Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Genesi 39


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BIBBIA RICCIOTTIDIODATI
1 - Giuseppe dunque fu condotto in Egitto, e Putifar egiziano, eunuco del Faraone, capo dell'esercito, lo comprò dagli Ismaeliti che ve l'avevan condotto.1 ORA, essendo stato Giuseppe menato in Egitto, Potifarre, Eunuco di Faraone, Capitan delle guardie, uomo Egizio, lo comperò da quegl’Ismaeliti, che l’aveano menato.
2 Il Signore fu con lui, ed egli riusciva felicemente in tutte le sue cose; abitava nella casa del padrone,2 E il Signore fu con Giuseppe; e fu uomo che andava prosperando; e stette in casa del suo signore Egizio.
3 il quale vedeva benissimo che il Signore era con lui, che faceva riuscir bene in mano di lui tutto quel che faceva.3 E il suo signore vide che il Signore era con lui, e che il Signore gli prosperava nelle mani tutto ciò ch’egli faceva.
4 Giuseppe dunque trovò favore presso il padrone, e lo serviva. Posto da lui a capo di tutta la famiglia, governava la casa affidatagli, e tutto quel che gli era stato assegnato.4 Laonde Giuseppe venne in grazia di esso, e gli serviva; ed egli lo costituì sopra tutta la sua casa, e gli diede in mano tutto ciò ch’egli avea.
5 Ed a causa di Giuseppe, benedisse il Signore la casa di quell'egiziano, e moltiplicò gli averi di lui, tanto in casa quanto nei campi,5 E da che quell’Egizio l’ebbe costituito sopra la sua casa, e sopra tutto ciò ch’egli avea, il Signore benedisse la casa di esso, per amor di Giuseppe; e la benedizione del Signore fu sopra tutto ciò ch’egli avea in casa, e ne’ campi.
6 nè egli si occupava d'altro, che del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di viso, e piacente di aspetto.6 Ed egli rimise nelle mani di Giuseppe tutto ciò ch’egli avea, e non tenea ragion con lui di cosa alcuna, salvo del suo mangiare. Or Giuseppe era formoso, e di bell’aspetto
7 Pertanto, dopo parecchio tempo, la sua padrona gli mise gli occhi addosso, e gli disse: «Vieni meco».7 Ed avvenne, dopo queste cose, che la moglie del signore di Giuseppe gli pose l’occhio addosso, e gli disse: Giaciti meco.
8 Ma egli, niente acconsentendo a tale scelleratezza, le rispose: «Ecco, il mio signore ha messo tutto in mano mia, a tal segno che non sa nemmeno che cosa possiede in casa sua;8 Ma egli il ricusò, e disse alla moglie del suo signore: Ecco, il mio signore non tiene ragione meco di cosa alcuna che sia in casa, e mi ha dato in mano tutto ciò ch’egli ha.
9 non v'è cosa alcuna che non dipenda da me, o che egli non abbia consegnata a me, eccetto te che sei la sua moglie; come potrei io fare un tal male, e peccare contro il mio Dio?».9 Egli stesso non è più grande di me in questa casa, e non mi ha divietato null’altro che te; perciocchè tu sei sua moglie; come dunque farei questo gran male, e peccherei contro a Dio?
10 Con parole di questo genere, ogni giorno, la donna molestava il giovane, ed egli ricusava di peccare con lei.10 E, benchè ella gliene parlasse ogni giorno, non però le acconsentì di giacerlesi allato, per esser con lei.
11 Accadde poi, un certo giorno, che Giuseppe era entrato in casa per fare un certo lavoro, e non v'era altri.11 Or avvenne un giorno, che, essendo egli entrato in casa per far sue faccende, e non essendovi alcuno della gente di casa ivi in casa;
12 Essa, presolo per un lembo del mantello, gli ripetè: «Vieni con me». Ma egli lasciato il mantello in mano di lei, fuggì, ed uscì di casa.12 ella, presolo per lo vestimento, gli disse: Giaciti meco. Ma egli, lasciatole il suo vestimento in mano, se ne fuggì, e se ne uscì fuori
13 Quando la donna si vide il mantello nelle mani, e si trovò disprezzata,13 E, quando ella vide ch’egli le avea lasciato il suo vestimento in mano, e che se ne era fuggito fuori;
14 chiamò a sè la gente di casa e disse: «Ecco, s'è messo in casa quest'ebreo perchè ci oltraggiasse; è entrato da me, per sedurmi; ma io ho gridato,14 chiamò la gente di casa sua, e disse loro: Vedete, egli ci ha menato in casa un uomo Ebreo per ischernirci; esso venne a me per giacersi meco; ma io gridai ad alta voce.
15 e quand'egli ha sentito la mia voce, ha lasciato andare il mantello che io tenevo, ed è fuggito via».15 E come egli udì che io avea alzata la voce, e gridava, lasciò il suo vestimento appresso a me, e se ne fuggì, e se ne uscì fuori.
16 Per segno dunque della sua fedeltà, ritenne il mantello, lo mostrò al marito quando tornò a casa,16 Ed ella ripose il vestimento di Giuseppe appo sè, finchè il signore di esso fosse tornato in casa sua.
17 e disse: «È venuto a me, per oltraggiarmi, quel servo ebreo che tu hai portato in casa;17 Poi gli parlò in questa maniera: Quel servo Ebreo che tu ci menasti venne a me per ischernirmi.
18 ma quando mi ha sentito gridare, ha lasciato andare il mantello che io gli tenevo, ed è fuggito via».18 Ma, come io ebbi alzata la voce, ed ebbi gridato, egli lasciò il suo vestimento appresso a me, e se ne fuggì fuori
19 Ciò udito, il padrone, troppo credulo alle parole della moglie, si sdegnò grandemente,19 E quando il signore di Giuseppe ebbe intese le parole che sua moglie gli diceva, cioè: Il tuo servo mi ha fatte cotali cose, si accese nell’ira.
20 e fece metter Giuseppe nella prigione ove si custodivano i prigionieri del re. Ed ivi fu chiuso.20 E il signore di Giuseppe lo prese, e lo mise nel Torrione, ch’era il luogo dove i prigioni del re erano incarcerati; ed egli fu ivi nel Torrione.
21 Ma il Signore era con Giuseppe, ed avendone pietà gli fece trovare grazia in cospetto del capo della carcere,21 E il Signore fu con Giuseppe, e spiegò la sua benignità inverso lui, e lo rendette grazioso al carceriere.
22 il quale affidò a lui tutti i prigionieri trattenuti in carcere; e da lui dipendeva ogni cosa.22 E il carceriere diede in mano a Giuseppe tutti i prigioni ch’erano nel Torrione; ed egli faceva tutto ciò che vi si avea a fare.
23 Nè ad altro pensava [il capo carceriere], avendo tutto affidato a lui. Il Signore infatti era con Giuseppe, e faceva riuscire a bene tutto quel che faceva.23 Il carceriere non riguardava a cosa alcuna ch’egli avesse nelle mani; perciocchè il Signore era con lui; e il Signore prosperava tutto quello ch’egli faceva