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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Giovanni 5


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.1 Dopo questo essendo la festa de' Giudei, Gesù se n'andò a Gerusalemme.
2 A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici,2 E havvi in Gerusalemme la piscina probatica,che in lingua Ebrea si chiama Betsaida, la quale ha cinque porticati.
3 sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.3 Ne' quali giaceva gran turba di malati, di ciechi, di zoppi, di paralitici, i quali aspettavano il movimento dell'acqua.
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4 Imperocché l'Angelo del Signore in un certo tempo scendeva nella piscina, e l'acqua era agitata. E chiunque fosse stato il primo a scendere nella piscina dopo il movimento dell'acqua, restava sano, qualunque fosse la malattia, dalla quale era detenuto.
5 Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato.5 Ed eravi un uomo il quale avea passati trentotto anni nella sua infermità.
6 Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?».6 E Gesù mirato avendo costui, che se ne stava a giacere, e conoscendo, che era di età avanzata, gli disse: Vuoi tu essere risanato?
7 Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me».7 Risposegli l'infermo: Signore, io non ho uomo, che mi getti nella piscina, quando l'acqua è agitata: il perché quando io mi vi accosto, un altro vi scende prima di me.
8 Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina».8 Dissegli Gesù: Alzati, prendi il tuo letticciuolo, e cammina.
9 E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato.
9 E in quell'istante colui diventò sano, prese il suo letticciuolo, e camminava. Or quel di era sabato.
10 Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella».10 Dicevan perciò i Giudei all'uomo risanato: E sabato, non è a te lecito di portare il tuo letticciuolo.
11 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”».11 Ed egli rispose loro: Colui, che mi ha risanato, mi ha detto: Prendi il tuo letticciuolo, e cammina.
12 Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?».12 Domandarongli adunque chi fosse quell'uomo, che gli avea detto: Prendi il tuo letticciuolo, e cammina?
13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.13 Ma l'uomo risanato non sapeva, chi quegli fosse; perché Gesù si era scansato dalla turba, che era in quel luogo.
14 Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio».14 Dopo di ciò trovollo Gesù nel tempio, e gli disse: Ecco che se' risanato: non peccar più, perché non ti avvenga qualche cosa di peggio.
15 Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.15 Quegli andò a dar nuova a' Giudei, come Gesù era quello, che l'avea risanato.
16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.16 Per questo i Giudei perseguitavan Gesù, perché tali cose faceva in giorno di sabato.
17 Ma Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco».17 Ma Gesù rispondeva loro: Il Padre mio opera sino a quest' oggi, e io opero.
18 Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
18 Per questo sempre più i Giudei cercavano di ucciderlo: mentre non solo rompeva il sabato, ma di più diceva, che Dio era il Padre suo, facendosi eguale a Dio. Rispose adunque Gesù, e disse loro:
19 Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.19 In verità, in verità vi dico: Non può il Figliuolo far da se cosa alcuna, se non l'ha veduta fare dal Padre: imperocché quello, che questi fa, lo fa parimente il Figliuolo.
20 Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.20 Imperciocché il Padre ama il Figliuolo, e a lui manifesta tutto quello, che egli fa: e farà a lui vedere opere maggiori di queste, onde voi ne restiate stupefatti.
21 Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.21 Conciossiachè siccome il Padre risuscita i morti, e rende ad essi la vita: così il Figliuolo rende la vita a quelli, che vuole.
22 Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio,22 Imperocché il Padre non giudica alcuno: ma ha rimesso interamente nel Figliuolo il far giudizio,
23 perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
23 Affinchè tutti onorino il Figliuolo, come onorano il Padre: chi non onora il Figliuolo, non onora il Padre, che lo ha mandato.
24 In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.24 In verità, in verità vi dico, che chi ascolta la mia parola, e crede in lui, che mi ha mandato, ha la vita eterna, e non incorre nel giudizio, ma è passato da morte a vita.
25 In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.25 In verità, in verità vi dico, che verrà il tempo, anzi è adesso, quando i morti udiranno la voce del Figliuolo di Dio: e quei, che l'avranno udita, viveranno.
26 Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso,26 Imperocché siccome il Padre ha in se stesso la vita: così ha dato al Figliuolo l'avere in se stesso la vita:
27 e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo.27 E gli ha dato podestà di far giudizio in quanto è Figliuolo dell'uomo.
28 Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce28 Non vi stupite di questo, perché verrà tempo, in cui tutti quelli, che sono ne' sepolcri, udiranno la voce del Figliuolo di Dio:
29 e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.29 E usciranno fuora quelli, che avranno fatto opere buone, risorgendo per vivere: quegli poi, che avran fatto opere male, risorgendo per essere condannati.
30 Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
30 Non posso io fare da me cosa alcuna. Giudico secondo quel, che mi vien detto: e il mio giudizio è retto: perché non cerco il voler mio, ma il volere del Padre, che mi ha mandato.
31 Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera.31 Se io rendo testimonianza a me stesso, la testimonianza mia non è idonea.
32 C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.32 Evvi un altro, che rende a ne testimonianza: e so, che è idonea la testimonianza, che egli a me rende.
33 Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità.33 Voi avete mandato a interrogare Giovanni: ed egli ha reso testimonianza al vero.
34 Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati.34 Io però non ricevo testimonianza, da un uomo: ma queste cose dicovi per vostra salute.
35 Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
35 Quegli era lampana ardente, e luminosa. E voi avete voluto per pochi momenti godere della sua luce.
36 Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.36 Io però ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni. Imperocché le opere, che mi ha dato il Padre da adempire, queste opere stesse, le quali io fo, testificano a favor mio, che il Padre mi ha mandato:
37 E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto,37 E il Padre, che mi ha mandato, egli stesso ha resa testimonianza a favor mio: e voi ne avete udita giammai la sua voce, né veduto il suo volto.
38 e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.38 E non avete abitante in voi la sua parola: perché non credete a chi egli ha mandato.
39 Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me.39 Voi andate investigando le Scritture, perché credete di avere in esse la vita eterna: e queste sono quelle, che parlano a favor mio:
40 Ma voi non volete venire a me per avere vita.
40 E non volete venir a me per aver vita.
41 Io non ricevo gloria dagli uomini.41 Io non accetto la gloria, che viene dagli uomini.
42 Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio.42 Ma vi ho conosciuto, che non avete in voi amore di Dio.
43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste.43 Io son venuto nel nome del Padre mio, e non mi ricevete: se un altro verrà di propria autorità, lo riceverete.
44 E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
44 Com'è possibile, che crediate voi, che andate mendicando gloria gli uni dagli altri, e non cercate quella gloria, che da Dio solo procede?
45 Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.45 Non vi pensate, che sia per accusarvi io presso del Padre: havvi già chi vi accusa, quel Mosé, in cui voi vi confidate.
46 Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me.46 Imperocché se credeste a Mosè, a me ancora credeste: conciossiaché di me egli ha scritto.
47 Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».47 Che se non credete a quel, che egli ha scritto, come crederete voi alle mie parole?