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Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 6


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1Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.2Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».3Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame?4Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».5E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
6Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata.7Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.8Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.9Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?».10E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.11Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
12In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio.13Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli:14Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo,15Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota;16Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
17Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone,18che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti.19Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
20Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
21Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
22Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.23Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
24Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
25Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
26Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.
27Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano,28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.
29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica.30Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano.33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso.34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
39Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?40Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?42Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono.44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.45L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
46Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?47Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile:48è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.49Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».

Note:

Lc 6,5:Un ms aggiunge qui un passo interessante, benché probabilmente non sia autentico: «Lo stesso giorno, vedendo qualcuno lavorare in giorno di sabato, gli disse: Amico, beato te se sai quello che fai, ma se non lo sai, sei un maledetto e un trasgressore della legge» (testo occidentale; cf. Mc 2,27+).

Lc 6,8:L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato: BJ traduce: «Quegli si alzò e stette in piedi».

Lc 6,13:apostoli: apostolo significa «inviato» o «mandato». Già conosciuto nel mondo greco e nel mondo ebraico (sheliah), questo termine è entrato nel cristianesimo per designare i missionari, «inviati» (cf. At 22,21+) come testimoni del Cristo, della sua vita, morte e risurrezione (At 1,8+); dapprima designava i Dodici (Mc 3,14+ , questo termine è loro riservato anche negli Atti), ma poi s'è esteso fino a comprendere una cerchia più vasta di discepoli (cf. Rm 1,1+), che figurano al primo posto nelle liste dei carismi (cf. 1Cor 12,28; Ef 4,11). Sembrerebbe che il nome di apostolo non sia stato dato ai missionari che dalla comunità primitiva; ma resta vero il fatto che Gesù stesso ha inviato i suoi discepoli in missione, prima nei villaggi della Galilea (Lc 9,6) e, dopo la sua resurrezione, in tutto il mondo (Lc 24,47; At 1,8 , cf. Gv 3,1; Gv 4,34+)

Lc 6,16:Giuda di Giacomo, o «figlio di Giacomo», ma che si potrebbe anche intendere: «fratello di Giacomo» (cf. Mt 10,2+).

Lc 6,20-23:La forma di questo discorso è più breve che in Mt, poiché Luca non vi ha fatto le stesse aggiunte di Mt; anzi toglie ciò che era troppo giudaico per interessare anche i suoi lettori (cf. Mt 5,1+). Mt ha otto beatitudini, Luca quattro beatitudini e quattro maledizioni. Quelle di Mt (Mt 5,3-12+) tracciano un programma di vita virtuosa con promessa di una ricompensa celeste; quelle di Luca annunziano il rovesciamento delle situazioni, da questa vita alla vita futura (cf. Lc 16,25). In Mt Gesù usa la terza persona -- più usuale alla letteratura sapienziale -- in Lc apostrofa l'uditorio.

Lc 6,32:Anche i peccatori fanno lo stesso: BJ preferisce: «anche i peccatori amano coloro che li amano».

Lc 6,35:senza sperarne nulla: testo difficile e traduzione congetturale. Si registrano queste varianti: «non disperando nessuno (o: di nessuno)» (S); «non disperando in nulla» (B, C, A...).

Lc 6,38:nel grembo: nelle pieghe della tunica o del mantello, rialzato al di sopra della cintura, che servivano da tasca o da sacca per le provviste (cf. Rt 3,15).

Lc 6,39:Luca applica ai discepoli ciò che Mt 15,14 diceva dei farisei. Stessa osservazione per i vv 43-45.

Lc 6,42:e allora potrai vederci bene nel togliere; oppure, con BJ: «e allora tu vedrai bene per togliere».

Lc 6,47:Chi viene a me: espressione giovannea (cf. Gv 6,35+).