Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Genesi 47


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA TINTORI
1 - Presentatosi dunque Giuseppe al Faraone, gli disse: «Mio padre ed i miei fratelli, con le pecore ed armenti e tutto quel che posseggono, sono arrivati dalla terra di Canaan, ed ora occupano la terra di Gessen».1 Giuseppe andò allora a dire a Faraone: « Mio padre e i miei fratelli coi loro greggi e i loro armenti, e con tutto quello che hanno, son venuti dalla terra di Canaan; ed ecco si son fermati nella terra di Gessen.
2 Presentò al re i cinque ultimi suoi fratelli,2 Inoltre Giuseppe presentò al re gli ultimi cinque dei suoi fratelli:
3 ed egli li interrogò: «Qual è il vostro mestiere?». Risposero: «Siamo pastori di pecore, noi tuoi servi, ed i padri nostri.3 ai quali il re domandò: « Che mestiere fate! » Essi risposero: « Noi tuoi servi siamo pastori, e come noi i nostri padri.
4 Siamo venuti per qualche tempo nella tua terra, perchè non v'è pastura pei greggi de' tuoi servi nella terra di Canaan per la gran carestia; ti chiediamo che tu ci conceda d'esser tuoi servi nella terra di Gessen».4 Siam venuti a pellegrinare nella tua terra, perchè non vi è pastura pei greggi dei tuoi servi nella terra di Canaan, mentre la carestia imperversa. Or ti preghiamo di ordinare che noi tuoi servi dimoriamo nella terra di Gessen ».
5 Disse dunque il re a Giuseppe: «Tuo padre ed i tuoi fratelli son ricorsi a te.5 Disse pertanto il re a Giuseppe: « Tuo padre e i tuoi fratelli son venuti a trovarti:
6 La terra d'Egitto ti sta dinanzi; falli prendere stanza nel luogo migliore, e dà loro la terra di Gessen. Che se tu sai esservene fra di loro degli abili, ponili a sopraintendere ai miei bestiami».6 la terra d'Egitto è a tua disposizione: falli abitare nel luogo migliore, e dà loro la terra di Gessen e se tra loro conosci degli uomini capaci, creali sopraintendenti dei miei bestiami ».
7 Dipoi Giuseppe condusse al re il padre suo, e glielo presentò; Giacobbe benedisse il re,7 Poi Giuseppe condusse suo padre al re, e glielo presentò. Giacobbe augurò al re ogni bene,
8 ed interrogato da lui quanti anni avesse,8 e da lui interrogato: « Quanti sono i tuoi anni! »
9 rispose: «I giorni del mio pellegrinaggio fanno centotrent'anni: pochi e non lieti, nè arrivano ai giorni del pellegrinaggio dei padri miei».9 rispose: « I giorni del mio pellegrinaggio sono giunti a centotrent'anni, sono stati pochi e cattivi, e non han raggiunto il tempo del pellegrinaggio dei miei padri ».
10 E, benedetto il re, uscì.10 Ed augurato al re ogni bene, si ritirò.
11 Giuseppe poi dette al padre ed ai fratelli un possesso in Egitto, nella regione più fertile di Ramesse, come aveva comandato il Faraone,11 Giuseppe poi diede al padre ed ai fratelli suoi dei possessi in Egitto, nella parte migliore del paese, in Ramesses, come Faraone aveva ordinato.
12 e manteneva loro e tutta la casa del padre suo, fornendo a ciascuno gli alimenti.12 E li manteneva, tutta la famiglia di suo padre, dando i viveri a ciascuno.
13 Mancava infatti il pane in tutta la terra, e la fame opprimeva specialmente gli abitanti d'Egitto e della terra di Canaan.13 Or in tutto il mondo mancava il pane, e la fame opprimeva la terra, specialmente l'Egitto e Canaan.
14 Tutto il danaro proveniente dalla vendita del grano, Giuseppe lo mise insieme, e lo versò nel tesoro del re.14 E Giuseppe, vendendo il grano, raccolse tutto il danaro che si trovava in questi paesi, e lo pose nell'erario del re.
15 Venuto a mancare ai compratori il danaro, tutto l'Egitto ricorse a Giuseppe, dicendo: «Dacci da mangiare. Dovremo noi morire ai tuoi piedi perchè non abbiamo danaro?».15 Quando poi i compratori non ebbero più moneta, tutto l'Egitto andò da Giuseppe a dire: « Dacci del pane! E perchè dovremo morire davanti ai tuoi occhi per mancanza di danaro! »
16 Ai quali rispose: «Conducete il vostro bestiame, e vi darò le vettovaglie in cambio di quello, se non avete danaro».16 Egli rispose loro: « Menate i vostri bestiami e vi darò da mangiare in cambio di essi, se non avete più danaro ».
17 Condussero infatti il bestiame, e Giuseppe diè loro gli alimenti per il prezzo dei cavalli, pecore, bovi ed asini; per quell'anno si nutrirono dando in cambio il bestiame.17 Avendo essi menati i loro bestiami, egli diede loro viveri, cambiandoli con cavalli, pecore, buoi ed asini. Cosi per quell'anno li sostentò ricevendo il loro bestiame.
18 Ma l'anno appresso, tornarono, e gli dissero: «Non nasconderemo al signor nostro che, mancato il danaro, c'è mancato anche il bestiame: or tu non ignori che, oltre i corpi nostri e le terre, niente altro abbiamo.18 Ma essi tornarono anche l'anno seguente e gli dissero: « Non celeremo al signor nostro, che finito il danaro e finito il bestiame, come ben vedi, non ci resta altro che i corpi e la terra.
19 Dovremo morire sotto i tuoi occhi? Noi e le nostre terre saremo tuoi; compraci per schiavi del re, e dacci da seminare, affinchè, morto chi la coltiva, la terra non diventi un deserto».19 Perchè dovremmo morire, sotto i tuoi occhi! Noi e la nostra terra saremo tuoi: compraci come schiavi del re, ma dacci da seminare, affinchè, perendo il coltivatore, la terra non si riduca a un deserto ».
20 Vendendo dunque ciascuno i suoi possessi per l'immensità della carestia, Giuseppe comprò tutte le terre dell'Egitto. E le assoggettò al Faraone,20 Così Giuseppe comprò tutta la terra d'Egitto, perchè ciascuno, oppresso dalla gran fame, vendè i suoi possessi, e così l'assoggettò a Faraone
21 con tutti gli abitanti, da un'estremità all'altra dell'Egitto,21 con tutti i popoli, da un'estremità all'altra dell'Egitto,
22 eccettuate le terre de' sacerdoti, date loro dal re; ad essi venivan dati dai pubblici granai gli alimenti assegnati, e perciò non furon costretti a vendere i propri possessi.22 eccettuate le terre dei sacerdoti, che le avevan dal re, ed ai quali era data una provvisione di viveri dai pubblici granai, e per questo non furon costretti a vendere le loro terre.
23 Disse dunque Giuseppe alla gente: «Vedete, il Faraone è ora il padrone vostro e delle vostre terre; ricevete il seme; e seminate campi,23 E Giuseppe disse ai popoli: « Come vedete, Faraone è padrone di voi e delle vostre terre; or eccovi il seme: seminate i campi,
24 acciò possiate avere le raccolte. Ne darete al re la quinta parte; le altre quattro, le lascio a voi per la sementa, e per alimento delle vostre famiglie e dei vostri figliuoli».24 per aver la raccolta. Darete al re il quinto: le altre quattro parti le lascio a voi per seminare, e per mantenere le vostre famiglie e i vostri figli ».
25 Risposero: «La nostra salute è nelle tue mani; solo ci guardi favorevolmente il nostro signore, e saremo contenti di servire il re».25 Ed essi risposero: « Tu ci hai salvata la vita! Che il nostro signore rivolga a noi il suo sguardo, e serviremo con piacere al re ».
26 Da quel tempo insino ad oggi, in tutto l'Egitto si paga al re la quinta parte della raccolta, ed è ormai divenuta una legge, eccetto che per le terre dei sacerdoti, le quali son libere da questo peso.26 Da quel tempo fino ad oggi, in tutta la terra d'Egitto vien pagato al re il quinto, essendo ciò divenuto come legge, e soltanto le terre dei sacerdoti son libere da questa servitù.
27 Israele dunque abitò in Egitto, e precisamente nella terra di Gessen, e l'ebbe in possesso, crescendovi [la sua discendenza] e moltiplicandosi grandemente.27 Israele adunque abitò in Egitto, nella terra di Gessen, che ebbe in suo possesso, e crebbe e si moltiplicò grandemente.
28 Visse ivi diciassette anni; e tutto il tempo della sua vita sommò a centoquarantasette anni.28 E vi campò diciassette anni, e gli anni della sua vita giunsero a centoquarantasette.
29 Vedendo pertanto avvicinarsi il giorno della morte, mandò a chiamare il figlio Giuseppe, e gli disse: «Se ho trovato grazia innanzi a te, metti la tua mano sotto la mia coscia, e [giurami che] mi userai la bontà e la fedeltà di non seppellirmi in Egitto;29 Or vedendo che si appressava il giorno della sua morte, fece chiamare il suo figlio Giuseppe e gli disse: « Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, mettimi la mano sotto la coscia; tu userai con me bontà e fedeltà e non mi seppellirai in Egitto;
30 ma che io riposerò coi miei padri, e mi porterai via da questa terra, e mi riporrai nel sepolcro dei miei maggiori». Giuseppe gli rispose: «Farò quanto m'hai comandato».30 ma io dormirò coi miei padri, e tu mi torrai da questa terra e mi riporrai nel sepolcro dei miei maggiori ». Giuseppe rispose: « Farò quanto comandi ».
31 Ed egli: «Dunque, giuramelo». Ed avendolo egli giurato, Israele adorò Dio, voltandosi verso il capo del letto.31 E Giacobbe: « Giuramelo ». Giuseppe lo giurò, e Israele, rivolto al capo del letticciolo, adorò Dio.