Scrutatio

Martedi, 30 aprile 2024 - San Pio V ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 6


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Factum est autem in sabbato, cum transiret per sata, et velle bantdiscipuli eius spicas et manducabant confricantes manibus.1 E avvenne, che nel sabato secondo-primo passando egli pe' seminati, i suoi discepoli coglievano delle spighe, e stritolatele colle mani, mangiavano.
2 Quidam autempharisaeorum dixerunt: “ Quid facitis, quod non licet in sabbatis? ”.2 E allora alcuni dei Farisei disser loro: Perché fate voi quello, che non è permesso in giorno di sabato?
3 Etrespondens Iesus ad eos dixit: “ Nec hoc legistis, quod fecit David, cumesurisset ipse et qui cum eo erant?3 E Gesù rispose, e disse loro: Non avete voi dunque letto neppure quel, che fece Davidde, trovandosi affamato egli, e i suoi compagni?
4 Quomodo intravit in domum Dei et panespropositionis sumpsit et manducavit et dedit his, qui cum ipso erant, quos nonlicet manducare nisi tantum sacerdotibus? ”.4 Come entrò nella casa di Dio, e prese i pani della proposizione, e ne mangiò, e ne diede ai suoi compagni: de' quali (pani) non è lecito di mangiare se non a' soli sacerdoti?
5 Et dicebat illis: “ Dominusest sabbati Filius hominis ”.
5 E diceva loro: o padrone il Figliuolo dell'uomo anche del sabato.
6 Factum est autem in alio sabbato, ut intraret in synagogam et doceret; et eratibi homo, et manus eius dextra erat arida.6 E un altro sabato avvenne, che entrò egli nella sinagoga, e insegnava. Ed era quivi un uomo, che aveva la mano destra inaridita.
7 Observabant autem illum scribae etpharisaei, si sabbato curaret, ut invenirent accusare illum.7 E gli Scribi, e i Farisei stavano ad osservare, se egli lo guariva nel sabato, per trovar di che accusarlo.
8 Ipse vero sciebatcogitationes eorum et ait homini, qui habebat manum aridam: “ Surge et sta inmedium ”. Et surgens stetit.8 Ma egli conosceva i lor pensamenti: e disse a colui, che aveva la mano inaridita: Alzati, e vieni qua in mezzo. E quegli alzatosi si stette.
9 Ait autem ad illos Iesus: “ Interrogo vos, silicet sabbato bene facere an male; animam salvam facere an perdere? ”.9 E Gesù disse loro: Domando a voi, se sia lecito il giorno di sabato di far del bene, o del male; di salvare un uomo, o di ucciderlo?
10 Etcircumspectis omnibus illis, dixit illi: “ Extende manum tuam ”. Et fecit;et restituta est manus eius.10 E dato a tutti intorno uno sguardo, disse a colui: Stendi la tua mano. Ed egli la stese: e la mano di lui fu renduta sana.
11 Ipsi autem repleti sunt insipientia etcolloquebantur ad invicem quidnam facerent Iesu.
11 Ma coloro entrarono nelle furie, e discorrevano tra di loro, che dovessero far di Gesù.
12 Factum est autem in illis diebus, exiit in montem orare et erat pernoctans inoratione Dei.12 Ed avvenne di que' giorni, che egli andò sopra un monte ad orare, e stava passando la notte in orazione di Dio.
13 Et cum dies factus esset, vocavit discipulos suos et elegitDuodecim ex ipsis, quos et apostolos nominavit:13 E fattosi giorno, chiamò i suoi discepoli: e scelse dodici di essi, (a' quali diede anche il nome di Apostoli)
14 Simonem, quem et cognominavitPetrum, et Andream fratrem eius et Iacobum et Ioannem et Philippum etBartholomaeum14 Simone, cui diede il soprannome di Pietro, e Andrea suo fratello, Giacomo, e Giovanni, Filippo, e Bartolommeo,
15 et Matthaeum et Thomam et Iacobum Alphaei et Simonem, quivocatur Zelotes,15 Matteo, e Tommaso, Giacomo d'Alfeo, e Simone chiamato Zelote,
16 et Iudam Iacobi et Iudam Iscarioth, qui fuit proditor.
16 E Giuda di Giacomo, e Giuda Iscariote, che fu il traditore.
17 Et descendens cum illis stetit in loco campestri, et turba multa discipulorumeius, et multitudo copiosa plebis ab omni Iudaea et Ierusalem et maritima Tyriet Sidonis,17 E disceso con essi, si fermò alla pianura egli, e la turba de' suoi discepoli, e una gran frotta di popolo di tutta la Giudea, e di Gerusalemme, e del paese marittimo di Tiro, e di Sidone,
18 qui venerunt, ut audirent eum et sanarentur a languoribus suis;et, qui vexabantur a spiritibus immundis, curabantur.18 La qual gente era venuta per ascoltarlo, e per essere sanata dalle sue malattie. E quelli, che erano tormentati dagli spiriti immondi, erano risanati.
19 Et omnis turbaquaerebant eum tangere, quia virtus de illo exibat et sanabat omnes.
19 E tutto il popolo proccurava di toccarlo: perché scaturiva da lui virtù, la quale rendeva a tutti salute.
20 Et ipse, elevatis oculis suis in discipulos suos, dicebat:
“ Beati pauperes, quia vestrum est regnum Dei.
20 Ed egli alzati gli occhi verso de' suoi discepoli, diceva: Beati poveri perché vostro è il regno di Dio.
21 Beati, qui nunc esuritis, quia saturabimini.
Beati, qui nunc fletis, quia ridebitis.
21 Beati voi, che avete adesso fame: perché sarete satollati. Beati voi, che ora piangete: perché riderete.
22 Beati eritis, cum vos oderint homines et cum separaverint vos etexprobraverint et eiecerint nomen vestrum tamquam malum propter Filium hominis.22 Beati sarete, allora quando gli uomini vi odieranno, e vi scomunicheranno, e vi diranno improperj, e rigetteranno come abbominevole il vostro nome, a causa del figliuolo dell'uomo.
23 Gaudete in illa die et exsultate, ecce enim merces vestra multa in caelo;secundum haec enim faciebant prophetis patres eorum.
23 Rallegratevi allora, e tripudiate: perché, mirate, come grande è la merce de vostra nel cielo: conciossiachè cosi erano trattati i profeti dai padri di costoro.
24 Verumtamen vae vobis divitibus, quia habetis consolationem vestram!
24 Ma guai a voi, o ricchi: perché ricevuto avete la vostra consolazione.
25 Vae vobis, qui saturati estis nunc, quia esurietis!
Vae vobis, qui ridetis nunc, quia lugebitis et flebitis!
25 Guai a voi, che siete satolli: perché soffrirete la fame. Guai a voi, che adesso ridete: perché piangerete, e gemerete.
26 Vae, cum bene vobis dixerint omnes homines! Secundum haec enim faciebantpseudoprophetis patres eorum.
26 Guai a voi, quando gli uomini vi benediranno: imperocché cosi facevano co' falsi profeti i padri di costoro.
27 Sed vobis dico, qui auditis: Diligite inimicos vestros, bene facite his, quivos oderunt;27 Ma a voi, che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a que', che vi odiano.
28 benedicite male dicentibus vobis, orate pro calumniantibus vos.28 Benedite que', che vi mandano imprecazioni, e orate pe' vostri calunniatori.
29 Ei, qui te percutit in maxillam, praebe et alteram; et ab eo, qui aufert tibivestimentum, etiam tunicam noli prohibere.29 E a chi ti da uno schiaffo, presentagli l'altra guancia. E a chi ti toglie il mantello, non vietargli di prendere anche la tonaca.
30 Omni petenti te tribue; et ab eo,qui aufert, quae tua sunt, ne repetas.30 Dona a chiunque ti chiede: e non ridomandare il tuo da chi te lo leva.
31 Et prout vultis, ut faciant vobishomines, facite illis similiter.31 E quel, che volete, che facciano gli uomini inverso di voi, fatelo voi puro con essi.
32 Et si diligitis eos, qui vos diligunt, quaevobis est gratia? Nam et peccatores diligentes se diligunt.32 Che se voi amate quelli, che vi amano, che merito ne avete voi? imperocché anche i peccatori amano chi gli ama.
33 Et si benefeceritis his, qui vobis bene faciunt, quae vobis est gratia? Si quidem etpeccatores idem faciunt.33 E se fate del bene a coloro, che a voi ne fanno, che merito ne avete voi? Imperocché anche i peccatori fanno altrettanto.
34 Et si mutuum dederitis his, a quibus speratisrecipere, quae vobis gratia est? Nam et peccatores peccatoribus fenerantur, utrecipiant aequalia.
34 E se date in prestito a coloro, da' quali sperate il contraccambio, qnal merito n' avrete voi? Imperocché anche i cattivi prestano a' cattivi per ricevere il contraccambio.
35 Verumtamen diligite inimicos vestros et bene facite et mutuum date nihildesperantes; et erit merces vestra multa, et eritis filii Altissimi, quia ipsebenignus est super ingratos et malos.35 Amate pertanto i vostri nemici: fate del bene, e imprestate senza speranza di profitto: e grande sia la vostra mercede, e sarete figliuoli dell'Altissimo, perché egli è benigno con gl' ingrati, e con i cattivi.
36 Estote misericordes, sicut et Patervester misericors est.36 Siate adunque misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso.
37 Et nolite iudicare et non iudicabimini; et nolitecondemnare et non condemnabimini. Dimittite et dimittemini;37 Non giudicate, e non sarete giudicati: non condannate, e non sarete condannati. Perdonate, e sarà a voi perdonato.
38 date, et dabiturvobis: mensuram bonam, confertam, coagitatam, supereffluentem dabunt in sinumvestrum; eadem quippe mensura, qua mensi fueritis, remetietur vobis ”.
38 Date, e sarà dato a voi: misura giusta, pigiata, scossa, e colma sarà versata in seno a voi: perché colla stessa misura, onde avrete misurato, sarà rimisurato a voi.
39 Dixit autem illis et similitudinem: “ Numquid potest caecus caecum ducere?Nonne ambo in foveam cadent?
39 Diceva di più ad essi una similitudine: E' egli possibile, che un cieco guidi un cieco? non caderann' eglino ambedue nella fossa?
40 Non est discipulus super magistrum; perfectus autem omnis erit sicut magistereius.
40 Non v' ha scolare da più del maestro: ma chicchessia sarà perfetto, ove sia come il suo maestro.
41 Quid autem vides festucam in oculo fratris tui, trabem autem, quae in oculotuo est, non consideras?41 Perché poi osservi tu una pagliuzza nell'occhio del tuo fratello; e non badi alla trave, che hai nel tuo occhio?
42 Quomodo potes dicere fratri tuo: “Frater, sineeiciam festucam, quae est in oculo tuo”, ipse in oculo tuo trabem non videns?Hypocrita, eice primum trabem de oculo tuo et tunc perspicies, ut educasfestucam, quae est in oculo fratris tui.
42 Ovvero come puoi tu dire al tuo fratello: Lascia, fratello, che io ti cavi dall'occhio la pagliuzza, che vi hai: mentre tu non vedi la trave, che è nel tuo occhio? Ipocrita, cava prima dall'occhio tuo la trave, e allora guarderai di cavare la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
43 Non est enim arbor bona faciens fructum malum, neque iterum arbor malafaciens fructum bonum.43 Imperocché non è buon albero quello, che fa i frutti cattivi: né cattivo quello, che fa buon frutto.
44 Unaquaeque enim arbor de fructu suo cognoscitur; nequeenim de spinis colligunt ficus, neque de rubo vindemiant uvam.44 Imperocché ogni albero distinguesi dal suo frutto. Dappoiché nè fichi si colgono dalle spine; né uva vendemmiasi da un roveto.
45 Bonus homo debono thesauro cordis profert bonum, et malus homo de malo profert malum: exabundantia enim cordis os eius loquitur.
45 L'uomo dabbene dal buon tesoro del cuor suo cava fuora del bene: e il cattivo uomo da un cattivo tesoro mette fuori del male. Imperocché dall'abbondanza del cuore parla la bocca.
46 Quid autem vocatis me: “Domine, Domine”, et non facitis, quae dico?46 Ma e perché dite voi a me, Signore, Signore: e non fate quel, che io vi dico?
47 Omnis, qui venit ad me et audit sermones meos et facit eos, ostendam vobis cuisimilis sit:47 Chiunque viene a me, e ascoltale mie parole, e le mette in opera, vi spiegherò io, a che rassomigli:
48 similis est homini aedificanti domum, qui fodit in altum etposuit fundamentum supra petram; inundatione autem facta, illisum est flumendomui illi et non potuit eam movere; bene enim aedificata erat.48 Ei rassomiglia a un uomo, che fabbricò una casa, il quale fece scavo profondo, e gettò i fondamenti sul sasso: e venuta l'inondazione, la fiumana andò a urtare la casa, e non potè smuoverla: perché era fondata sopra la pietra.
49 Qui autemaudivit et non fecit, similis est homini aedificanti domum suam supra terramsine fundamento; in quam illisus est fluvius, et continuo cecidit, et facta estruina domus illius magna ”.
49 Ma colui, che ascolta, e non fa è simile a un uomo, il quale fabbricò una casa sul suolo senza fondamenti: nella qual (casa) urtò la fiumana, ed ella andò subito giù: e fu grande la rovina d quella casa.