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Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 7


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1Quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, Gesù entrò in Cafàrnao.2Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro.3Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo.4Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –,5perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».6Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto;7per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito.8Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».9All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!».10E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
11In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.12Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.13Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!».14Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!».15Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.16Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».17Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
18Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni19li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».20Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».21In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi.22Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia.23E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
24Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?25Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re.26Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta.27Egli è colui del quale sta scritto:
Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via.
28Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
29Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto.30Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro.
31A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile?32È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
33È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”.34È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.35Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
36Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo;38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro».41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta.42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?».43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi.46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo.47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati».49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?».50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Note:

Lc 7,3:alcuni anziani dei Giudei: notabili del luogo, da non confondere con gli anziani di Gerusalemme, membri del sinedrio.

Lc 7,5:... ama il nostro popolo: era forse, come Cornelio (At 10,1-2+), un pagano simpatizzante del giudaismo.

Lc 7,7:e il mio servo sarà guarito: con S, C, volg. ecc.; BJ con B traduce: «e il mio servo sia guarito».

Lc 7,11-17:Racconto proprio di Luca, che prepara la risposta di Gesù agli inviati di Giovanni (Lc 7,22).

Lc 7,35:da tutti i suoi figli: il codice sinaitico presenta la variante: «dalle sue stesse opere» (cf. Mt 11,19+). - I figli della sapienza, cioè di Dio sovranamente sapiente (cf. Pr 8,22+), riconoscono e accolgono le opere di Dio.

Lc 7,36-50:Episodio proprio di Luca, diverso dall'unzione di Betania (Mt 26,6-13p). La peccatrice di questo episodio non deve essere identificata né con Maria di Betania, sorella di Marta (Lc 10,39 ; cf. Lc 11,1s; Lc 12,2s), né con Maria di Magdala (Lc 8,2).

Lc 7,45:da quando sono entrato: una variante presenta: «da quando è entrata».

Lc 7,47:ha molto amato: nella prima parte di questo versetto, l'amore appare come causa del perdono, mentre nella seconda ne è l'effetto. Questa antinomia viene dal fatto che il testo della pericope è composito. In 37-38; 44-46, i gesti della donna testimoniano un grande amore che le merita il perdono delle sue colpe: da qui la conclusione 47a. Ma in 40-43 è stata inserita una parabola, il cui insegnamento è inverso: un perdono più grande attira un più grande amore: da qui la conclusione (47b).