Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Sapienza 2


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 Dicono fra loro sragionando:
«La nostra vita è breve e triste;
non c’è rimedio quando l’uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti.
1 Han detto tra sè sragionando:« Breve e molesto è il tempo di nostra vita, e non c’è rimedio quando per uno è giunta la fine, nè si sa di alcuno che sia tornato dagli Inferi!
2 Siamo nati per caso
e dopo saremo come se non fossimo stati:
è un fumo il soffio delle nostre narici,
il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore,
2 Per caso slam venuti all’esistenza, e saremo poi come non fossimo mai stati. È fumo il soffio delle nostre nari, e il parlare, una scintilla [prodottai dal movimento del nostro cuore.
3 spenta la quale, il corpo diventerà cenere
e lo spirito svanirà come aria sottile.
3 Spenta questa, si ridurrà in cenere il nostro corpo, lo spirito si dissiperà come aria leggera. Passerà la vita nostra come una nube, e si scioglierà come nebbia, ch’è spinta via dai raggi del sole, e precipitata dal suo calore.
4 Il nostro nome cadrà, con il tempo, nell’oblio
e nessuno ricorderà le nostre opere.
La nostra vita passerà come traccia di nuvola,
si dissolverà come nebbia
messa in fuga dai raggi del sole
e abbattuta dal suo calore.
4 Sarà dimenticato il nostro nome col tempo, e nessuno ricorderà le opere nostre.
5 Passaggio di un’ombra è infatti la nostra esistenza
e non c’è ritorno quando viene la nostra fine,
poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.
5 Il passar d’un’ombra è la nostra vita, nè c'è ritorno della nostra fine: c’è tanto di sigillo, e nessuno torna indietro!
6 Venite dunque e godiamo dei beni presenti,
gustiamo delle creature come nel tempo della giovinezza!
6 Su via dunque, godiamo de, beni presenti, e usiamo solleciti del creato, a mo’ di giovani.
7 Saziamoci di vino pregiato e di profumi,
non ci sfugga alcun fiore di primavera,
7 Riempiamoci di vino prezioso e di profumi, e non ci sfugga via il fiore della [bella] stagione;
8 coroniamoci di boccioli di rosa prima che avvizziscano;
8 coroniamoci di rose, prima che appassiscano: non siavi prato, che la nostra voluttà non percorra.
9 nessuno di noi sia escluso dalle nostre dissolutezze.
Lasciamo dappertutto i segni del nostro piacere,
perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.
9 Nessuno ci sia di noi, che non partecipi alle nostre baldorie; dappertutto lasciam ricordi del [nostro] godimento: perchè questa è la nostra porzione, e questa la [nostra] sorte.
10 Spadroneggiamo sul giusto, che è povero,
non risparmiamo le vedove,
né abbiamo rispetto per la canizie di un vecchio attempato.
10 Opprimiamo il giusto ch' è povero, non risparmiamo la vedova, non portiam rispetto alla longeva canizie del vegliardo.
11 La nostra forza sia legge della giustizia,
perché la debolezza risulta inutile.
11 La forza nostra sia la norma di giustizia, perchè ciò ch’è debole non è buono a nulla.
12 Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
12 Tendiamo insidie al giusto, poiché c’ è d’imbarazzo, e si oppone alle nostre opere, e si rinfaccia i falli contro la legge, e ci rimbrotta le colpe della nostra condotta.
13 Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e chiama se stesso figlio del Signore.
13 Si vanta d’aver lui la conoscenza di Dio, e chiama se stesso figliuolo del Signore!
14 È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
ci è insopportabile solo al vederlo,
14 è diventato un rimprovero [vivente] de' nostri pensieri,
15 perché la sua vita non è come quella degli altri,
e del tutto diverse sono le sue strade.
15 e c’è uggioso anche al vederlo; perchè diversa dagli altri è la sua vita e stravaganti son le sue vie.
16 Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
Proclama beata la sorte finale dei giusti
e si vanta di avere Dio per padre.
16 Ci reputa come gente frivola [e falsa], e si tien lontano dalle nostre vie come da immondezze; proclama beata la fine de’ giusti e si gloria d’aver Dio per padre.
17 Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
17 Vediam dunque se son veri i suoi discorsi, e facciam la prova di ciò che gli accadrà sul punto d’andarsene.
18 Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
18 perchè se il giusto è figliuolo di Dio, [Dio] verrà in suo aiuto, e lo trarrà in salvo dalle mani de’ suoi avversari.
19 Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
19 Proviamolo con l’ingiuria e i maltrattamenti per conoscer la sua mansuetudine, e saggiar la sua pazienza.
20 Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
20 Condanniamolo a morte vergognosa, giacché, a quanto dice, c’è chi si piglierà cura di lui!»
21 Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
la loro malizia li ha accecati.
21 Così ragionano e s’ingannano, poiché la loro malizia gli ha accecati.
22 Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
non sperano ricompensa per la rettitudine
né credono a un premio per una vita irreprensibile.
22 E non intendono i misteri di Dio, nè sperano ricompensa della giustizia, [e santità], nè apprezzano il premio delle anime senza macchia.
23 Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
23 Dio invero creò l’uomo per l’immortalità, e lo fece ad immagine della sua propria natura.
24 Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
24 Ma per invidia del diavolo entrò la morte nel mondo,
25 e l’assaggeranno quei che a lui appartengono!