Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Siracide 10


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA MARTINI
1 Un governatore saggio educa il suo popolo,
l'autorità di un uomo assennato sarà ben ordinata.
1 Il saggio re renderà la giustizia alsuo popolo, e il principato dell'uomo sensato sarà stabile.
2 Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una città, tali tutti gli abitanti.
2 Quale è il giudice del popolo, tali i suoi ministri; e qual è il governatore della città, tali sono i suoi abitanti.
3 Un re senza formazione rovinerà il suo popolo;
una città prospererà per il senno dei capi.
3 Un re imprudente rovinerà il suo popolo: la prudenza de' grandi popolerà le cittadi.
4 Il governo del mondo è nelle mani del Signore;
egli vi susciterà al momento giusto l'uomo adatto.
4 Il dominio della terra è nella mano di Dio, ed egli lo darà a suo tempo a chi la governi utilmente.
5 Il successo dell'uomo è nelle mani del Signore,
che investirà il magistrato della sua autorità.

5 La felicità dell'uomo è nelle mani di Dio, ed egli alla persona del dottor della legge fa parte della sua gloria.
6 Non crucciarti con il tuo prossimo per un torto
qualsiasi;
non far nulla in preda all'ira.
6 Non aver memoria di alcuna delle ingiurie ricevute dal prossimo: e non far cosa veruna per nuocere altrui.
7 Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia,
all'uno e agli altri è in abominio l'ingiustizia.
7 E odiata da Dio, e dagli uomini la superbia, ed è avuta in esecrazione tutta l'iniquità delle genti.
8 L'impero passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle
ricchezze.
8 Il regno è trasportato da' una ad altra nazione a causa delle ingiustizie,e delle violenze, e degli oltraggi, e delle fraudi di molte maniere.
9 Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
9 Nulla v'ha di più scellerato dell'avaro. Come mai la terra, e la cenere si leva in superbia.
10 La malattia è lunga, il medico se la ride;
chi oggi è re, domani morirà.
10 Nulla v'ha di più iniquo, che colui, che ama il denaro; perocché questi mette in vendita anche l'anima sua; perocché egli ancor vivo si cava le proprie sue viscere.
11 Quando l'uomo muore eredita insetti, belve e vermi.
11 Ogni potentato di corta vita. La lunga malattìa stanca il medico;
12 Principio della superbia umana è allontanarsi dal
Signore,
tenere il proprio cuore lontano da chi l'ha creato.
12 E fa breve la malattia il medico col troncarla; cosi anche il re, oggi è, e domani morrà.
13 Principio della superbia infatti è il peccato;
chi vi si abbandona diffonde intorno a sé l'abominio.
Per questo il Signore rende incredibili i suoi castighi
e lo flagella sino a finirlo.
13 Or l'uomo alla sua morte avrà per suo retaggio de' sergenti, e delle bestie, e de' vermi.
14 Il Signore ha abbattuto il trono dei potenti,
al loro posto ha fatto sedere gli umili.
14 La prima superbia dell'uomo è di apostatare da Dio:
15 Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni,
al loro posto ha piantato gli umili.
15 Mentre il cuor di lui si allontana da colui, che lò creò; onde il primo di tutti i peccati ell'è la superbia: e chi è governato da lei, sarà ricolmo di abbominazioni, ed ella alla fine lo manderà in rovina.
16 Il Signore ha sconvolto le regioni delle nazioni,
e le ha distrutte fin dalle fondamenta della terra.
16 Per questo il Signore caricò di ignominie la razza dei malvagi, e li distrasse fino all'esterminio.
17 Le ha estirpate e annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
17 Dio gettò a terra i troni de' principi superbi, e in luogo di essi fece sedere i mansueti.
18 Non è fatta per gli uomini la superbia,
né per i nati di donna l'arroganza.

18 Dio fe' seccar le radici delle superbe nazioni: e piantò quelli, che tra le genti medesime erano abbietti.
19 Quale stirpe è onorata? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe è onorata? Coloro che temono il Signore.
19 Il Signore distrusse le terre delle nazioni, e rovinolle dai fondamenti;
20 Quale stirpe è ignobile? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe è ignobile?
Coloro che trasgrediscono i comandamenti.
20 Alcune di esse egli le desolò, e né sperse gli abitanti, e fece sparire dal mondo la loro memoria.
21 Tra i fratelli è onorato il loro capo,
ma coloro che temono il Signore lo sono ai suoi occhi.
21 Dio annichilò la memoria de' superbi, e conservò la memoria degli umili di spirito.
22 Uno ricco, onorato o povero,
ponga il proprio vanto nel timore del Signore.
22 Non è ingenita agli uomini la superbia, né l'iracondia ai figliuoli delle donne.
23 Non è giusto disprezzare un povero assennato
e non conviene esaltare un uomo peccatore.
23 Quella stirpe di uomini, che teme Dio, sarà onorata; e disonorata sarà quella stirpe, che trasgredisce i comandamenti del Signore.
24 Il nobile, il giudice e il potente sono onorati;
ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore.
24 Trai fratelli quegli, che governa è in onore; cosi dinanzi al Signore sarà di quelli, che lo temono.
25 Uomini liberi serviranno un servo sapiente;
un uomo intelligente non mormora per questo.

25 La gloria de' ricchi, e degli uomini in dignità, e de' poveri è il timor del Signore.
26 Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti al momento del bisogno.
26 Guardati dal disprezzare il giusto, perché povero: guardati dal far grande stima del peccatore, perché ricco.
27 Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
che chi va in giro vantandosi e manca di cibo.
27 I grandi, i magistrati, i potenti sono onorati; ma nissuno è da più dì quello, che teme Dio.
28 Figlio, con modestia glorifica l'anima tua
e rendile onore secondo che merita.
28 Al servo sapiente serviranno uomini liberi, e l'uom prudente, e disciplinato non mormorerà quando sia ripreso; ma l'imprudente non otterrà gli onori.
29 Chi darà ragione a uno che si dà torto da sé?
Chi stimerà uno che si disprezza?
29 Non vantar tua grandezza quando hai da fare il fatto tuo, e non istare a vedere nel tempo di necessità;
30 Un povero è onorato per la sua scienza,
un ricco è onorato per la sua ricchezza.
30 Perocché è più stimabile colui, che lavora, e abbonda dì tutto, che il glorioso, il quale manca di pane.
31 Chi è onorato nella povertà,
quanto più lo sarà nella ricchezza?
Chi è disprezzato nella ricchezza,
quanto più lo sarà nella povertà?
31 Figliuolo custodisci colla mansuetudine l'anima tua, e onorala, secondo che ella merita.
32 Chi giustificherà colui, che pecca contro l'anima sua? e chi onorerà colui, che disonora l'anima propria?
33 Il povero arrida alla gloria per mezzo de' buoni costumi, e del timore di Dio; ed havvi chi è rispettato a motivo di sue ricchezze.
34 Ma colui, che è glorioso nella povertà, quanto più il sarebbe colle ricchezze? Ma colui, che fonda sua gloria: nelle ricchezze ha da temere là povertà.