Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 20


font

1Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunciava il Vangelo, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani2e si rivolsero a lui dicendo: «Spiegaci con quale autorità fai queste cose o chi è che ti ha dato questa autorità».3E Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una domanda. Ditemi:4il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?».5Allora essi ragionavano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché non gli avete creduto?”.6Se invece diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni sia un profeta».7Risposero quindi di non saperlo.8E Gesù disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
9Poi prese a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano per molto tempo.10Al momento opportuno, mandò un servo dai contadini perché gli dessero la sua parte del raccolto della vigna. Ma i contadini lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote.11Mandò un altro servo, ma essi bastonarono anche questo, lo insultarono e lo mandarono via a mani vuote.12Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono via.13Disse allora il padrone della vigna: “Che cosa devo fare? Manderò mio figlio, l’amato, forse avranno rispetto per lui!”.14Ma i contadini, appena lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: “Costui è l’erede. Uccidiamolo e così l’eredità sarà nostra!”.15Lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna?16Verrà, farà morire quei contadini e darà la vigna ad altri».
Udito questo, dissero: «Non sia mai!».
17Allora egli fissò lo sguardo su di loro e disse: «Che cosa significa dunque questa parola della Scrittura:
La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo?
18Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e colui sul quale essa cadrà verrà stritolato».
19In quel momento gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito infatti che quella parabola l’aveva detta per loro.
20Si misero a spiarlo e mandarono informatori, che si fingessero persone giuste, per coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all’autorità e al potere del governatore.21Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio secondo verità.22È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?».23Rendendosi conto della loro malizia, disse:24«Mostratemi un denaro: di chi porta l’immagine e l’iscrizione?». Risposero: «Di Cesare».25Ed egli disse: «Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio».26Così non riuscirono a coglierlo in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.
27Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda:28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello.29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.30Allora la prese il secondo31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli.32Da ultimo morì anche la donna.33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito:36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
39Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».40E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
41Allora egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide,42se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:
Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra
43finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello dei tuoi piedi?
44Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?».
45Mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai suoi discepoli:46«Guardatevi dagli scribi, che vogliono passeggiare in lunghe vesti e si compiacciono di essere salutati nelle piazze, di avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti;47divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

Note:

Lc 20,1-5:Da Lc 20,1 a Lc 20,5 , Luca segue molto da vicino Mc. Egli omette l'azione simbolica del fico disseccato (Mc 11,12-14; Mc 11,20-25), che ha sostituito con la parabola del fico sterile (Lc 13,6-9); omette anche la discussione sul primo comandamento (Mc 12,28-34), che aveva già preso prima da un'altra fonte (Lc 10,25-28).

Lc 20,34:i figli di questo mondo: semitismo: coloro che appartengono a questo mondo.

Lc 20,35:della risurrezione dai morti: qui non si tratta che della risurrezione dei giusti.

Lc 20,36:possono: alcuni codici leggono: «devono». - figli della risurrezione: semitismo: risuscitati.

Lc 20,39:alcuni scribi: gli scribi, per la maggior parte farisei, credevano nella risurrezione dei morti (cf. At 23,6-9).