Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Giovanni 19


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1Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.2E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora.3Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
4Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna».5Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».
6Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa».7Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
8All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura.9Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta.10Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?».11Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
12Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare».13Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà.14Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».15Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare».16Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Essi presero Gesù
17ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota,18dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo.19Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.21I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”».22Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».
23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo.24Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice:
Si sono divisi tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.
E i soldati fecero così.
25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete».29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via.32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui.33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe,34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.36Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
38Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.39Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe.40Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura.41Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto.42Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

Note:

Gv 19,9:Di dove sei?: cioè non: «di che paese sei?», ma: «qual è la tua misteriosa origine? chi sei?». Dopo gli abitanti di Cana (Gv 2,9), la samaritana (Gv 4,11), gli apostoli, la folla (Gv 6,5), i capi giudei (Gv 7,27s; Gv 8,14; Gv 9,29s), Pilato si trova di fronte al mistero di Gesù (Gv 16,28; Gv 17,25), soggetto di tutto il Vangelo (Gv 1,13).

Gv 19,11:chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande: i capigiudei, e specialmente Caifa (Gv 11,51s; Gv 18,14), ma anche Giuda che l'ha «consegnato» a questi (Gv 6,71; Gv 13,2; Gv 13,11; Gv 13,21; Gv 18,2; Gv 18,5).

Gv 19,13:Gabbatà: sembra significare: altezza, prominenza.

Gv 19,14:Era la Preparazione della pasqua: in questo giorno si preparava la cena pasquale, che doveva aver luogo dopo il tramonto del sole (cf. Gv 12,6+); tutto ciò era necessario per passare la festa nel riposo prescritto dalla legge. verso mezzogiorno: lett.: «verso l'ora sesta», l'ora in cui tutto quello che era fermentato doveva scomparire dalle case per far posto agli azzimi della pasqua (cf. Es 12,15s). Forse l'evangelista vuole sottolineare questa coincidenza (cf. 1Cor 5,7).

Gv 19,15:gridarono: con D, A, volg. e altri; S e diverse testimonianze leggono: «dicevano».

Gv 19,17:Essi allora presero Gesù: qualche testimonianza aggiunge: «e lo condussero» (si veda con verbo diverso volg. ecc.); altra ulteriore aggiunta: «al pretorio».

Gv 19,23:quella tunica era senza cuciture: possibile allusione al sacerdozio del Cristo in croce: l'abito del sommo sacerdote doveva essere senza cuciture.

Gv 19,25:presso la croce di Gesù sua madre: solo Giovanni menziona la sua presenza (cf. Gv 2,1+). - e la sorella di sua madre: o Salomè, madre dei figli di Zebedeo (cf. Mt 27,56p), o, riferendo questa espressione a quel che segue, «Maria di Cleofa».

Gv 19,26-27:Il contesto scritturistico (vv 24.28.36.37) e il carattere singolare dell'appellativo «donna» indicano che l'evangelista vede qui un atto che supera la semplice pietà filiale: la proclamazione della maternità spirituale di Maria nuova Eva, ai credenti rappresentati dai discepolo prediletto (cf. Gv 15,10-15).

Gv 19,29:in cima a una canna: alcuni leggono: «in cima a un giavellotto».

Gv 19,30:Tutto è compiuto!: l'opera del Padre, così come era annunziata dalla Scrittura: la salvezza del mondo per mezzo del sacrificio del Cristo. Gv non riferisce il grido di abbandono di cui in Mt 27,46 e Mc 15,34 ; egli ha voluto conservare solo la maestà serena di questa morte (cf. Lc 23,46; Gv 12,27+). spirò: l'ultimo sospiro di Gesù è preludio all'effusione dello Spirito (Gv 1,33+; Gv 20,22).

Gv 19,31:che fossero loro spezzate le gambe: per affrettare la morte.

Gv 19,33:vedendo (che era già morto): S e altri leggono: «lo trovarono (già morto)».

Gv 19,34:ne uscì sangue e acqua: alcuni testimoni leggono: «acqua e sangue». - Il senso di questo avvenimento sarà precisato da due testi della Scrittura (vv 36s). Il sangue (Lv 1,5+; Es 24,8+) attesta la realtà del sacrificio dell'agnello offerto per la salvezza del mondo (Gv 6,51), e l'acqua, simbolo dello Spirito, la sua fecondità spirituale. Molti Padri hanno visto nell'acqua il simbolo del battesimo nel sangue quello dell'eucaristia e in questi due sacramenti il segno della chiesa, nuova Eva che nasce dal nuovo Adamo (cf. Ef 5,23-32).

Gv 19,35:Chi ha visto: il discepolo del v 26, forse lo stesso evangelista. - egli sa: o il testimone o Dio (o il Cristo) a cui il testimone si potrebbe appellare.

Gv 19,36:Non gli sarà spezzato alcun osso: fusione di un v di Sal 34 che descrive la protezione divina del giusto perseguitato (cf. Sap 2,18-20), il cui tipo è il «servo di Jahve» di Is 53 , e di una prescrizione rituale che concerne l'agnello pasquale (Es 12,46 ; cf. Gv 1,29+ e 1Cor 5,7).

Gv 19,37:Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto: «volgeranno lo sguardo» nel senso giovanneo di «vedere, comprendere» (cf. Gv 3,14+). Al di là della persona del soldato romano, Giovanni annunzia l'adesione dei pagani alla fede (cf. Gv 12,20-21; Gv 12,32 e le note). La stessa idea in Mt 27,54+ e Mc 15,39+ (cf. anche Lc 23,47; Lc 23,48; Mt 24,30; Ap 1,7).

Gv 19,38:Egli andò: BJ, con S e altri, legge: «andarono».