secondo la loro malvagità.
13 chè più detestabile inospitalità avevan dimostrato [che non i Sodomiti]. Quelli invero non vollero ricevere sconosciuti forestieri: ma questi fecero schiavi ospiti benemeriti.13 Perocché la loro inospitalità fu più detestabile: gli uni non detter ricetto ad ospiti non conosciuti; gli altri poi riducevano in ischiavitù ospiti benemeriti.
14 E non solo, ma un’altra considerazione c’era [in favore] di quelli, che [cioè] ricevevan di mala voglia gli stranieri;14 Né questo solo, ma anche quest'altro riflesso faceva per quelli, ch'ei ricevevano gli stranieri di mala voglia,
15 gli altri invece, dopo averli accolti con festa, messili già a parte degli stessi diritti, li maltrattarono con crudeli strapazzi.15 Ma questi con atroci strapazzi affliggevan coloro, che aveano accolti con allegrezza, e che viveano con essi, sotto le medesime leggi.
16 Pertanto furon colpiti di cecità, come [già] quelli alla porta del giusto; avvolti da improvvise [e profonde] tenebre, ognuno cercava l'ingresso della sua porta.16 Per la qual cosa furon puniti colla cecità: come già quelli davanti alla porta del giusto, quando in repentine tenebre involti andava ciascun di loro cercando l'ingresso della sua casa.
17 Gli elementi invero si scambiavano tra loro, come in un’arpa si muta la modulazione, [pur] conservando tutte [le corde] il loro suono: e ciò ben può giudicarsi alla vista [di ciò che allora avvenne].17 Conciossiachè allora quando gli elementi cangiano tra lor le funzioni, egli avviene come in un salterò, che diversifica i suoi concerti, abbenchè ogni corda il proprio suono ritenga, come può col solo vedere riconoscersi sicuramente;
18 Perchè gli [animali] terrestri si trasformavano in acquatici, e quelli fatti per il nuoto passavan sulla terra;18 Imperocché le terrestri cose in acquatiche si cambiavano, e quelle fatte per nuotare, alla terra facevan passaggio.
19 il fuoco ingagliardiva nell'acqua oltre la propria forza, e l'acqua dimenticava la sua virtù di spengere;19 Il fuoco sopra la sua condizione ritenea sua forza nell'acqua, e l'acqua si scordava della virtù naturale di spegnere.
20 viceversa, le fiamme non divoraron le carni delle fragili bestiole che [dentro] vi camminavano, nè struggevano il buon alimento [celeste], facile a struggere, simile a ghiaccio. In ogni cosa, o Signore, tu magnificasti il tuo popolo e lo glorificasti, nè lo sprezzasti [mai], assistendolo in ogni tempo e in ogni luogo.20 Per lo contrario le fiamme non danneggiarono i corpi delle fragili bestie, che dentro vi camminavano, né liquefacevano quell'ottimo cibo, che facilmente si struggea come il ghiaccio: Conciossiachè tu in tutti i modi esaltasti il tuo popolo, e lo onorasti, e non isdegnasti di assisterlo in ogni tempo, e in ogni luogo.